15 febbraio 2011: e il Festival della Canzone Italiana inizia davvero anche sul palco dell’Ariston, non solo sui media.
Con una spada di Damocle sul collo, lo spettro dell’Auditel, nella fattispecie di Ballarò, causa ultimi accadimenti di cronaca e politici. Vedremo domani…
Inizio con Antonella Clerici, conduttrice della fortunata edizione dello scorso anno, insieme a sua figlia Mael (due anni), visibilmente spaesata e intimorita. Le dedica “A Te” di Jovanotti (recitata, non cantata, per fortuna). Inizio emozionante, forse un po’ giggione. Introduce un luccicante (neanche Platinette ha tante pailettes) Gianni Morandi, che passa dalla platea per stringere mani.
Si dichiara agitato ed emozionato, sottolineando la difficoltà di raccogliere un così ingombrante testimone.
Tra auguri e abbracci, ballano sulla base musicale dello scorso anno.
Quasi sottovoce, l’eterno ragazzo di Monghidoro dichiara ufficialmente aperto il 61° Festival della Canzone Italiana.
E parte la coreografia di Daniel Ezralow, fra cerchi e sfere su base electro-rock, con la presenza della squadra italiana di ginnastica artistica, sulla splendida scenografia elicoidale di Castelli.
Gianni ricorda i suoi predecessori, Nunzio Filogamo, Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Fazio, Bonolis, Carrà.
Presenta l’orchestra e il direttore Marco Sabiu, che si pettina coi raudi, e poi la giuria demoscopica, che già stasera dovrà eliminare due Artisti.
“Voce che graffia l’anima”: non è Sandro Ciotti, ma Giusy Ferreri. Che non ha mai avuto un look così sexy e audace. Parte la sua “Il Mare Immenso”, firmata anche da Bungaro: inizio un po’ incerto ma si riprende dal bridge. Ecco la sua svolta rock che da tempo aveva annunciato e non è male. Già al secondo ascolto è migliore: un 7- per lei.
Entrano sul palco i “pestiferi” Luca & Paolo per annunciare in modo un po’ troppo impomatato e retrò Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario. Chi??? La moglie di Alonso, e famosa cantante spagnola.
La loro “Fino in Fondo” è fin troppo orecchiabile e pop, con un testo semplice e scontato. Vocalmente il duetto non funziona. Voto: 5 (ma il pubblico dell´Ariston si spella le mani per applaudirli).
Morandi già introduce Roberto Vecchioni. Al momento, poche parole e spazio alla musica. Bene. Ma le tanto chiacchierate primedonne, Belen ed Elisabetta Canalis, che ne è stato? Sono nei camerini a strapparsi i capelli vicendevolmente nel remake dello scontro Elia – Yespica di Isolana memoria?
E il Professore intona la sua intensa e struggente “Chiamami Ancora Amore”, una spanna sopra tutti gli altri pezzi in gara. Socialmente impegnata, ma senza essere vuotamente retorica. E con una signora linea armonica. Clap clap.
Voto: 8 (ovazione in sala)
È la volta di una veterana del Festival, nonostante sia ancora giovanissima: Anna Tatangelo, in arte Lady Tata. Look rinnovato, giacca e cravata e capelli raccolti con frangia in grande evidenza. La ragazza ha voglia di un cambiamento nella sua carriera, e lo grida in questo pezzo dal sapore rock, “Bastardo”. Che però, al di là del grido rabbioso e crudo, cela una struttura poco solida e una melodia non accattivante. Lei brava come sempre, localmente parlando. Ma non basta. E durante la sua esibizione c’è un black out in sala stampa di circa 30 secondi. Che il “Bastardo” fosse rivolto al tecnico?
Voto: 5
Prossimi artisti in gara: La Crus, riunitisi solo per l’occasione e che poi si separeranno di nuovo. E sarebbe, per la cronaca, anche la loro prima volta all’Ariston. Canzone intimista e ben areata, col supporto del soprano Susanna Rigacci, solista di Morricone. Teatrale e dal gusto anni ’70. Bravi.
Voto: 7 e mezzo
E finalmente, all’alba delle 22.12, il momento tanto atteso, le due belle e impossibili: Belen, in blu (e quasi bionda), ed Elisabetta Canalis, di rosso vestita. Sembra meno impacciata la seconda, Belen più emozionata.
Sul palco anche i due comici, e la squadra si ricompatta.
Senza esitazioni, Elisabetta presenta Max Pezzali, assente (ingiustificato) dall’Ariston da 16 anni.
Dopo la presentazione, esultano a microfono aperto “Ce l’abbiamo fatta”!
Parte “Il Mio Secondo Tempo”, brano ritmato e orecchiabile, poco originale. Non ci si aspettava niente di più e niente di meno dal buon Max. Fa il suo dovere senza strafare, in modo onesto. Un secondo tempo che però ricorda il primissimo, quello degli 883 originali.
Voto: 6 e mezzo (soprassedendo sul look…)
Tocca al tanto discusso (e vituperato) dialetto e al suo rappresentante (tremezzino) Davide Van De Sfroos, uno che ti riempie il Forum di Assago ma che al di là del Po è un perfetto sconosciuto.
Prova ad andare oltre con l’occasione del Festival (e il placuit leghista?) e “Yanez”, un brano folk ballabile e musicalmente allegro, una sorta di Manu Chao padano (anzi, romagnolo). La musica è universale, il dialetto però no, non è semplice seguirlo neanche per un meneghino doc come me… Ma i sottotitoli non li ha voluti, vedremo se sarà una scelta che pagherà, persino il napoletano di Nino D’angelo fu bocciato alla prima…
Voto: 6-
Omaggio alle coppie della comicità italiana: sullo sfondo Berlusconi e Fini intonano “Ti Sputtanerò”,
ironizzando su intercettazioni e ricatti. Richiamo a Ruby, Fede, Lele Mora, la Santanchè, gli appartamenti di via Olgettina, il cognato di Fini. Si chiude con “Il 6 aprile in aula ci vai solo tu…” Dietro le quinte staranno cercando di rianimare coi sali Morandi e, da qualche parte, anche il buon Masi, sempre che non sia al telefono con Floris. Si ride di gusto. E persino abbastanza intonati..!
Voto: 8
Morandi sorride e impassibilmente introduce la camaleontica Anna Oxa, in buona forma fisica (ma con una capigliatura rubata a piene mani da Samara di The Ring). Pezzo dal taglio rockl difficile, da ascoltare e da cantare, ma Anna lo affronta con coraggio e maestria, fino al finale pirotecnico.
Voto: 6/7
Tricarico è il prossimo, con la dolce filastrocca in musica firmata da Fausto Mesolella degli Avion Travel (con lui sul palco al piano), “Tre Colori”. Francesco più spigliato del solito (non vocalmente, però).
Voto: 6+
Arrivano i favoriti della vigilia, Modà insieme ad Emma (in forma fisica smagliante). La loro “Arriverà” è un pezzo pop-rock molto carico (e un po’ pomposo). Vocalmente si amalgamano bene.
Voto: 6 e mezzo.
Si riprende: cambio d’abito delle due fanciulle, decisamente meglio, con le tette di Belen che ballano la rumba. L´argentina sembra ora più sciolta e sorridente.
Momento molto atteso: Luca Madonia (ex Denovo) in coppia con Franco Battiato (ma il Maestro si paleserà per un cameo solo sul finale, al piano). Il pezzo è scorrevole e piacevole, ma francamente ci si aspettava qualcosa di maggiore spessore. E Madonia era meno incerto in prova.
Voto: 6 e mezzo
Si vira sulla pettinatura retrò di Patty Pravo: "Il Vento e le Rose" ha un inizio aereo che ben si apre sul refrain, ma nulla di eclatante, melodicamente parlando. Vocalmente Nicoletta tiene meglio rispetto alla scorsa "E io verrò un giorno là".
Voto: 6
Ci si rianima in fretta col caldo e sensuale tango di Belen, insieme a Miguel Anzel Zotto.
Nathalie è la prossima, di extension e stivali automunita: la sua "Vivo Sospesa" parte sussurrata al piano in una dolce atmosfera vintage, per poi veleggiare in un climax vocale su sonorità decisamente più rock rispetto a "In Punta di Piedi". Buona costruzione in crescendo ma con un finale tronco, mentre si vaga alla ricerca del ritornello. Difficile che Maria De Filippi stia facendo il tifo per lei...
Voto: 6/7
Al Bano, accolto dalla claque, propone la sua svolta su temi sociali: "Amanda è libera", storia di prostituzione e violenza, parte contenuta per poi liberarne l´ugola nel ritornello e, soprattutto, nell´exploit finale. Persino echi tribali.
Voto: 6-
Le 14 canzoni sono state proposte tutte (nessuna schifezza conclamata, va detto).
Tra poco il verdetto e i primi due esclusi.
Nel frattempo, presentati brevemente gli 8 giovani (la loro gara inizierà domani).
Primo responso: eliminate le due Anne, Tatangelo e Oxa. Seguiranno polemiche? Vedremo se verranno ripescate giovedì dal televoto e quali saranno i due eliminati di domani.
Certo è che il Festival che sembrava fosse all´insegna delle donne (i bookmakers danno tre fanciulle sul podio) comincia col segno opposto.
Serata nel complesso con un buon ritmo, che poggia sulle irrivirenti incursioni di Luca & Paolo e sul susseguirsi dei brani.
Vedremo domani se il pubblico avrà apprezzato.
Ite, missa est. Per stasera, almeno.
Andrea Grandi