Osannata in patria come la nuova stella dell’elettro-pop danzereccio, ora e’ pronta a conquistare il pubblico di tutta Europa, con il suo talento e la sua raffinata sensualita’. dal vivo, per presentare il suo album di debutto, “Hands”, ecco: Little Boots, martedì 10 novembre ai Magazzini Generali di Milano (unica data italiana).
L’arrivo sulle scene di Little Boots è stata accolta in Inghilterra come una piccola epifania collettiva. E’ passato infatti poco meno di un anno da quando l’ artista ha dato vita al suo progetto solista e Victoria Hesketh è già la nuova pop star inglese più discussa e ammirata. Osservando tutto quello che le è capitato, ci si imbatte tra l’altro in articoli che parlavano di lei quando ancora non era uscito un vero e proprio singolo a suo nome, a dimostrazione del fatto che Little Boots è un raro esempio di artista che sa naturalmente colpire e conquistare tutta l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. La forza di un vero artista pop – dance è quella di trasmettere una verità che è contemporaneamente immediata e potente.
Fenomeno pop, come ormai capita spesso, inizia a farsi notare grazie al web: famose cover che la ragazza ha registrato nella sua camera da letto e postato su You Tube, oltre a tutti i successivi remix, l’hanno trasformata nel sogno proibito di tantissimi blogger, alimentando il lato umano più vero e tangibile di tutti i nerd tecnologici. Dietro ad ogni gemma impeccabilmente scolpita – grazie anche all’ aiuto di una serie di collaboratori d’ elite quali Joe Goddard (Hot Chip) e Greg Kurstin (Kylie Minogue, Lily Allen) – c’è un universo d’ immaginazione. Victoria ha una predilezione per le visioni fantastiche, quasar da cui escono unicorni volanti che seguono sentieri di polvere celeste verso l’infinito, e per tutte le mille sfumature che si nascondono sotto le magie delle agrodolci questioni del cuore. Questa ragazza irradia da ogni singolo poro il talento della vera star che stavamo aspettando.
Da Blackpool, località sul mare inglese, Victoria è partita iniziando a suonare a cinque anni il pianoforte, il primo passo di una serie di anni formativi passati diventando sempre più appassionata e ossessionata da tutti i meccanismi musicali, anche quelli più nascosti e complicati.
A 18 anni scappa a Leeds per frequentare l’università e cavalcando la crescente scena electro-pop forma le Dead Disco, la sua prima vera band che si contraddistingue per l’imperante presenza dei sintetizzatori. Con Dead Disco firma subito un contratto con la 679 Records e dopo diversi tour ed un ottimo responso da parte degli addetti ai lavori e pubblico decide di assecondare il suo lato pop: nasce così Little Boots e prestissimo arriva l’Atlantic Records ad accaparrarsi il suo primo album, Hands, realizzato con la collaborazione di Greg Kurstin (producer di grido e collaboratore di Lily Allen, Ladyhawke, Britney Spears, Kylie Minogue, Sia ecc. ecc.) e soprattutto Joe Goddard degli Hot Chip con cui vengono messi a fuoco i lati electro di Little Boots.
Nasce e cresce una nuova stella del pop che diventa, insieme a Lily Allen e La Roux, un vero e proprio punto di riferimento di una scena, fiorente, sexy e fantasiosa, di sole ragazze che si affacciano sulle classifiche che vengono elette a eredi di personaggi come Kylie Minogue e Madonna.
(red)
(11 settembre 2009) |