Serata cover. Serata pausa. Insomma, quella serata dove le canzoni degli artisti in gara vengono messe da parte per poi tornare in campo domani. Continua, invece, la sfida delle Nuove Proposte: passano il turno Gabbani e Mahmood, eliminati Miele e Leonardi.

Ma non c´è serata senza pagelle. Come sempre, prima le Nuove Proposte, poi i Campioni.

Nuove proposte

Miele – Mentre ti parlo: 5
Non aveva convinto prima, non convince ora. Complice l’abito lugubre, Mentre ti parlo risulta una strana nenia per un’assurda funzione funebre. Eppure passa il turno.

Francesco Gabbani – Amen: 7
Arriva Francesco a svegliarci dal torpore. E allora, avanti popolo, e il braccio si alza e segue la batteria in quattro.

Michael Leonardi – Rinascerai: 5
Tu vuo’ fa l’italiano, ma ci dimentichiamo che oltre il “bel” canto, gli italiani sanno creare melodie che esulano dagli anni ´50, ´60 e andrebbe ricordato anche a questo giovane un po´ vecchio.

Mahmood – Dimentica: 5
Diciamo che c’è quello sfondo elettronico che da un minimo di brivido. Una performance fatta di vocalizzi per un testo ripetitivo al limite dello sbadiglio.

Campioni (cover)
Noemi – Dedicato: 9 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Nessun gran stravolgimento eppure Noemi si diverte e diverte. Una grinta impressionante per un brano che si è cucita perfettamente addosso.

Dear Jack – Un bacio a mezzanotte: 7 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Scelta azzardata ma vincente quella dell’orchestra come ospite. Un Leiner in super forma che si riscatta dalla prima serata. Una versione moderna che tratta con rispetto la versione del Quartetto Cetra. E poi la citazione finale ai the Jackal…la chicca.

Zero Assoluto – Goldrake: 5 (dalla sala stampa) – 4 (da casa)
Matteo e Thomas hanno la capacità di prendere ogni canzone e cantarla sempre e solo nello stesso modo. Purtroppo le loro doti canore sono note e questo è un enorme deterrente e un enorme limite.

Giovanni Caccamo e Deborah Iurato – Amore senza fine: 5 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Fanno il compitino ma peccano nell’interpretazione che da’ vita a una bella versione da karaoke. Pino Daniele non una scelta semplice, soprattutto se cantata senza il minimo pathos.

Patty Pravo – Tutt´al più: 6 (dalla sala stampa) – 6 (da casa)
La cover di se stessa rivista insieme a Fred De Palma, poteva proporla solo lei. Coraggiosa e trasgressiva, anche se lo scontro generazionale con il rapper stona un po’ nella presa con il testo.

Alessio Bernabei – A mano a mano: 5 (dalla sala stampa) – 4 (da casa)
Non cantare A mano a mano se non hai lo spessore nell’interpretazione di Cocciante o Rino Gaetano. A peggiorare l’immaturità sono arrivati Benji e Fede che portano una versione non solo senza spessore ma che rasenta lo scandalo. Male, anzi malissimo.

Dolcenera – Amore disperato: 6 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Una versione fedele al brano originale (forse un po´ troppo lenta) che gioca sull’elettronica per renderlo 2.0. Una Dolcenera in forma e credibile che mostra il lato più leggero della cantautrice.

Clementino – Don Raffaè: 8 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Credibilissimo sia nel cantato che nel rappato. C’è poco da aggiungere se non che convince e vince in primis la sfida con se stesso mentre canta Don Raffaè tutta di un fiato

Elio e le Storie Tese – Quinto ripensamento: 7 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Paraculano non solo il Festival e gli stessi miticizzati anni ´70 ma anche il brano, scegliendo Beethoven per la loro cover. Ogni parola risulta superflua e banale.

Arisa – Cuore: 8 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
Un metronomo ma lo sappiamo bene con chi abbiamo a che fare. Arisa è brava. Non ci sono altre parole, potrebbe cantare anche l’elenco telefonico e non sbaglierebbe una nota.

Rocco Hunt – Tu vuo´ fa l´americano: 6 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Appena sufficiente solo per la spocchia che il giovanissimo partenopeo continua a sfoggiare insieme a giacche e collanine. Si può eseguire una cover senza per forza dover strafare, e Rocco non sarebbe neanche male in Tu vuo’ fa l’americano se non fosse quel “di più” ostentato.

Francesca Michielin – Il mio canto libero: 9 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Affrontare Battisti non è mai semplice perché risulta facile inciampare nella versione karaoke. Tamburo o non tamburo, la Michielin ha convinto già dopo i primi trenta secondi dell’esecuzione del brano, colpendo a pieno il significato dello stesso per libertà e amore dell’animo. Aggiungete al voto tutti i sinonimi di “brava”.

Neffa – O´ Sarracino: 5 (dalla sala stampa) – 4 (da casa)
E Giuliano Palma? La sua mancanza si sentiva eccome. Tralasciando l’intonazione calante di Neffa, anche l’interpretazione ha seguito il mood del “sono qui perché non avevo poi nulla da fare”.

Valerio Scanu – Io vivrò (senza te): 6 (dalla sala stampa) – 6 (da casa)
Si presenta al piano ma ne suona giusto due note. Cerca di andare dritto con la voce senza gorgheggi particolari mentre la base in dubstep va in crescendo mescolandosi all’orchestra. Valerio porta a casa la sufficienza.

Irene Fornaciari – Se perdo anche te: 5 (dalla sala stampa) – 6 (da casa)
Non eccelle e non perde smalto. Insomma un’esibizione liscia come l’olio che lascia poco dal punto di vista emotivo e qualitativo.

Bluvertigo – La lontananza: 6 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Un Morgan eccentrico che però spesso rimane incastrato nella giacca e nelle logiche dei siparietti che lui stesso crea. Un arrangiamento che va ben oltre la poca voce del frontman che si salva solo per il parlato. Ennesima occasione sprecata. Si cercano i Bluvertigo, ancora.

Lorenzo Fragola – La donna cannone: 6 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Calante e stirato con la voce. Lorenzo perde lo smalto, porta comunque a casa la cover a metà tra karaoke e versione adulta.

Enrico Ruggeri – A´ canzuncella: 5 (dalla sala stampa) – 5 (da casa)
Il napoletano del 58enne di Milano fatica a emergere. Affamato di rock, che vede accenti di elettronica nel suo arrangiamento. Il risultato, comunque, è una versione che non decolla mai davvero.

Annalisa – America: 7 (dalla sala stampa) – 7 (da casa)
E dopo la puttana che ride in metropolitana, la Nali social vuole scombussolare la sua immagine innocente, riuscendoci. Annalisa vuole sbancare al Festival ed osa spingendo l’acceleratore.

Stadio – La sera dei miracoli: 8 (dalla sala stampa) – 8 (da casa)
Solo Currieri poteva cantare Lucio e farlo con il dovuto rispetto, lasciando che la sua voce risuonasse per l’Ariston a tratti quasi per magia. Commovente.

Ospiti
Pooh: 10
Superkaraoke interattivo, in sala stampa e da casa. Dopo 50 anni ancora in super forma . Il coronamento? Riccardo Fogli che torna alla base.

Hozier: 10
Un ragazzo dal talento innegabile, Take me to church inno di un anno. In Italia artisti così ce li sognamo.

Matteo D´Amico – Elena Rebecca Odelli

11 febbraio 2016