I THE LUMINEERS, trio americano newyorkese ma di base a Denver formato da Wesley Keith Schultz (voce e chitarra), Jeremiah Caleb Fraites (batteria, percussioni e mandolino) e Neyla Pekarek (violoncello, pianoforte, basso, mandolino), hanno annunciato l’uscita del loro atteso secondo album “CLEOPATRA”, prevista per il prossimo 8 aprile.
“CLEOPATRA” è anticipato da “OPHELIA”, un brano dallo stile “inconfondibilmente Lumineers”, un perfetto esempio sia del loro stile distintivo, sia della loro voglia di aggiungere nuovi suoni alla formula di successo del primo album, con quel pianoforte che diventa un viaggio nel tempo e nelle emozioni.
Ecco come Wesley Schultz descrive “OPHELIA”, disponibile per la programmazione radiofonica da venerdì 19 febbraio: “Ophelia è un vago riferimento a coloro che si innamorano della fama, non rendendosi conto che si tratta solo di un momento fugace se paragonato all’intera vita” .
Questo nuovo lavoro arriva a distanza di quattro anni dall’omonimo album d’esordio del 2012, che contiene tra gli altri il singolo multiplatino “Ho Hey”, dal suono a metà tra il pop e il folk e rimasto nella Top 10 della Hot 100 per 14 settimane, e “Stubborn Love”, inserito di recente nella playlist di Spotify di Barak Obama.
In questo lasso di tempo il The Lumineers hanno letteralmente portato la loro musica sui palchi di tutto il mondo, conquistato due prestigiose nomination ai Grammy (Miglior Nuovo Artista e Miglior Album), realizzato due brani per la saga cinematografica “Hunger Games” (tra cui “The Hanging Tree”) e venduto oltre 3 milioni di copie.
Con “CLEOPATRA” i The Lumineers vogliono dimostrare al mondo di non dare tutto per scontato e di non sedersi sugli allori. Così, con l’aiuto del produttore Simone Felice (The Felice Brothers, The Avett Brothers), si sono rifugiati al Clubhouse, uno studio di registrazione in cima a una collina nei pressi di Woodstock, con l’obiettivo di dare un senso musicale ai tre anni precedenti, vissuti come se fossero stati sempre sulle montagne russe. La loro abilità a creare una storia visiva della musica passa attraverso delicati ed ingannevolmente semplici passaggi sonori acustici.
"Per questo disco abbiamo mantenuto lo stesso approccio del primo, registrando demo in una piccola casa che abbiamo affittato vicino a Denver, dove ci siamo trasferiti", spiega Wesley, che ha contribuito alla scrittura dei testi oltre ad aver collaborato alle musiche con Jeremiah, che ha suonato una moltitudine di strumenti tra cui la chitarra, il pianoforte e tamburi tribali, loro ‘marchio di fabbrica’.
Quella dei The Lumineers è una musica ‘senza tempo’, che trae ispirazione dalle musiche pastorali del 18° secolo, dalle canzoni dei lavoratori del 19° secolo, dai racconti popolari del 20° secolo e dai paesaggi sonori cinematografici e post-moderni attuali.
La band sta già organizzando il loro prossimo tour che toccherà Nord America, Europa e Regno Unito, dove in precedenza hanno riempito due sere a fila la Brixton Academy, suonato come headliner davanti ad oltre 10mila spettatori all’Alexandra Palace e a Glastonbury, posizionandosi tra le migliori band emergenti del mondo.
In Italia sono già state annunciate due date, il 20 luglio all’Anfiteatro del Vittoriale a Gardone Riviera (Bs) e il 21 luglio al Sexto ‘Nplugged a Sesto al Reghena (Pn). (Per info Comcerto)
(cs)
18 Febbraio 2016 |