Dopo aver partecipato al 62° Festival di Sanremo con il brano "La mail che non ti ho scritto" il primo album che porta il suo nome “Giulia Anania” è già entrato nella top 50 della classifica dei dischi più venduti, seconda solo ad Alessandro Casillo tra i giovani di Sanremo 2012.
Cantautrice, compositrice e paroliera, Giulia Anania si rivela come una delle migliori artiste della nuova generazione italiana. La sua passione musicale proviene da un amore smisurato per la voce e lo spirito di Gabriella Ferri, per la musica popolare italiana, per il punk ’77 e la scena new folk indipendente internazionale.
Queste realtà opposte si incontrano in canzoni dalle melodie dirette e popolari interpretate con una voce rock, graffiante e intensa che si alternano a brani dalle atmosfere più acustiche, trasognate e nostalgiche.
“Vivo e respiro la mia epoca” dice Giulia “ed è questa sensibilità che mi fa scrivere canzoni e parole… Le canzoni come le parole ci aiutano a decifrare e confortare i nostri tempi”.
Oltre che musicista, Giulia è anche una poetessa. Nel 2005 ha pubblica il libro "Nessuno Bussa" (Zone ed.) con cui vince il Premio Camaiore 2006 e alcune delle sue poesie vengono tradotte e pubblicate in importanti antologie in Messico e Spagna.
Ed è proprio per le liriche che il suo primo album “Giulia Anania” si può definire un lavoro importante: una raccolta di sette canzoni o come spiega Giulia stessa “sette piccoli film che descrivono con poesia, ironia, immagini “sensibili” la nostra epoca con i suoi sogni e disillusioni, l´amore, le solitudini e i paesaggi urbani.”
Tu che sei come correre / a scarpe slacciate / sei polline e spore / un vestito bianco al mio funerale (LA BELLA STAGIONE)
Maggio ed un probabile delirio / gocce cadono sul davanzale / mentre aspetto che tu passi bellissimo / sopra un marciapiede di / cassonetti colorati (PETALI)
Areoplani di carta / vecchie lettere d’amore / bolle di sapone / tra le macchine (MARTA)
Nell’ album Giulia descrive viaggi veri e immaginari nell´Italia di oggi e di ieri, come nel caso di "E´ scesa ormai la sera", meravigliosa canzone di Gabriella Ferri del 1968, reinterpretata da Giulia con tale intensità e con un sound contemporaneo che mette in risalto la modernità che già ai tempi la Ferri aveva contribuito a portare nella musica popolare italiana.
Un lavoro discografico dal cuore analogico ma contemporaneo, ispirato al cantautorato impegnato degli anni ’70, quando la musica era fatta con lentezza e devozione totale e raccontava con poesia la vita e i sogni frugali di tutti i giorni.
I brani (sette delle canzoni più amate dal pubblico di Giulia più una bonus track) sono suonati con strumenti vintage, “una vecchia celeste degli anni ´70, moog e rhodes custoditi da vecchi tessuti floreali di velluto” e sono tutti registrati in presa diretta, proprio per sottolineare la liberatoria istintività di un cantautorato live, che porta con sé l’energia di 10 anni di concerti realizzati da Giulia nel corso della sua carriera, anni in cui ha diviso il palco e collaborato con artisti del calibro di Ascanio Celestini, Antonio Rezza, Niccolò Fabi, Stefano di Battista, Kaki King, 24 Grana.
(cs)
09 Marzo 2012 |