Crescere a pane e musica: è proprio quello che ha fatto Francesco Gabbani. Sin da piccolo, complice il negozio di strumenti musicali dei suoi genitori e una passione precoce per i cantautori italiani, Francesco coglie tutta la bellezza del mondo che lo circonda. E non può fare a meno di innamorarsi della musica. Un legame che dura nel tempo, e che lo porterà domani a calcare il palco di Sanremo con il brano “Amen”: “Rappresenta in pieno la formula con cui vorrei fare musica. Il mio è un pezzo che fa ballare e divertire. Ma ha un´altra faccia, che va al di là di quest´apparenza festaiola: fa riflettere sui modi di vivere i nostri tempi, sui paradossi in cui siamo immersi e sulla possibilità di credere in noi stessi ed essere artefici del nostro destino”. L´anima giocosa, complice l´accento toscano e l´adrenalina pre-Festival, si avverte in ogni sua parola, soprattutto quando confessa di sentirsi assolutamente tranquillo e di volersi godere questa esperienza con il massimo della spontaneità, stando alla larga da qualsiasi tensione. In effetti, l´impressione che dà, è proprio quella di una persona che è qui per divertirsi, e per far divertire. Eppure non lascia dubbi sulla serietà con cui intende presentarsi sul palco, né nasconde l´influenza che i grandi cantautori italiani, da De Andrè a Guccini, fino a Battiato, hanno avuto sulla sua formazione musicale: “Non mi ritengo un novellino, per questo ho sempre pensato che i talent non facessero per me, anche se non ho assolutamente nulla contro di loro. Il fatto è che amo scrivere le mie canzoni, oltre che interpretarle”. Ed è forse questa voglia di indipendenza totale che ha fatto sì che Gabbani decidesse di staccarsi dalla sua band, i Trikobalto, per dedicarsi alla carriera solista: “Anche se mi manca quel clima di familiarità e protezione, adesso posso finalmente esprimere me stesso al 100% senza compromessi”. Che dire, se non... Amen?
Angela Suriano
10 febbraio 2016 |