"Le scosse del terremoto non sono solo fisiche.
La paura ti si piazza dentro e resti in balia degli eventi.
Non c’è nessuno che possa rassicurarti.
Si guarda allo storico, si cerca di fare un quadro ma alla fine diranno sempre che si tratta di un’anomalia e che non si può prevedere un bel niente.
Ci si sente piccolissimi.
Tutto diventa precario.
Ma soprattutto si soffre l’impotenza di proteggere i propri cari.
Quello del ’96 fu grosso (naturalmente non come questo) e aveva avuto come epicentro proprio Correggio e Novellara.
Fece alla mia cittadina più danni di questo.
Eppure il trauma è più forte stavolta.
La maggior parte di noi continua a dormire all’aperto.
Diversi altri hanno fatto le valigie e se ne sono andati lontani non si sa per quanto.
Ed è chiaro che tutto questo è niente rispetto a ciò che è successo a pochi chilometri da qui.
Avete visto tutti in tv, sul web, sui giornali.
C’è poco da aggiungere a quelle immagini.
Mi auguro che la protezione civile, lo Stato e le istituzioni stano vicini alle persone più colpite, anche in un momento di crisi profonda come questo.
Nessuno si deve sentire solo né abbandonato.
Cercherò di fare qualcosa pure io anche se, come immaginerete, in questi giorni non è proprio facile.
Grazie a tutti quelli di voi che hanno fatto sentire la propria solidarietà ma ancora di più a quelli che aiuteranno anche solo con un piccolo pensiero".
LUCIANO LIGABUE |