Sanremo è sempre Sanremo. Tra polemiche e discussioni, Conti ieri ha annunciato i venti Big in gara.
Ventiquattro ore per riprendermi dalla lista. Ventiquattro e lo scandisco lentamente. Venti artisti, un menù che sembra degno del cenone con il parentado. Un tour de force più che una competizione. Confidiamo nella celerità visto il singolo brano presentato e il venir meno del siparietto delle due canzoni, anche se anno dopo anno si vedono zombie circolare per le sale stampe in cerca di caffeina e angoli ristoro dove riprendersi.
Dopo l’annunciazione degna del periodo d’Avvento, dei venti nomi stilati, non potevo che soffermarmi su veloci considerazioni. Non potevo scrivere a caldo o partire prevenuta non avendo ascoltato ancora i brani, consapevole che verrò sconvolta sia in positivo che in negativo e che a Sanremo si dovrebbe parlare (solo) delle canzoni. Decido, però, di fare una considerazione in generale dello scenario proposto.
Sette nomi provenienti dai talent (sette perchè anche Grazia di Michele arriva da lì fondamentalmente, pur avendo un Cv antecedente e Platinette ne fu opinionista). Chiara (X-factor), Annalisa (Amici), Il Volo (Ti lascio una canzone), Dear Jack (Amici), Moreno (Amici) in cerca di riscatto, allontanamento dall’immagine del programma TV o risollevamento nella classifica di gradimento musicale personale. Nessuna lettera scarlatta apposta ai suddetti artisti per carità, ma diciamo che la logica dello showbiz colpisce sempre (volente o nolente). Una domanda sorge spontanea però, come ha fatto Lorenzo Fragola a presentare il suo brano davanti alla commissione RAI se impegnato con semi finale, finale frizzi e sollazzi a X- Factor? Mistero la cui risposta non è data sapere.
Bianca Atzei (che tra i Big non so perché compaia). Tra featuring con chiunque per emergere nel drammatico mondo musicale odierno e partecipazione come ospite ovunque non mi sembra abbia platini e ori da millantare per essere definita Big, una prezzemolina dei palchi (di altri per lo più). Potere “ultra-sonoro”? Non è dato saperlo.
Biggio e Mandelli sono lo strano caso. Conosciuti dai più come I solidi idioti, si presentano in veste canora. Nessuno (o quasi) sa che il Nongio canta - eccome se canta. La band Orage, Hot Gossip di cui è (era?) leader e la collaborazione con Adam Green sono tra i punti di riflessione su cui il CV del ragazzo di Como verte . Di Biggio non è dato sapere.
Tra il “finalmente ce la fu” di Nek ( la polemica dello scorso anno per l’esclusione sembra ormai lontana) e il ritorno di Masini, si stagliano Malika Ayane (Prima delle artiste in gara su cui punto aspettative e speranze), Britti di cui speriamo di notare la prova vocale/testuale piuttosto che l’ormai nota abilità nel maneggiare la chitarra, Nesli prima volta su quel palco, Irene Grandi e Nina Zilli (forza ragazze per un podio rosa), Raf dopo 24 anni di assenza, Grignani e il suo temperamento burrascoso ma una penna leale e onesta che si ricorda, Lara Fabian più belga che italiana made by D’Alessio in Un cuore malato e la Taty nazionale che speriamo non riproponga lo show del 2011.
Così come ogni anno tra attese e polemiche, tra derive e continenti musicali, le canzoni faranno da padrone solo dopo il festival quando la grande mamma-radio deciderà chi spalleggiare. Così come ogni anno tra attese e polemiche, tra derive e continenti musicali, tra caffè indefiniti e rissette da bar sul niente, torna il Festival e come ogni anno qualcosa non va, perché in fondo Sanremo è (diventato) anche questo.
Elena Rebecca Odelli
15 dicembre 2014 |