"A´Paolo, ma che ci facciamo qui?". Mai domanda ha più fatto sperare in una risposta che non fosse la cruda realtà: siamo ospiti. Se l´apertura del Festival di Sanremo numero 60 doveva essere scoppiettante per buon auspicio, siamo andati a credito: Paolo Bonolis e Luca Laurenti la scena la riempiono e il ritmo non solo lo tengono, lo decidono loro. Fanno saltellare il pubblico sulle poltroncine dell´Ariston e quello comodamente seduto in divano a casa, riportando alla memoria splendidi ricordi di Festival che furono. Furono, purtroppo, ma per 10 minuti ritornano. Tra la parlantina incandescente di Paolo e la surrealtà adorabile di Luca, tra Crazy Little Thing Called Love e "Il senso della vita" edulcorato per la rete ammiraglia di casa RAI, questo è il Festival che vorremmo. E nascosta dietro l´"occhio di Dio" della scenografia 2010, sospesa lassù, c´è Antonella che poi scende e a fare gli onori di casa e a ripredersi il posto di padrona di casa che di diritto le spetta. Il teatrino del ´ti ricordi?´ messo in scena da fa teneramente sorridere, anche sogghignare, e fa venire tanta nostalgia. Anche l´uscita forzata di scena, anche l´in bocca al lupo di rigore, anche con quei minuti rubati di spalle Paolo e Luca rimangono molto più che ospiti. "Via il dente via il dolore", no, si dice, per cui via anche i paragoni pesanti subito per poi continuare a cuor leggero tra una canzone e l´altra e ospitate toccata e fuga. In fondo Sanremo è Sanremo, e the show must go on. Ma a noi piace di più continuare a fare rewind:
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