Il 2013 è l’anno del ritorno del grande jazz sul mercato internazionale: la storica etichetta BLUE NOTE RECORDS infatti ha pubblicato gli album di Aaron Neville, Joe Lovano, José James e Wyane Shorter.
AARON NEVILLE pubblica per la prima volta su etichetta Blue Note il suo nuovo album “My True Story”, disco prodotto da Keith Richards e dal presidente della Blue Note Records Don Was.
“My True Story” veste di nuova luce le migliori canzoni del periodo doowop, brani rielaborati dallo stesso Neville (che ha scelto i pezzi a cui era più legato fin dall’infanzia). Per ridare vita a questi brani è stata arruolata una session stellare di musicisti: accanto alla chitarra di Keith Richards sono stati chiamati Greg Leisz sempre alla chitarra, Benmont Tench alla tastiera e organo, George G. Receli alla batteria e Tony Scherr al basso. Durante le cinque decadi della sua carriera, Neville si è mostrato un vero camaleonte grazie alla sua abilità di spaziare nei generi musicali. Dal funky soul e R&B dei Neville Brothers al triplo platino e Grammy award per il duetto con Linda Ronstadt nel 1989 in “Don’t Know Much”, al brano The Grand Tour del 1993 che ha proiettato Neville ai vertici delle classifiche country fino ai suoi gospel da record compreso l’ultimo del 2010 dal titolo “I Know I’ve Been Changed”.
Il virtuoso sassofonista e compositore JOE LOVANO ritorna con “Cross Culture”, il suo 23° album su etichetta Blue Note e la sua terza pubblicazione consecutiva con l’acclamato quintetto Us Five. L’album, con 10 brani originali e la cover “Star Crossed Lovers” di Billy Strayhorn, è un tour de force in cui Lovano mette a fuco la sua lunga carriera esplorando il linguaggio musicale universale.
Il suo gruppo storico si è andato rafforzando e vede oggi il pianista James Weidman, i bassisti Esperanza Spalding e Peter Slavov, i batteristi Otis Brown III e Francisco Mela e il chitarrista africano (sempre della scuderia Blue Note) Lionel Loueke;
Sempre il 5 febbraio è arrivato nei negozi il nuovo album di JOSÈ JAMES, la voce più eclettica della nuova frontiera jazz made in USA, dal titolo “No Beginning No End”.
Originario di Minneapolis, ma nato e cresciuto musicalmente a Brooklyn, Josè James è un jazzista atipico, onnivoro di ogni genere. La sua carriera lo ha portato più volte a cimentarsi sul palco con leggende del jazz come McCoy Tyner o a sperimentare in studio con rapper del calibro di Oh No o pionieri dell’elettronica come Flying Lotus.
“No Beginning No End” è un capolavoro jazz capace di conciliare diversi generi musicali con estrema fluidità grazie alla voce unica e trascendentale di Josè James. L’album è stato interamente scritto, registrato e prodotto da Josè James e vede la collaborazione del bassista Pino Palladino, il pianista/compositore Robert Glasper, il cantante, chitarrista, autore R&B Emily King, la cantante francomarocchina Hindi Zahra e, vincitore del concorso Thelonious Monk 2011, il pianista Kris Bowers.
Il leggendario ottantenne sassofonista WAYNE SHORTER torna con la Blue Note Records e pubblica a distanza di 43 anni (debuttò con il suo primo album nel ’59 con la Blue Note) “Without A Net”, in collaborazione con il suo storico quartetto composto dal pianista Danilo Perez, il bassista John Patitucci e il batterista Brian Blade.
Proveniente dalla Art Blakey’s Jazz Messengers, Shorter venne messo sotto contratto direttamente dal fondatore della Blue Note, Alfred Lion, con cui tra il 1964 e il 1970 registrò una serie di album divenuti ormai dei classici, tra cui “Night Dreamer”, “Juju”, “Speak No Evil”, “Adam’s Apple”, “Schizophrenia” e “Super Nova”.
In questo periodo Shorter collaborò anche con Miles Davis come membro del suo quintetto e come componente dei suoi esperimenti fusion.
“Without A Net” è composto da 9 brani registrati in presa diretta durante il recente tour europeo del 2011, fatta eccezione per il brano “Pegasus” di 23 minuti registrato con il quartetto The Imani Winds alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles. Nell’album 6 nuove composizioni più una nuova versione del suo classico “Orbits” (dall’album “Miles Smiles” di Miles Davis) e “Plaza Real” (da Procession). Il quartetto inoltre riprende il titolo di Flying Down To Rio dal film del 1933, prima apparizione sullo schermo di Fred Astaire e Ginger Rogers.
www.emimusic.it
(cs)
07 Febbraio 2013 |