Il disco, scritto tra Londra, Memphis, Los Angeles e New York in un arco di tempo di 18 mesi, ha visto anche lo scrittore americano Michael Chabon, l’autore vivente preferito da Ronson, nel processo di scrittura fin dall’inizio, completamente immerso nello storytelling dell’album, ha spesso lavorato insieme a lui e ai vocalist in studio di registrazione. Chabon vincitore di un Pulitzer e del premio letterario Fernanda Pivano nel 2012, firma i testi della maggior parte delle canzoni ma non del singolo “Uptown Funk” con Bruno Mars, che ha anticipato con un successo clamoroso l’uscita dell’album raggiungendo i vertici della classifica dei singoli più venduti in UK e USA e conquistando la prima posizione della classifica su iTunes di moltissimi paesi, in Italia è al n. 5 ed è già disco d’oro. L’incredibile video “Uptown Funk” ha avuto fino ad ora 102.000.000 visualizzazioni ed è ambientato interamente negli anni settanta a New York .
“Uptown Special” è il disco più vivace e ricco di idee mai realizzato da Ronson. Nel suo complesso, l’album si ispira alla musica con cui l’artista ha mosso i primi passi. Adolescente a New York all’inizio degli anni ‘90, Ronson ascoltava hip-hop, funk, soul e R&B: quelli erano i vinili con cui girava per i locali agli albori della sua carriera di DJ. Ed è proprio da lì che è partito per creare il nuovo album.
“A prescindere da come i miei gusti verso la musica e verso i DJ set si evolvano nel corso degli anni, torno sempre alla musica che mettevo nei locali hip-hop di New York verso la fine degli anni ‘90 – primi anni 2000”, spiega Ronson. “Biggie, Chaka Khan, Amerie, Boz Scaggs, Missy, Earth Wind & Fire, N.O.R.E… I loro pezzi facevano scatenare il dance floor. I club di New York erano pieni di ragazze, ragazzi, ballerini, spacciatori, rapper, modelle e skateboarder che venivano essenzialmente per una ragione: ballare. Indipendentemente dal genere o dall’epoca alla quale apparteneva il pezzo, se era forte – se aveva una batteria potente e un’anima soul – la gente ballava. Prima degli smartphone, del tavolo riservato e delle leggi antifumo, la gente entrava nel locale, trovava il proprio posto e rimaneva lì tutta la notte, totalmente assorbita dalla musica. Con “Uptown Special” ho voluto catturare la sensazione che ricordo di quelle serate a New York”.
Kevin Parker dei Tame Impala ha svolto un ruolo importante nella realizzazione del disco: ha infatti prestato la sua caratteristica voce rarefatta a tre brani, oltre ad aver cantato i cori, suonato la batteria, le chitarre e i sintetizzatori su altri brani. Anche Andrew Wyatt dei Miike Snow, collaboratore di vecchia data di Ronson, ha contribuito all’album con la sua voce e le sue capacità autoriali. Emile Haynie, produttore amico di Ronson e Bhasker nonché collaboratore di Lana Del Rey e FKA Twigs, ha arricchito i brani di magnifici paesaggi sonori, e lo stesso hanno fatto alcuni dei colleghi produttori preferiti da Ronson: James Ford dei Simian Mobile Disco (Arctic Monkeys), Hudson Mohawke dei TNGHT e DJ Zinc. Non poteva mancare, inoltre, il prezioso team di musicisti di Ronson: i geniali Homer Steinweiss, Nick Movshon e Tommy Brenneck, tutti di Brooklyn.
Prima di iniziare le registrazioni, quando cercavano la vocalist giusta per i brani che stavano scrivendo, Ronson e Bhasker sono partiti per un viaggio attraverso gli Stati Uniti che ha toccato le città di New Orleans, Baton Rouge, Jackson, Memphis, St. Louis, Little Rock e Chicago. Andando a sentire i cori gospel a Jackson, nel Mississippi, hanno scoperto la 23enne Keyone Starr: rimasti affascinati dalla sua estensione vocale e presenza scenica, le hanno subito chiesto di entrare nei leggendari Royal Studios di Memphis per registrare insieme a loro. La Starr ha così cantato da solista in tre brani dell’album.
(cs)
19 Gernnaio 2015 |