A Zack De La Rocha - dopo la rottura con i Rage Against The Machine - sono state attribuite collaborazioni di tutto rispetto, da DJ Shadow a Roni Size, da ?uestlove dei The Roots´ a Trent Reznor dei Nine Inch Nails.
Finalmente il frontman super schierato e iper attivo sul fronte politico ha rotto il suo silenzio con i media concedendo una lunga ed esclusiva intervista alla critica rock AnnPowers del Los Angeles Time e, per il momento, pare che rimarrà l’unica intervista rilasciata dalla band di Zack De La Rocha e Jon Theodore, ONE DAY AS A LION. Com´è nato il progetto One Day As A Lion con il batterista Jon Theodore? "Conoscevo Jon Theodore per via dei Mars Volta e sapevo che a L.A. certe cose le avrei potuto creare solo con lui; il suo tocco è unico, lo considero ai livelli di John Bonham e Elvis Jones. Un paio di estati fa ci siamo trovati per delle jam session senza l´intenzione di fare alcun disco, poi un giorno a casa di un amico ci siamo ritrovati a suonare un piano Rhodes mal conciato collegato ad un ampli molto spinto per chitarra con Jon alla batteria. Sembravano conversazioni tra due vecchi amici su qualsiasi argomento e in qualsiasi linguaggio, così decidemmo di documentarlo e di incidere qualcosa". Il nome della band pare suggerire che si tratti di un progetto a breve durata, è così? "Assolutamente no! Non si tratta solo di una sporadica esplosione di energia... Faremo altri dischi e scriveremo molte canzoni. Stiamo formando una band per i concerti in quanto io non sono un gran tastierista. Il nome si rifa´ ad una certa generazione che non si preoccupa piu´ di tanto delle elezioni ma che crede nella giustizia e nel riscatto... Si tratta di un progetto che non ha nulla a che fare con la moralità borghese!". Come mai non c´è chitarra nella vostra musica? "Ho sempre voluto sperimentare con suoni che riuscissero a sucitare un senso di tensione. Quando alla fine degli anni ´80 sentii le sirene e gli acuti di sax nella musica hip hop, mi sentivo in dovere di ricreare quei suoni. Con Jon non abbiamo deciso di non usare le chitarre, ma è stato un percorso spontaneo". Dopo il divorzio con i Rage, hai collaborato con Trent Reznor e DJ Shadow, cosa hai imprato da quegli esperimenti? "Quando abbandonai i Rage stavo molto male ed ero ossessionato dal fatto di reinventarmi, con quei due produttori ci sono riuscito per un certo verso, ma alla fine mi hanno solo fatto crescere artisticamente e mi hanno fatto scoprire un suono più minimale". Il vostro primo singolo si chiama Wild International, ha a che fare con il panorama politco globale? "In primis ha a che fare con il fatto che il governo americano ha cercato di controllare i conflitti mondiali... Con la fine dell´Impero Sovietico, è subentrata Al Qaeda ed ha colmato il vuoto della guerra fredda. Il fratello Obama puo´ solo indirizzare questi problemi e queste situazioni, ma sta a noi esseri umani redimere il tutto in maniera dignitosa". Ti sei riunito alla tua vecchia e storica band, come va con i ragazzi? "Il rapporto tra di noi 4 è il migliore che ci possa mai essere stato. Con il tempo si cambia e quando penso al passato e alle tensioni che ci sono state tra di noi, mi rendo conto che è solo acqua passata e che adesso il tutto è ancora più forte. Non so se andremo in studio, ma so di certo che suoneremo tanto dal vivo. Inoltre tutti e 4 appoggiamo tantissimo i side-project dei rispettivi membri della band". Vi vedremo dal vivo come One Day As A Lion? "Ci puoi scommetttere, è un progetto così spontaneo.. E´ musica tagliata per essere esportata sui palcoscenici!". (E.C.) (05/09/08) |