“Cosa ho imparato da mia nonna? A fare il sugo, con aglio e cipolla, non troppo cotto. E a mangiare la pizza riscaldata al mattino, tagliata con le forbici!”.
Arisa è così. Senza filtri. Ruspante, reale, autentica. Lei non cerca paroloni, non le interessa dare risposte da intellettuale. La sua semplicità è così disarmante che non si può non volerle bene. E si rivolge ai giornalisti come se li conoscesse da tempo, instaurando subito un feeling con ognuno di loro.
E´ un piacere conversare con Rosalba, è questo il suo vero nome. Sarebbe la persona ideale con cui andare a cena fuori quando si è un po´ giù. E non è solo perchè la sua voce fa sorridere e mette di buonumore, ma anche per l´ironia con cui affronta la vita e l´autoironia con cui sceglie di raccontarsi. “Così parlò Pippatustra!”, dice alla fine di un suo intervento. Come a dire, prendersi in giro è la chiave per riuscire nella vita. Non a caso, a chi le chiede delucidazioni sulla scelta discutibile del suo outfit, risponde limpida: “Volevo indossare qualcosa di casalingo, che rispecchiasse me stessa. E´ vero, per me il look è stato determinante, ma in fondo il vestito non è così importante.
Ci soffermiamo troppo su queste cose... ma anche no, magari?”. E allora le si perdona anche questo strafalcione (che la sottoscritta ha invece apprezzato, proprio perchè le scelte coraggiose e anticonformiste, alla fine, sono quelle che rimangono in mente). Incondizionatamente si ama, invece, ogni sua interpretazione, perchè Arisa non sbaglia un colpo. La sua voce è come lei, chiara e trasparente. Ci aspettiamo una grande performance anche questa sera con la cover “Cuore” di Rita Pavone, un pezzo che sente particolarmente suo perchè “Vivo un rapporto molto insenso col mio cuore e lo ascolto spesso”, dice. “Per questo, ho voluto dedicargli una canzone”.
Testo di Angela Suriano
11 Febbraio 2016
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