Utilizzare parole per questo Parole In Circolo non è semplice.
Uno dei dischi più attesi del 2015 (almeno per la fanzine) esce oggi.
Ciò che posso affermare, con assoluta benevolenza, è che Marco Mengoni ...non è più quel Re Matto o psyco killer con cui si è fatto conoscere anni or sono in un talent.
In un epoca dove sul termine matto, psyco e sinonimi, musicalmente si intende – al di là di caratteristiche comportamentali patologiche di sorta- una propensione all’utilizzo vocale che passa i tornelli del tono senza biglietto di ingresso e ti obbliga ad assoluti giri della morte di estensione vocale, senza logica di intenzione alcuna.
Marco Mengoni ha una voce che obiettivamente è grande, immensa, spaziale- proprio nella dimensione in cui il timpano umano non riesce a ripercorrerne la rotta.
Chiusa la ruota da pavone vocale e relativa ostentazione passata e demodè, il cantante di Ronciglione tiene il fuoco.
Parole in Circolo è in primis la prova Prima della sua capacità di utilizzare lo strumento vocale senza sterzate incomprensibili ma mantenendo l’intenzione propria di ogni testo. Scrivere parole su questo progetto (più che disco) non è semplice, al di là di conferenze e interviste. Solo 2.0 aveva adombrato lo spettro del fenomeno teen, ma Parole in circolo è un argomento a parte, un nuovo libro.
Un diario, ecco mi piace pensarlo così. Pagine in cui Mengoni è alla ricerca di sé stesso. In cui il verbo essere fa da padrone, in cui la ricerca della direzione è al momento ancora sotto la nebbia di esperimenti musicali. Guerriero mi aveva colpita in pieno volto. Le sonorità, ma anche il concetto, che in pochi versi dipanavano il labirintico incedere del brano. Guerriero, dopo più ascolti, mi sembra essere un unicum tra le dieci tracce (undici per la versione deluxe).
Alla voce Marco Mengoni , Wikipedia impone un sostantivo altisonante: cantautore. Ecco su tale parola, la mia bocca fa un’impercettibile smorfia. A tutti è capitato il compagno di banco, quello che durante i temi di italiano interpellavi spasmodicamente quando non ti sovveniva alcun sinonimo. Ermal Meta e Luca Carboni sono compagni di banco a cui fare riverenza. Il secondo non ha bisogno di curriculum a rappresentanza ormai, e il primo - ex Fame di Camilla- è la firma in fieri sempre più gettonata per la capacità di mettere in musica sensazioni.
Il problema qui, come anche nei compiti in classe, è che ad un certo punto perdi il focus. Non sei più autore-fautore del testo. Cercare di esprimere una sensazione tua, uno stordimento, un cono d’ombra ma con parole di altri, implica che l’efficacia finale non sia la stessa. Se io fossi te, no se tu fossi me, lo sapresti che non si può stare senza di te ( Se fossi te), Invincibile esprimono appieno questa impasse. Brani che non sembrano nascere DA ,ma PER Marco Mengoni. Ed è forse questo, al di là delle ballad di facile successo umorale, il quesito che si pone durante tutto l’ascolto: qual è la dimensione reale di Marco?. A rinforzar la tesi della confusione di genere, arrivano Ed è per questo e, soprattutto, Io ti aspetto, con quell’occhiolino strizzato a Calvin Harris.
Il problema è che siamo in Italia, la patria del bel canto, della connessione musica-testo-emozione. Quando il trittico si inceppa sorge il problema e certe sonorità, se non supportate testualmente, mi rimandano costantemente alle tradizioni disco dance degli anni 90. Guerriero mi aveva fatto ben sperare che ci fosse ancora un modo per parlar di altro, per pesare la sillaba piuttosto che la rima facile. Ormai quasi totalmente disabituati a tale pratica (per lo più radiofonica), salvo pochi guerrieri che della parola fanno scudo e arma. Non boccio totalmente Parole In Circolo, non dirò speriamo nel secondo capitolo di questo libro in fieri. Mi fermo e attendo, cercando di capire chi vorrà essere Marco Mengoni.
Quale posto vorrà occupare se nella Musica o in quel mondo parallelo dettato da regole che di artistico hanno poco e di economico molto.
Tracklist
Guerriero
Esseri umani
Invincibile
Io ti aspetto
La neve prima che cada
Come un attimo fa
Ed è per questo
Se sei come sei
Se io fossi te
Mai è per sempre
Testo di Elena Rebecca Odelli |