Abbiamo fatto due chiacchiere con Alain Clark, rivelazione soul olandese che stasera si esibirà sul palco dell´Ariston come ospite.
Per un artista che fa soul dall´Olanda è difficile sfondare anche in Usa?
"Diciamo che non sono ancora diventato famoso negli Usa anche se è da tre anni e mezzo che ci vivo. A Los Angeles ho conosciuto il batterista Steve Gadd, personaggio che ha suonato con alcuni dei miei miti. Sono fortunato ad avere musicisti talentuosi che hanno voluto suonare con me".
Il mio disco, uscito in Olanda un anno fa, adesso verrà lanciato in Europa e anche negli Usa.
Ti sei esibito al festival di Sanremo. Che conoscenza hai della musica italiana?
"Devo confessare che non conosco molto bene il panorama musicale italiano.
Conosco da anni Laura Pausini e Strani amori è tra le mie preferite ed è ancora nel mio iPod".
Quali sono le tue ispirazioni musicali?
"La band di mio padre (Dane Clark, ndr) era specializzata in cover degli anni 60. Io fin da piccolo ho ascoltato lui che suonava, musica della Motown. E questa è la base della mia musica. Ma mi piace spaziare un po´ in tutti i generi dal country al rock qualunque cosa che mi tocchi nel profondo".
Nel brano Father And Friend parli dell´orgoglio di un figlio verso suo padre tanto dell´orgoglio di un padre di avere un figlio che segue la sua strada.
"Devo dire che è un piacere potere cantare insieme a mio padre con il quale ho un bellissimo rapporto. Mio padre ha avuto una grande importanza per la mia cultura musicale. Lui ha sempre suonato e io sono cresciuto con lui che suonava. Cantare con lui è un po´ come esprimere quanto lo apprezzo e quanto è importante per la mia vita".
(m.v)
(19/02/09) |