Newsic, quest´anno, ha un nuovo follower. Non sappiamo ancora come si chiamerà, solo quando verrà al mondo. A tenerlo con sè è Elena, redattrice del giornale, che ci segue da casa senza rinunciare a commentare con noi i brani in gara.
Ecco, quindi, le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo. Con un doppio voto: il mio dalla sala stampa, quello di Elena, da casa.
Lorenzo Fragola – Infinite volte : 7 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Iniziare non è mai facile ma Lorenzo sembra più a fuoco rispetto all’anno passato. Vestiario impeccabile eppure.. Infinite volte è il mix sanremese tra il mondo che cade a pezzi del Mengoni d’oro e gli echi di Arisa e della sua Notte. Intonazione che scivola dalle mani del giovane campioncino che ritorna sul palco per il secondo anno di fila. Sicuramente hit-radio, sarà la ballad dei baci rubati tra i diari di scuola.
Noemi – La borsa di una donna: 8 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Una rossa che sa metterci la faccia e i nastri arcobaleno (iniziativa a favore delle unioni civili a cui hanno aderito, tra gli altri, Arisa, Ruggeri e la Fornaciari). Brano di un Marco Masini super in forma, brano di personalità e di interpretazione. Sicuramente non propriamente radiofonico, eppure funziona. E se “la borsa di una donna pesa come se ci fosse tutta la sua vita dentro”, Noemi offre una prima interpretazione che risulta essere un macigno di profondità.
Dear Jack – Mezzo Respiro: 5 (dalla sala stampa) – 6 (da casa)
Leiner, 18 anni, alla prima esperienza tra i grandi da grande. La voce trema e si apprezza il fatto che sia tra gli autori. Nel complesso, la band romana non si trova un pacchetto preconfezionato da cantare e scimmiottare. Sicuramente, si necessita di un secondo ascolto dove oltre mezzo respiro in più prima di cantare, serve maggior tranquillità d’animo.
Giovanni Caccamo e Deborah Iurato – Via da qui: 7 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Innegabile, chiudi gli occhi e te la immagini cantata da Giuliano Sangiorgi. Eppure la compostezza dell’interpretazione di Giovanni Caccamo è disarmante come anche la Iurato che è riuscita a stare al suo posto vocale per ¾ di canzone.
Stadio – Un giorno mi dirai: 7 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Gli Stadio tornano in gran forma con un brano profondo. Cantata da Vasco sarebbe stato il tripudio della Siae.
Arisa - Guardando il cielo: 7 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Canzone da podio papabile, e la Pippa lo sa. Tralasciando il maglione a costine e la gonna di rete per cui lei stessa si è vergognata profondamente (menomale per il nastro arcobaleno!), Arisa è intonata al metronomo, ma con lei è una certezza quasi scontata. Diritta al centro del brano, baricentro puntato e sguardo deciso di chi ha fame di vittoria. In fondo, la coppia con Anastasi fu già vincente con Controvento nel 2014.
Enrico Ruggeri – Il primo amore non si scorda mai: 7 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Il suo primo amore (post-punk) non lo ha mai scordato e lo dimostra ancora una volta, dopo rughe nuove sul volto e capelli in meno in testa. Eppure Enrico è questo. Lasciata la vena poetica snobbista, torna con un brano tra pop e rock, tra prog synth e punte punk italiane anni ´90. L’incapacità di rinnovarsi o il ritrovarsi nuovo nel passato? Nel complesso, un brano che smuove.
Bluvertigo – Semplicemente: 5 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
La voce in cantina, l´età avanza e gli eccessi hanno segnato le corde vocali. Morgan è afono per il 99% del brano. Ora tutti i radical chic diranno che è un brano introspettivo degno di nota, quello che si evince -amaramente- è che Semplicemente risulta essere una prova veramente deludente.
Rocco Hunt – Wake up: 8 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Doveva esserci un brano su cui non siamo d´accordo. Ed è arrivato.
Matteo: uno dei pezzi più radiofonici, un brano non populista ma popolare che racchiude un monito per gli italiani. Ritmo e rap dal sapore funky.
Elena: radiofonico, sin troppo. Sicuro di sé, sin troppo. Il tiro marcato, sin troppo. Eppure un brano che scava, facendo del populismo il suo mantra quotidiano.
Irene Fornaciari – Blu: 6 (dalla sala stampa) – 6 (da casa)
Brano impegnato sulle note della classica ballad sanremese. Forse troppo sottovalutata, Irene canta di un argomento, quello dei migranti e delle morti in mare, con il dovuto rispetto.
OSPITI
Laura Pausini: 8 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Tornare alle origini e dire grazie a quel carrozzone che ti ha dato vita regala tante emozioni. E solo allora nella nostra testa spunta il Pippo nazionale che esulta davanti alla TV con un “L’ho inventata io”.
Aldo, Giovanni e Giacomo: 5 (dalla sala stampa) – 4 (da casa)
Risate desaparecide, così come l’inventiva. Che il cachet in beneficienza sia stato la giustificazione per la mancanza di uno sketch nuovo di pacca?
Elton John: 1000 (dalla sala stampa) - 1000 (da casa)
Lui è Sir, lasciamo perdere la stecca iniziale. Elton John è mastodontico così com’è. Tutti gli altri, ora, sembrano miniature stilizzate, quelle con cui giocavamo quando eravamo piccoli insieme ai mini pony e le micro machine per intenderci. E lui, Sir Elton, già c´era.
Maitre Gims: 7 (dalla sala stampa) - NC (da casa)
Ci risiamo. I voti parlano da soli.
CAST
Carlo Conti tiene le fila della macchina ma sembra sottotono. Il peso della prima serata? Non è dato sapere. La Ghenea sembra esser stata ibernata e all’occorrenza scongelata per farci il favore di apparire e proferire parola. Gabriel Garko, amatissimo dalle milf e dalle nonne di Uno Mattina, ha la stessa capacità di evocare l´Arcuri mentre “recita”. Ma è proprio con queste premesse che la Ferilli di Virginia Raffaele risulta essere un miracolo per uno spettacolo che risulta talvolta prolisso e ripetitivo.
Matteo D´Amico - Elena Rebecca Odelli
9 febbraio 2016 |