Lavoro. Ore diciotto. Finisco. Motorino. Casa. Doccia. Esco. Viali. Centro. Amico. Casco. Navigatore. Viali. Casalecchio. Unipol Arena. Marcella. Accredito. Panino. Sigaretta. Ingresso 4. Settore F. Palco blu. Gente non tanta. Data non sold out. Birra? Acqua? No, è un furto. Prima fila? No, meglio a terra. E poi il coro. E poi la musica. Un telo che cade. La voce di Giuliano che inizia a cantare. I Negramaro che iniziano a suonare.
Sei tu la mia città. Attenta. Il posto dei santi. Meraviglioso. Nuvole e lenzuola.
I primi tre pezzi sono tratti da La rivoluzione sta arrivando, gli ultimi due sono colonne sonore per tutti i fan della band salentina. Un video animato che ritraeva i cinque componenti ha anticipato l´intero show ma Giuliano si è visto sul palco solo al terzo dei cinque pezzi, Il posto dei santi, il pezzo in assoluto più bello del nuovo disco. Meraviglioso e Nuvole e lenzuola non le ha praticamente cantate, è stato tutto un coro dell´intero palazzetto.
L´ultimo bacio. Un passo indietro. Se io ti tengo qui. Cade la pioggia. Sole.
Inizia da qui la novità meglio pensata del #LRSATour. A turno, ogni componente del gruppo si lascia andare in un assolo suonato con uno strumento. Quasi per placare quelli che, da anni, pensano che il gruppo tutto sia in piedi solo grazie a Giuliano Sangiorgi. Posso dirlo? In questo live, come nei precedenti a cui ho assistito, mi è parso un po´ il contrario. Pupillo, Ermanno, Lele, Danilo e Andrea hanno creato quella cornice perfetta nella quale solo la voce di Giuliano poteva inserirsi. E su questo voglio dire una cosa. Sarà che, lo ammetto, sono troppo affezionato alle canzoni così come le sento suonare nel disco ma Giuliano i pezzi in un live li stravolge troppo. E non è per forza una critica, la critica è ben altro e per ben altro intendo il dialogo tra artista e pubblico, che ieri sera non c´è stato. E va bene che sono pezzi, quelli dei Negramaro che, probabilmente, hanno bisogno di poca presentazione ma il fatto che la voce del gruppo abbia iniziato a interagire con i presenti solo a concerto inoltrato ha fatto sì che le quasi due ore e mezza di concerto corressero senza particolari emozioni.
Via le mani dagli occhi. Lo sai da qui. La rivoluzione sta arrivando. Ti è mai successo?. L´amore qui non passa.
Le emozioni, appunto. Quelle che sono state tangibili quando ha fatto ingresso lo special guest della serata, Biagio Antonacci. Da manuale l´interpretazione di Liberatemi, brano di Antonacci del 1992, emozionante il tributo dei due a Lucio Dalla, a dir poco coinvolgente e quanto mai rock la versione di Via le mani dagli occhi e dei pezzi del nuovo disco che pensi possano essere meno partecipati visto il poco tempo trascorso dalla sua uscita ma tutti, e dico tutti, sono stati incredibilmente cantati dal pubblico.
Solo 3 minuti/Estate/L´immenso. Parlami d´amore. Mentre tutto scorre.
Un medley che vale l´intero concerto. Un pezzo, il secondo, che ha fatto ballare anche l´anziana signora dietro di me. Un coro, su Mentre tutto scorre, che lo hanno sentito anche da Modena e che se io potessi ve lo scriverei ma non c´è modo di trasmettere a dovere la sensazione provata accorgendomi che ogni singolo individuo ha cantato il pezzo assieme all´artista. O forse sì, con una parola sola: stupore. Che, per me, sa anche di "rivoluzione".
Fine. Saluti. Gente. Sigaretta. Motorino. Amico. Viali. Birra. Motorino. Canto. "E tu quale mondo sei?". Poi casa. Doccia. Denti. Letto. Canto. "..ma è l´immenso che fa parte solo di te". Chiudo gli occhi. Notte. Grazie.
Testo di Matteo D´Amico
12 novembre 2015 |