“Sono circa trentacinque anni che lavoro “dietro le quinte”. E non me ne pento” – racconta Guido Elmi – “L’esigenza di fare qualcosa di mio era diventata imprescindibile e inderogabile. Qualcuno diceva che bisogna stare attenti ai propri desideri perché, prima o poi, si avverano. Ecco, questa è la situazione: un sogno che si avvera.”
Il sogno di Guido – produttore musicale di moltissimi artisti italiani, da Vasco Rossi, con cui collabora da oltre 30 anni, a Edoardo Bennato, Skiantos, Stadio e molti altri – si avvererà il 22 gennaio, data di uscita del suo primo album (disponibile in tutti i negozi, digital store e piattaforme streaming).
Distribuito da A1 Entertaiment e artisticamente prodotto, suonato ed arrangiato da Guido Elmi e Vince Pastano (chitarrista di Vasco Rossi e Luca Carboni), il disco contiene 11 brani, scritti interamente da Guido.
Il mondo musicale di riferimento è quello di grandi artisti come Bob Dylan, Leonard Cohen, Johnny Cash, Nick Cave, Neil Young, Mark Lanegan e Steve Von Till ma anche Adrian Crowley, Bryan Ferry e Serge Gainsbourg. In puro stile singer-songwriter, anche se non mancano contenuti più elaborati e azzardati, l’album contiene testi molto duri – “frustate di vita intensa” li definisce Guido - e “spiazza” per la forte varietà di “fotografie” musicali.
“Racconto dei miei amori, delle mie passioni e dei miei fallimenti“ – spiega Elmi – “Di quando batte forte il cuore per una donna, del destino, dell’onnipresenza del rischio e delle cicatrici della vita. Con questo album, forse, sono riuscito a tirar fuori quello che sono sotto la pelle: un tormentato incauto e romantico, decadente e velleitario che si ciba della malinconia, dal carattere sensibile ma anche determinato.”
La mia legge dà il titolo all’album ed è il brano dalla lirica più dura e prorompente di tutto il lavoro, non nasconde l’anima metal di Guido. Il disco contiene Il Re del bosco, brano autobiografico dedicato alla sua famiglia, per poi passare alla bellezza femminile descritta in Jumi JuJu, in cui si distingue il sassofono di Piero Odorici in un assolo tra cool e smoth-jazz eseguito con grande sentimento e perizia tecnica. It’s a beautiful life è il singolo uscito il 10 giugno scorso, prodotto e arrangiato a quattro mani dallo stesso Elmi e da Vince Pàstano. Al pezzo partecipa anche il giovane rapper statunitense Rockwell Knuckles.
Se la notte è quello che Elmi considera uno dei brani più importanti, da dove è cominciato tutto. Parole e musica scritte di getto un anno fa. La musica si poggia su degli archi classic-pop, su di un giro di contrabbasso acustico e con qualcosa di piano elettrico, chitarra classica e percussioni. Il testo è volutamente scarno con una frase che ritorna praticamente ad ogni rigo.
Molti sono i riferimenti letterari presenti nell’album da Baudelaire in Il Re del Bosco, passando per “l’eleganza come scienza” rubata a Balzac e “nessun Dio veglia più su di noi” del cui significato è debitore agli scritti di Nietzsche. Si può avvertire inoltre l’influenza di Lautréamont, J.K. Huysmans, Nerval, Cioran, Dostoyevsky e Bret Easton Ellis.
La mia legge è un nuovo traguardo per lo storico produttore che decide di mettersi in gioco in un ruolo di primo piano, dopo tanti anni alle spalle dei più grandi.
(cs)
21 Gennaio 2016 |