Secondo i dati di mercato raccolti dalla società Deloitte per FIMI (Federazione industria musicale italiana), il 2013 mostra per la prima volta il segno positivo, con un 2 % di incremento, dopo undici anni di calo consecutivo.
L’ultimo anno di crescita fu infatti, il 2002. Grazie al rallentamento nel declino del supporto fisico, alla tenuta del download ed al significativo successo dei servizi di streaming, il mercato italiano inverte per la prima volta la tendenza negativa ottenendo un risultato di 117,7 milioni di euro al sell-in contro i 115,9 del 2012. In particolare la musica digitale con un 18 % di crescita, del quale +182 % nei servizi in abbonamento streaming, arriva oggi a rappresentare il 32 % del mercato.
Il segmento del download che rappresenta il 62 % del digitale, mantiene ancora in Italia una buona performance realizzando un + 6 % tra singoli e album, mentre rallentano per la prima volta i ricavi dal video streaming, scesi del 2 % nel 2013. Per lo streaming audio, guidato da servizi come Spotify, Cubomusica e Deezer invece, si tratta di un vero e proprio boom con un fatturato di oltre 7 milioni di euro contro i 2,5 milioni del 2012. Complessivamente lo streaming rappresenta il 18 % del segmento digitale rispetto all’8 % del 2012.
“Il mercato digitale italiano comincia a consolidarsi avvicinandosi ai mercati maggiori, anche se resta sicuramente in ritardo rispetto alle proprie potenzialità. Siamo in una fase ancora molto fragile dell’economia musicale, che ha visto un calo del 70 % negli ultimi dieci anni - Ha dichiarato il Presidente di FIMI, Enzo Mazza, concludendo poi: “Se guardiamo al risvolto positivo, l’offerta diversificata con molte piattaforme attive nei vari segmenti, sta incontrando sempre di più l’interesse dei consumatori, anche grazie alle caratteristiche social di molti servizi che coinvolgono i fan degli artisti offrendo cataloghi di fatto illimitati”.
Sono oltre 25 milioni i brani disponibili ai consumatori italiani per il download o lo streaming . Nel segmento fisico è da rilevare la continua crescita degli album in vinile che salgono anche nel 2013 di un ulteriore 6 %.
E’ forte, infine, l’affermazione del repertorio italiano cresciuto complessivamente del 9 %, con nove artisti su dieci nella classifica annuale Top of the Music del 2013 così come della musica classica, cresciuta dell’86 % e che copre l’11 % delle vendite di musica in Italia.
Considerando oltre al sell-in del mercato fisico e digitale, anche i diritti connessi (licenze per utilizzazioni su radio, TV e pubblici esercizi) e le sincronizzazioni che nel 2013 secondo Deloitte, hanno generato rispettivamente 23,6 milioni di euro e 4,0 milioni, la crescita del mercato complessivo è del 4%
Fonte: Fimi
(cs)
06 Febbraio 2014
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