Sono la coppia più strana del Festival: il “gigante buono” Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots, il jolly mascherato da villain dell’Uomo Ragno, Venom.
Il Jazz e il blues ormai consolidati di Gualazzi mischiato all’elettronica dal sapore rock di Sir Bob Cornelius Rifo: un crossover spiazzante, un ossimoro musicale che ha scompaginato la tradizione festivaliera e che ha trovato fra i suoi fan Fiorello.
Un progetto firmato Sugar Music e Caterina Caselli che sta già dando i suoi frutti: il duo infatti al momento si contende con Arisa il primato dell’airplay radiofonico fra gli artisti sanremesi esibitisi ieri.
All’incontro stampa di oggi, è stato inevitabile chiedere come fosse nata questa coppia imprevedibile.
Raphael: “Abbiamo una matrice comune, una radice classica. L’incontro è nato grazie a Caterina”.
Caterina”: “Ci siamo incontrati con Bob per rispetto nei suoi confronti e il successo che ha all’estero. Ero molto curiosa di conoscerlo e mi piaceva l’idea di questi due opposti che si incontrano. Ho cercato di preparare questo incontro, il tutto poi è arrivato in modo naturale”.
Bob: “è stato molto edificante per me, Raphael è un musicista di grande talento. La produzione di questi due pezzi è iniziata a novembre”.
Questo è il terzo Festival per Raphael, dopo la vittoria nei giovani nel 2011 e la conferma lo scorso anno. “Per me è come se fosse il primo,c’è sempre una forte emozione nel proporre un nuovo progetto. Sono felice che Liberi o no sia passata, un brano molto divertente, mentre l’anno scorso era passata Sai ci basta un sogno che era una ballad”.
Battesimo del fuoco invece per Beetroots, che però sembra si stia divertentendo: “Da italiano ho sempre seguito la musica italiana, stare qui è interessante e mi sto divertendo molto, la prendo come una grande festa”.
Venerdì i due saranno ancora più sorprendenti perché verranno affiancati da Tommy Lee (musicista americano di origine greca, ex di Pamela Anderson) nella storica Volare.
Bob: “Dobbiamo ancora provarla, Tommy arriverà giovedì notte. Non sapremo cosa faremo esattamente ma sarà sicuramente divertente!”
Raphael: “Sono contento di questa sfida, per me è la canzone italiana più bella mai scritta”.
L’artista urbinato è inoltre alla prese con la sua prima colonna sonora per il film di Pupi Avati “Un ragazzo d’oro” (protagonisti Sharon Stone, Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi e Giovanna Ralli).
“È stata la mia prima esperienza in questo senso, Pupi è un regista di una grandissima sensibilità musicale che confluiva perfettamente con la mia e quella di Caterina. Time for my prayers è la versione inglese di Tanto ci sei, rivisitata con un arrangiamento differente”.
Caterina Caselli ha inoltre spiegato il significato del messaggio dietro ai guanti rossi che indossava ieri il coro Gospel. “L’idea è nata da ‘Ferite a morte’, il libro di Serena Dandini che è stato anche uno spettacolo teatrale. Mi ha colpito molto e sentivo la necessità di mettere ancor maggior accento sul tema del femminicidio. La scarpa rossa e il guanto rosso sottolineano questo”.
19 febbraio 2014 |