Ed eccoci qui, con il consueto appuntamento de “La critica ai Big di Sanremo”. Sì perché a Natale si “dovrebbe” esser più buoni, salvo poi incappare in una domenica pomeriggio nell’Arena di Giletti, mentre Carlo Conti e la sua prosaicità abbronzata leggeva i venti nomi selezionati.

Così, come ogni anno parte il toto-critica a priori dei big. Su twitter giornalisti dell’ultima ora e veterani si sfidano a colpi di cinguettii. Ho letto tanto, ora come ora commenterei -troppo, ed è arrivato il momento di dare una personale interpretazione. “Un mosaico di artisti”, così è stata definita la rosa canterina che si sfiderà dal 9 al 13 febbraio 2016 sul palco dell’Ariston.

Come dargli torto, eppure. Eppure iniziamo col dire che molti dei nomi comparivano tra i siti e la rete già da qualche mese. Eppure colpiscono per certo l’Annalisa, Lorenzo Fragola, Dear Jack, Alessio Bernabei, parte 2 (in parte e scusate il gioco di parole).  E ammettiamolo che la sfida Dear Jack con il nuovo frontman Leiner Riflessi, versus Alessio Bernabei è attesa da molti. In primis dalle fan che da sempre si sono schierate. Personalmente mi sento di fare un enorme “in c..o alla balena” a Leiner, giovanissimo e con un quintale di aspettative sulle spalle. Per quanto concerne l’Ex ciuffato frontman, salta subito all’occhio che seppur militi tra le fila della Warner, troviamo una Newtopia (Fedez rules) tra le fila degli #hastag che lo seguono. 

E se ad Annalisa tocca Il Diluvio Universale, Arisa sta Guardando il cielo. Io per sicurezza a Sanremo porterei ombrello e piumino, confidando in un meteo canoro clemente. Bis per Lorenzo Fragola e mi chiedo se avrà fatto tesoro dell’esperienza live dell’ultimo anno, pregando di apparire meno trasparente durante la performance sconfiggendo il suo alterego di questo 2015che ormai fu. 

Prima volta per la giovanissima Francesca Michielin e le aspettative che le copriranno le spalle. Caccamo e Iurato, anche meglio definiti la strana coppia, lei vincitrice di Amici e lui di Sanremo Giovani, in gara con un brano di Giuliano Sangiorgi, “Via da qui” di sicuro piglio. Torna Noemi e lo fa con La borsa di una donna e il suo graffio si tende a ricordare sempre piacevolmente, rimaniamo in attesa di vedere quali look sfoggerà. Prima volta sul palco “da grande” per Rocco Hunt con Wake Up anche meglio #weicap in perfect partenopeo-style, deciso a conquistare l’Ariston si legge dal suo profilo Facebook.

Confido in una ritrovata umiltà per affrontare quel palco in mezzo a grandi. Grandi come Enrico Ruggeri, Stadio, Patty Pravo al suo cinquantesimo anniversario musicale, Elio e Le storie tese con incognita su trovate e travestimenti (confidando nel primo posto, troppe volte derubato). 

Per il #rebelone Morgan e i Bluvertigo.  Diciamocelo, tutti confidiamo in qualche bravata di cui parlare, ma anche no, sperando che Morgan metta in mostra il suo enorme talento artistico. La categoria #speriamonelrilancio spetta a Zero Assoluto e Irene Fornaciari, desaparecidi da tempo dal mercato discografico. Torna Neffa e ci si rallegra, e torna Scanu (magari un po’ meno) che dopo quell’amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi, dopo un’isola dei famosi, dopo tale e quale cerca di riscoprirsi come cantante.

Tra i Nuovi Big prima convocazione per Clementino che di talento in rime ne ha da vendere. Chiudiamo con Dolcenera, artista poliedrica in grado di rinnovarsi ogni volta, ed è stato triste vederla ricordare dalle super-labbra-a-canotto della Parietti solo per il suo presunto flirt con Baccini mille anni or sono, ma d’altronde se l’Alba nazionale viene annoverata tra la critica musicale, beh è tutto dire.
Potremmo come sempre fare la statistica dei reduci dai talent, ma sarebbe sterile, e ulteriore parentesi andrebbe aperta sull’ormai misera ricerca di novità, condotto dalle stesse. Quindi bando alle ciance e lasciamo spazio alle canzoni, sperando che siano in grado di stupire e scuotere coscienze e animi, emozioni e ricordi, perché Sanremo in fondo, dovrebbe esser quel varietà ce ci porta a fare questo.

Testo di Elena Rebecca Odelli