Sarà nei negozi da oggi, venerdì 8 Febbraio, “DiVento”, l’album d’esordio di GNUT, progetto napoletano composta da Claudio Domestico (voce), Piero Battiniello (chitarra acustica, basso elettrico,cori) e Carlo Maria Graziano (batteria). DiVento”, pubblicato da Blend’r - label di proprietà degli Epo - e distribuito da Venus), contiene dieci tracce fatte di melodie aree in continua rivoluzione, tra break e ripartenze, tra chitarre acustiche e sax che entrano e fendono le armonie, tra il vibrare dei violini e un groove pastoso e battente. Claudio Domestico, cantante e autore dei brani considera “DiVento” come un figlio: “nel senso che all’improvviso c’è stata data la possibilità di farlo, noi l’abbiamo progettato, organizzato, cercato, voluto fortemente, ma soprattutto ci siamo divertiti molto a concepirlo”. Nel titolo sta la chiave di lettura di un album e di un suono che va al di là delle etichette: “DiVento”. Un vento improvviso, così come improvvisa è stata, fino ad oggi, la storia stessa del progetto Gnut che, anno dopo anno, è cresciuto, cambiato “diventato” altro, qualcosa di diverso, nuovo, maturo, cosciente, entusiasta, urgente.
Hanno collaborato alla realizzazione di “DiVento” Valerio Mola (contrabbasso); Paolo “Il” Guerriero (sax); Zita Petho (violino) e Piers Faccini (chitarra elettrica nel brano “Delirio”); il tutto orchestrato da Guido Andreani (fonico e produttore artistico). L’album “DiVento” è stato registrato alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, nel maggio 2005, e ha dovuto attendere più di due anni per vedere la luce.
Sono musicisti come Bob Dylan, Nick Drake, Tim Buckley, De Andrè, ma anche Paolo Benvegnù e Marco Parente le influenze rintracciabili nel sound della band e nelle liriche di Claudio Domestico, dedito ad una scrittura di getto, che risolve il processo compositivo in pochi minuti. Una scrittura quasi inconscia, che si delinea strada facendo, lasciando emergere lentamente immagini ed emozioni. Gnut è una band difficilmente catalogabile. Non alla voce songwriting, come si è soliti intendere il cantautorato in Italia, non rubricabile come alt-folk, non è jazz, se non applicato. Nato a Napoli nel novembre del 2002, il progetto ha mosso i primi passi sposando, fin da subito, la causa del folk-jazz d’autore. Il primissimo nucleo della band iniziò ad esplorare il proprio universo creativo basandosi, esclusivamente, sull’unione di strumenti acustici. Una ricerca intrapresa partendo dalle radici del folk e del rock di matrice cantautorale e condotta spingendosi verso melodie in tempi dispari, chiaro riferimento al rock degli anni ´70, incontrando, al contempo, la profondità di certe ballads alla Tom Waits. Nel settembre 2003 partecipano e vincono il “Royal Rock Festival” di Caserta, che gli varrà la partecipazione al M.E.I. Fest Tour, insieme alle band vincitrici dei festival del circuito Audiocoop. La giuria assegna a GNUT il titolo di miglior gruppo e, nel novembre 2003, Domestico e soci vengono invitati a suonare al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. Nel Marzo del 2004 vincono le selezioni regionali di Arezzo Wave in Campania e vengono scelti a rappresentare la loro regione al festival che si terrà a luglio. Nel Settembre dello stesso anno sono finalisti al Festival "Spazio Giovani", altro prestigioso appuntamento che annualmente si tiene nell´anfiteatro Mediterraneo di Foggia e quindi presenti nella compilation del festival che verrà presentata al M.E.I. ´04. Due mesi più tardi (novembre 2004) incidono il demo tape "In vent´ore" e vengono contattati da Guido Andreani, collaboratore di Mauro Pagani alle Officine Meccaniche di Milano, con il quale, nel maggio 2005, registreranno “Divento”, il loro album d’esordio.
GNUT: www.myspace.com/gnutmusic
(red) (08/02/08) |