“Si è trattato di fare i detective, investigare in noi stessi, raccogliere indizi, risolvere il caso e confezionarlo in un disco. Inizialmente ignari, poi consapevoli, fino ad essere certi di aver trovato la pista, quella più giusta. Off The Beat nasce da un percorso simile: una lente d’ingrandimento sugli gli oggetti, i posti, le sensazioni e le persone per cui e di cui abbiamo deciso di scrivere. In poche parole: un film poliziesco da nove puntate in cui, per una volta, lo spettatore non sarà costretto (per forza) a fare il detective.” Mattia Bonanni - voce.
La mitologia del brit-pop non muore mai, ma il secondo disco dei The Charlestones è anche molto altro. Se l‘esordio “Out From The Blue” rivisitava da un punto di vista personale quarant‘anni di sonorità popular d‘Albione, il nuovo lavoro “Off The Beat” allarga le influenze e racchiude in otto tracce (più una bonus-track) un suono più maturo e personale, inevitabilmente destinato a rimanere ben oltre le mode e i rimandi.
Registrato presso il Moscow Recording Studio di Udine da Davide Croatto, con la produzione artistica e il mix di Davide Massussi (già al lavoro per i due dischi dei Trabant e il primo disco dei Charlestones), “Off The Beat” ha nel titolo un vero e proprio manifesto programmatico di tutto il lavoro. E allo stesso modo la title-track ne rappresenta gli intenti: un brano dal passo poderoso e ritmico, che rapisce all‘ascolto grazie al cantato energico di Mattia Bonanni.
Così fanno le altre tracce, ciascuna con una sorpresa tenuta in serbo e svelata quando meno te lo aspetti. Si va da una ballad malinconica come “Standing in the prima of life“, al pop da manuale di “Energy“ con il suo drumming serrato e le chitarre smeraldine, fino ai richiami sixty di “The girl who came to stay“ con il suo stomp solare e al soul pop di gran classe (con tanto di fiati) della splendida “Eager beaver“.
«In fin dei conti – spiega Mattia commentando la genesi di “Off The Beat” – in questo disco c‘è tutto ciò che amiamo. Non c‘è molto da aggiungere. Emotivamente è stato piuttosto sentito. Ciò rende in qualche modo tutto un po‘ magico, e magica anche l‘attesa di poterlo fare ascoltare a tutti quanti, sapendo che sarà difficile rimanerne delusi».
E difatti è proprio così: nati nel 2008 quale classica brit-pop band, oggi The Charlestones tornano con un disco che è l‘ennesima dimostrazione della forza del pop, soprattutto quando è denso di idee ed emozioni come qui.
L‘indie songwriting italiano ha tra le sue fila una nuova e importante realtà.
(cs)
19 Settembre 2012 |