Ok sono tutta intera e dopo la mattanza di ieri sera non era così scontato. Ore 18 arrivo al Forum, e la fiumana umana aggrovigliata ovunque, rendeva quelle mille-mila persone un unico mostro meccanico. Bestie al macello per riuscire ad entrare tra pre-adolescenti in crisi isterica e picchi ormonali, adolescenti truccate di tutto punto e genitori snervati da cotanta attesa, fila, mole di persone.
Era la cosiddetta darwiniana selezione naturale, o arranchi. Biglietti acquistati da molti a 200/300/500 euro dal bagarino di turno e prontamente fermati, uno schiaffo in faccia a quest’economia dello sfacelo. L´armageddon degli eventi, questo e´ stato il concerto dei One Direction ieri sera. Posso affermare senza intento di belligeranza che dopo il punk e il rock, anche il pop e´ morto. Caro Bowie rassegnati, fai i bagagli e trasferisciti a Honolulu per il meritato riposo. Ad essere sincera mi piacerebbe sapere chi fu ad appioppare ai 5 irlandesi l´etichetta pop, devono averlo pagato quanto un loro biglietto (molto profumatamente!)
Un forum incastrato a tetris e arrivano sulla scena loro, di cui io manco conoscevo i visi (sarò aliena probabilmente) e il palazzetto esplode.
Decibel oltre le misurazioni umanamente consentite e tollerate dal timpano umano. Ragazze lacrimante e genitori sempre più estenuati accasciati su qualche seggiolino rosso e scomodo. Ora io non vorrei dire, andai in adolescenza a vedere i Backstreet Boys (una macchia nera sul CV l´abbiamo tutti suvvia) ma loro oltre che cantare, ballavano con coreografie preparate e sudate. Il vero Entertainment. Perché già dalla prima nota intonata si percepisce che questo intanto NON è un concerto, ma neanche uno spettacolo.
Diciamolo i 1D sono la boyband più sopravvalutata del periodo. A turno Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, e Louis Tomlins concorrono a destra e sinistra del palco, cercano di abbozzare armonizzazioni e il più delle volte sembrano cinque controfigure in prestito, quasi facessero un favore a chi è presente ad essere sul palco. Si, perché alla base c´è questo atteggiamento. Ad un certo punto vengono messi su questa altalena e fatti passare sopra fan in visibilio per arrivare ad un pseudo ring dall´altra parte della zona parterre. In qualche modo dovevano pure impiegare il tempo, con un solo album all´attivo e´ dura intrattenere i presenti a lungo (grazie a dio). Si mettono quindi a simulare partite di calcio, a pronunciare qualche parola italiana, a scherzare con il Manager, insomma tutte doti che in un gruppo, cantante, boyband non possono mancare.
Quando tornano sul palco principale Niall decide di torturare quella povera chitarra, le corde arrancavano strane forme di pietosismi, il tutto coperto o glassato da urla concitate che stamane sto pensando seriamente a quanti soldi faranno gli otorinolaringoiatri del nostro bel paese.
La somma di questo concerto: incapacità di stare su un palco ( ricordiamoci che gli internazionali sono noti per la loro capacità di ammaliare un pochi cm suonati, sono dei performer) e una voce immatura e non si può minimamente definire cantare ciò a cui ho assistito ieri sera. Xfactor non dovrebbe sfornare talenti?
Forse l’unica X che hanno i cinque ango-irlandesi è lo stuolo di ragazze accorse per vedere i loro idoli in carne ed ossa
L´unica cosa di cui vado fiera? Aver accompagnato una dodicenne che invece di urlare, piangere, strapparsi capelli e vestiti, e´ stata attenta osservatrice e poi il suo sorriso di quel momento, valeva le fatiche acustiche e fisiche di questa serata.
Testo Elena Rebecca Odelli
(21 Maggio 2013) |