Non è un problema fonico, acustico o di voce ad intaccare la qualità di un concerto. Non è la scaletta ridotta al minimo per logica di business da discoteca. La musica non è matematica, la musica è emozioni. La Fame di Camilla questo lo sa. Abituati a perfomance live ineccepibili, non li ha spaventati un locale anomalo.
Non ci sono tratti distintivi, vestiario, tatuaggi,striscioni, elementi scenografici, giochi pirotecnici delle luci,ospiti particolari. Ci sono loro, un palco, gli strumenti, le casse, la gente. Gli elementi vincenti di un live da ricordare.
Ci sono le alchimie tra Ermal, Lele Johnny e Dino, ci sono i legami indissolubili tra loro e la gente. Ci sono le voci, i suoni che continuano a catturare il tuo sguardo, il tuo udito. Ci sono le emozioni che rimangono tatuate a fior di pelle anche quando le luci si spengono. Ci sono loro, ci siamo noi, questo è il concerto de La Fame Di Camilla.
La Fame Di Camilla sale sul palco, ringraziando tutti i presenti prima di iniziare a suonare. Milano può essere un pubblico particolare eppure il calore non manca. Lele Diana batte il quattro e si parte con “La stagione dell’amore silenzioso”. Il suono, targato La Fame, ti abbraccia e ti scuote. Il concerto è quell’album fotografico tra le loro vecchie polaroid e le nuove fisionomiche da mostrare. Compaiono, quindi, le immagini vivide di “Globuli”, “Buio e Luce” e “Come il sole a mezzanotte”brani che rappresentano quello che erano, brani che continuano a mostrare quello che sono, l’attenzione esaltata di fotografare attimi di magia nel nostro quotidiano.
Si sfoglia questo memorandum e arrivano alla pagina delle digitali sonore di questo nuovo disco. E’ nei live che le sincronie tra i vari elementi della band si esprimono al meglio, è durante lo scorso tour che questi nuovi brani sono nati come naturale conseguenza di un vivere fatto di passioni, chilometri macinati, strumenti imbracciati e occhi con diverse storie sotto ogni palco. “Susy e l’infinito”, unico neo dell’album, quel solo brano non scritto da loro che, a mio avviso, non convince fino in fondo.
Tre minuti unici sono racchiusi in “Un uomo”, che ammalia il pubblico ancor prima di essere suonata con la dedica speciale alla nascita della figlia di Dino.
“Niente che ti assomigli” è la sincronia de La Fame che si tatua con le voci di quel noi (la gente presente) che risponde vocalmente ad un brano unico nel suo genere per semplicità e qualità, per l’atmosfera intimista. Il concerto si conclude con “Rivoluzione” che è un po’ l’icona, lo status simbol di quello che i ragazzi hanno regalato al mondo musicale italiano odierno: una performance degna di nota solo con le loro voci, i loro strumenti, la loro presenza. L’essenza della musica,l’essenza de La Fame Di Camilla, anime che osservano attente la realtà mettendo sotto lente di ingrandimento le speranze, gli attimi fugaci, le emozioni, che corrono e si rincorrono in una tempesta di sensazioni, di volti, di colori che accompagnano il nostro, il loro crescere.
Elena Rebecca Odelli
09 Marzo 2012
|