Mentre scriviamo gli operai saranno già a lavoro per smontare la vecchia scritta sull’Ariston, ed è subito “Domenica in”. Domani è un altro giorno, si sa, quindi è ora di fare un rapido resoconto di quello che è stato e di quello che rimarrà di questo Festival, a parte lo spot Coconuda.
Partiamo dalla fine: sempre mentre scriviamo, da qualche parte i tre figliocci di Antonella Clerici, aka Il Volo, stanno festeggiando la loro vittoria, accolta dallo sdegno di molti. Si sono lasciati dietro Nek e Malika Ayane. Il primo ha conquistato il premio per il migliore arrangiamento assegnato dall’orchestra di Sanremo (contenti loro) e quello assegnato dalla sala stampa Radio Tv: il mutuo lo paga la SIAE per un anno, fantastico. La seconda si è aggiudicata il premio Mia Martini ed è entrata a ritirarlo sul palco come si corre a ritirare la cinquina a Natale: sventolando la cartellina con disinvoltura (“mi hanno buttata dentro!”) ma con l’ansia che qualcuno prenda quei 7.50 euro prima di te.
Questo è stato il Sanremo del presentatore-studente-modello ma degli autori da rimandare a settembre. Gag strampalate, interviste improbabili, una discutibile scelta dei super ospiti (solo una parola: AlbanoeRomina) e, ultima ma non ultima, la letterina finale delle vallette al conduttore che viene pure definito “maestro”. Il 2015 è stato l’anno della morte della comicità italiana. Dopo le débâcle di Siani e Pintus, Panariello ha chiuso il festival con un monologo partito con una presa in giro di berlusconiana memoria dell’ex ministro Cancellieri, e finito con un pippone grillino sull’iniquità della giustizia italiana.
Ma torniamo ancora alla fine, ai vincitori.
Dati per favoriti sin dall’inizio, i tre “tenorini” de Il Volo hanno vinto il festival nella categoria Campioni. Questi tre baldi giovani, provenivano dalla trasmissione di Antonella Clerici “Ti lascio una canzone”. Dopo il programma sono stati bellamente ignorati dal pubblico italiano ma hanno avuto un successone all’estero. Una volta esportati come la pizza, il mandolino e ‘O Sole Mio, si pensava che il pericolo fosse scampato. E invece. Durante la puntata, sotto gli occhi increduli dei melomani, i tre hanno anche ricevuto l’endorsment di Placido Domingo. Il Volo sono il nuovo fenomeno nazional popolare, la nuova musica finta colta “for dummies” che fa rimpiangere i tempi i cui la critica si divideva su Bocelli. Se i detrattori si sbagliano ce lo saprà dire soltanto il tempo, ora non possiamo che lasciarli felici alla loro hang over domenicale.
Rimandiamo quindi il giudizio e chiudiamo questa edizione con l’immagine del Maestro Bubbico che si perde le cuffie, con l’orchestra che parte da sola. Sottili metafore. |