Esce il 9 ottobre il nuovo Cd di Grazia Di Michele, Giverny (distribuzione Edel Italy), progetto realizzato insieme al trio jazz composto da Paolo Di Sabatino al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Glauco Di Sabatino alla batteria – con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese dell’Aquila e di artisti di elevata caratura, quali Giovanni Imparato alle percussioni, Fabrizio Mandolini al sax e Davite Cavuti alla fisarmonica.
Dopo le Ragazze di Gauguin, uno dei suoi brani più conosciuti, la pittura torna ad ispirare nuovamente la cantautrice non più con le giovani indigene della Polinesia ma con i fiori esotici degli stagni e dei giardini di Claude Monet, a Giverny. Il paese della Normandia che dà il titolo al nuovo album è infatti la località in cui l’artista si ritirò durante la guerra e dove visse immerso nel suo giardino dipingendone i fiori, le ninfee, gli specchi d’acqua e i salici. “Questo mio lavoro vuole un po’ somigliare a quelle tele – afferma la cantautrice – perché nasce anch’esso da un’osservazione del mondo silenziosa e attenta, e dalla voglia di raccontarne qualche scorcio con pennellate rapide, intense e colorate".
Il giardino di Giverny è un luogo incantato, ma soprattutto è un simbolo, la ricerca e la difesa appassionata e struggente di ciò che è bello e che parla al cuore delle persone. “Mentre fuori c’era la guerra – spiega Grazia Di Michele – Claude Monet proteggeva il suo mondo, e in qualche modo metteva in salvo ciò che nella vita vale e merita davvero di essere coltivato”.
Giverny è un album raffinato e di grande impegno artistico, scritto e musicato con grande cura, dove le melodie e le sonorità più raffinate si fondono con i contenuti poetici nei quali l’umanità è il tema portante: il corpo dell’uomo amato (Dove mi perdo), l’avventura amorosa in una triste balera (Passo a due), la mente appannata di una donna malata di Alzheimer (Laura), l’antagonismo ironico tra maschio e femmina (Carnevale, Pettini e pettinini), il fluire del tempo (Passando) e molto altro.
Per ogni storia esiste un’atmosfera, per ogni frase una sottolineatura – si direbbe una “pennellata” – ora di pianoforte ora di sassofono, di fisarmonica o di archi, in un disco che rappresenta un incontro sonoro unico e di grande sensibilità tra jazz, pop e canzone d’autore.
Pettini e Pettinini è il singolo prescelto per lanciare l’album: un brano venato di passione amorosa e d’ironia, ispirato ad una poesia di Ghiannis Ritsos, che mira a identificare la realtà della vita ordinaria come il nemico dell’amore sensuale.
(cs)
08 Ottobre 2012 |