Chi è questa Madame Ugo?
É la mia rappresentazione di una persona realmente esistita. Quando mi sono trasferito a Roma, che ha cambiato il corso della mia vita. È una signora che incontravo sul pianerottolo di casa che aveva l´aria di venire da Parigi o Londra. In realtà era una donna del sud che viveva a Roma. Aveva un fascino, un modo di vestire e parlare molto particolare e molto affascinante. Ogni suo racconto conteneva sempre una sorta di morale. Quando ho messo insieme le canzoni di questo disco per parlare della diversità, delle prospettive differenti riguardo la vita in città, del cambiamento in generale mi sono ricordato di quegli insegnamenti involontari.

Cos´è per te vivere la diversità?
In Italia vivere la diversità é qualcosa di faticoso. La diversità dovrebbe essere il segno che ci inserisce all´interno della normalità. Molto banalmente, visto che siamo tutti diversi allora siamo tutti uguali. La diversità é insita negli esseri viventi stessi. 

Tra Fabio e Battiato esiste un anello di congiunzione?
In realtà si tratta di una storia molto semplice tra maestro e allievo. L´anello di congiunzione potrebbe essere semplicemente la continuità. 

Quando finisce l´estate cosa succede?
Succede la stessa cosa che accade al termine di ogni stagione: un cambiamento. C´è lo scontro titanico tra due stagioni, che ti permette di vedere la bellezza di entrambe.

Il cambiamento più grosso che hai dovuto sostenere?
Probabilmente ciò che succede a tutti quando ci si rende conto che abbiamo delle responsabilità, si cresce. Il cambiamento più grosso inevitabilmente é stato questo: la necessità di diventare adulti e abbandonare una serie di sogni, che rimangono in qualche modo e misura, facendoci sentire vivi, seppur vissuti da adulti.

Ti cito testualmente: “la bellezza sta anche nel coraggio”
Quasi esclusivamente nel coraggio. Se si vuole creare la bellezza bisogna avere coraggio. 

L’atto più coraggioso che pensi di aver compiuto nella tua vita?
Credo che sia quello di fare il musicista, il cantautore, in Italia. Continuare ad esserlo senza lamentarsi, in contro tendenza rispetto a ciò che comunemente vedo. Spesso si dice "quello é un talento" io rispondo sempre con un lo sarà anche, magari è solo più coraggioso di chi non fa nulla.

Questo disco come si discosta o si avvicina a Minuto Secondo?
Si discosta da un punto di vista tecnico. Madame Ugo é un disco interamente suonato dalla band. Questo album rispecchia più un lavoro di gruppo. I due dischi, si legano invece per un discorso legato al concept e all´infinito che appartengono a entrambi.

Se ti dicessi Alessandro Deidda?
Ha suonato in due brani. É un batterista molto bravo che ha iniziato a frequentare lo studio due a Padova, come me. C´è sembrato bello chiedergli questa partecipazione. É un musicista preparato e un ragazzo molto gentile. 

Paolo Benvegnù?
É una persona caratterizzata da una vibrante sensibilità. É un uomo che sta attraversando la sua vita in maniera molto sincera e gentile, é una persona che auguro a tutti di incontrare. Come musicista é fantastico, scrive delle canzoni stupende. Ci siamo trovati benissimo da subito e non mi aspettavo un regalo così grande. 

Tutti ricominciano a comunicare, a ci mettiamo il vestito per ballare, senza rischiare di non farsi notare. Che rapporto hai con i social network?
Facebook lo chiudo e lo riapro per esigenze lavorative, spesso. Non mi piace, scusa il gioco di parole, perché si basa sul principio del "mi piace". Presuppone quindi sul giudizio, mentre io preferisco l´assenza dello stesso. Non c´è una corrispondenza reale tra Facebook e la vita quotidiana. Il social ci illude di avere amicizie, relazioni e rapporti che sono in realtà basati sul giudizio, dove ci sono persone che pontificano, e mi ci metto anche io, su come dovrebbe essere secondo noi il pianeta. Nessuna rivoluzione si fa su Facebook, si litiga per un pezzetto di mondo illusorio. Personalmente lo uso per scrivere ciò che penso cercando di non dare giudizi, far vedere ciò che faccio e sono.

Ratzinger disse: “gli omosessuali sono una minaccia per la pace” e tu per tutta risposta hai scritto un brano molto forte: Dicono di noi
In realtà non sono rimasto sorpreso dalle sue dichiarazioni, ci sono semplicemente rimasto male. Il problema dell´omofobia non é basato solo sulla violenza di quelle persone che, sulla base di queste dichiarazioni, si sentono autorizzate a picchiare gli omosessuali per strada. Il problema non risiede solo li, quello più infimo é l´imbarazzo che le persone provano semplicemente standoti accanto, sapendo che sei secondo loro diverso. Come se un bacio tra due uomini o due donne sia argomento di imbarazzo. Ho visto di recente La Papessa, ambientato nel Medioevo, dove se le donne si avvicinavano a scritture venivano picchiate, con gli occhi di oggi ti sembrano delle bestie. Tra 100 anni con quali occhi ci guarderemmo? 

Testo di Elena Rebecca Odelli