Ore 21:07, la kermesse canora piu’ amata e odiata d’Italia, Sanremo, apre i battenti. Dopo un leggero medley di brani passati alla storia, come la vincitrice del primo Festival Grazie dei fiori e quella dell’ultimo Ti regalerò una rosa, fa il suo ingresso il maipiuverde Gianni Morandi. Cinquant´anni dopo rivive Nel blu dipinto di blu con la voce del vecchio eterno ragazzo, che lascia poi spazio all’imprevedibile genio Piero Chiambretti, in lucide sneakers tricolori. Segue l’invasione degli “ultra-Pippo”, ben dodici cloni trash del Baudo nazionale a rappresentanza degli altrettanti Festival presentati. Il tredicesimo, quello vero, entra dal basso del palco e dopo qualche gag (e l’improponibile conduzione della bionda Andrea Osvart) inizia la gara.
Questi i voti delle prime 17 canzoni, al primo ascolto:
PAOLO MENEGUZZI – Grande
El Pablo non demorde e tenta, come al solito, la carta del polpettone pop anni ’90. Sta di fatto che di dimensioni esagerate questo pezzo ha solo la ripetitività.
Voto: 5-
L’AURA – Basta!
Visibilmente emozionata, il folletto bresciano dichiara il suo no alla guerra. Di talento ne ha da vendere, ma il pezzo stenta a decollare. Peccato, peccato.
Voto: 6 ½
MILAGRO – Domani
Brano radiofonico, che non dispiace ma neanche piace. Insomma, il duo è un degno successore agli Zero Assoluto. Con la differenza che i Milagro cantano.
Voto: 6
TOTO CUTUGNO - Un falco chiuso in gabbia
Dio salvi l’italiano vero. Un altro cult da esportazione nei ghetti italici d’Oltremanica. Lasciatela cantare, almeno dagli italoamericani.
Voto: 5
FRANKIE HI-NRG – Rivoluzione
La vera sommossa è portare l’hip hop all’Ariston e Frankie, tralasciando un pizzico di tensione, trascina col suo spaghetti western d’attualità. Bravo.
Voto: 7 ½
ANDREA BONOMO – Anna
Bella voce, Sangiorgi e Buckley insegnano. Seguirà l’illustre esempio? La Sig.ra Bonomo è comunque orgogliosa: mamma son tanto felice, perché la dedico a te.
Voto: 6+
FABRIZIO MORO – Eppure mi hai cambiato la vita
Scommessa: da quanti cantautori ha copiato il giovane Moro? Noi siamo riusciti a carpire il parlato di Jovanotti e le urla lancinanti di Vasco. Aiuto, si vince!
Voto: 5 ½
FRANK HEAD – Para parà ra ra ra
Strampalato folk da luna park misto a centro sociale. Una canzone scanzonata che diverte e resta impressa nelle orecchie. Almeno fino alla fine del Festival.
Voto: 6 ½
ANNA TATANGELO – Il mio amico
Tu che ne sai in salsa omosex. Un inno arcobaleno che plasma l’Anna D’Alessio da ragazza di periferia sud a madrina perfetta del prossimo pride.
Voto: 5
MICHELE ZARRILLO – L’ultimo film insieme
Ultimo spettacolo? Figuriamoci. Sta di fatto che la sua musica si è fermata al primo tempo da ormai troppi fotogrammi.
Voto: 5
MELODY FALL - Ascoltami
L’emo-rock arriva a Sanremo. La voce da fase pubertà del leader fa sì che l’implorazione del titolo passi totalmente inosservata. Spazio ai giovani, meno all’eye-liner però.
Voto: 5
EUGENIO BENNATO - Grande Sud
Canzone di discreto impatto, contaminazioni afro e ritmo serrato con un finale forse confusionario, ma d’effetto. Da tenere “d’orecchio”.
Voto: 7 ½
DANIELE BATTAGLIA – Voce nel vento
Sarà l’ora e la stanchezza, eppure sembra di riascoltare Zarrillo e Meneguzzi in un remix per radio a copertura regionale. E’ normale? No, non lo è.
Voto:5-
MAX GAZZE’ – Il solito sesso
Anche qui l’ora tarda gioca a suo sfavore, urge un secondo ascolto.
Voto: 6
VALERIO SANZOTTA - Novecento
Il Bob Dylan de noantri? Non ne sentivamo la mancanza, ecco.
Voto: 5 ½
GIUA – Tanto non vengo
Caruccia Giua, con un brano che può mettere d’accordo pubblico e critica. E il bacio di Pippo ha un non so che di propiziatorio.
Voto: 7
TRICARICO – Vita tranquilla
Qualcuno ci spieghi cosa ci fa Tricarico a Sanremo. Canzone troppo difficile, personaggio altrettanto. Traduzione: premio della critica.
Voto: 6
Tra i giovani passano alla serata di venerdì Giua, Frank Head, Milagro e Valerio Sanzotta.
A domani, con nuove canzoni e, speriamo, voti piu’ alti. |