Classe 1986, dal Salento (Vernotico, per la precisione), Antonio Maggio è l’elemento più “Pop” (nella migliore accezione del termine) della categoria Giovani del 63° Festival della Canzone Italiana.
Questa sera sarà sul palco del teatro Ariston a presentare la sua “Mi servirebbe sapere”, travolgente ed estremamente orecchiabile. Se ci si aggiunge la presenza scenica e la spiccata verve ironica e teatrale, oltre a una voce estremamente duttile, c’è da scommettere che la sua performance non passerà inosservata. 

Martedì 12 febbraio è uscito il suo primo disco da solista (senza quindi contare i due precedenti lavori con gli Aram Quartet, gruppo col quale vinse la prima edizione di X-Factor nel 2008): “Nonostante tutto”, 10 tracce di pop-rock convincente e ben equilibrato, ci mostra un lato inedito e inaspettato di Antonio, quello di cantautore.


“Per me è come un nuovo esordio, in questa veste. La storia con gli Aram Quartet è comunque finita, mi ripresento mettendomi in gioco in prima persona, soprattutto dal punto di vista di cantautore”.

Ami contaminare un po’ i generi, pop, rock, elettronica (come dimostra in primis il brano “Anche il tempo può aspettare”); l’album è un lavoro eclettico, dove trovano spazio anche ballate pure, come “Sotto la neve” o “Chiedilo alla sera”. Ti senti più a tuo agio in questo genere di brani o negli uptempo?
“Mi trovo a mio agio con entrambi, sono un po’ il mio lato A e il mio lato B, la parte più guascona di me e quella più introspettiva. Su questo gioco molto anche nel sottotesto, presento argomenti più o meno importanti per far riflettere l’ascoltatore ma presentate in modo semplice, prendendo come prerogativa la mia vena ironica”.

In effetti l’ironia e l’estrema orecchiabilità dei tuoi brani sono forse i due tratti più salienti della tua attuale cifra stilistica.
“È vero; quando mi dicono ‘Non te la prendere, ma il tuo brano al primo ascolto piace tanto, significa che è semplice’ per me è un grande complimento”.

Da quanto lavori all’album?
“Da circa un anno, insieme alla mia nuova squadra”.

Intendi la tua casa discografica, l’indipendente Rusty Records. Ti ha agevolato lavorare con una realtà simile?
“Assolutamente sì, sono diventati come una seconda famiglia, danno molta importanza al rapporto personale, quotidiano, è basato sulla fiducia e la condivisione, fino a sfociare nell’amicizia. Anche lavorare al disco dormendo in studio, condividendo pranzo e cena permette di creare un’atmosfera familiare che mette a proprio agio l’artista. Per i futuri lavori so già che con Davide Maggioni, il mio produttore artistico, sapremo dove andare a parare con l’arrangiamento”.

Come ti nasce un brano?
“Non ho una metodologia standard, a volte nasce prima un motivetto musicale su cui metto un testo, altre volte è una storia da raccontare che necessita di un vestito sonoro”.

Come sono andate le prove sul palco dell’Ariston?
“Sentire una propria creatura, una propria canzone suonata da 60 musicisti simili è un’emozione che fa venire la pelle d’oca e che auguro a tutti i giovani che, come me, spera di poter vivere di musica”.

So che ami molto il cinema, quali sono le tue pellicole preferite?
“L’ultimo che ho visto è ‘La migliore offerta’ di Giuseppe Tornatore, mi ha letteralmente incollato alla sedia, è bellissimo anche se termina male…”

Avessi potuto scegliere, quale colonna sonora di un film avrebbe portato la tua firma?
“Sarebbe meraviglioso scrivere una colonna sonora; nonostante quello che si potrebbe pensare dal mio indirizzo musicale, mi fa piangere anche solo ascoltare quella di Nicola Piovani per ‘La vita è bella’”.

È vero che qualche anno fa, sul palco dell’Ariston, Massimo Ranieri ti disse: “Spero che in futuro su questo palcoscenico ci salirai con un tuo brano”?
“Sì, è verissimo, nel 2005, quindi non è la prima volta che canto su questo palco (ride, nda). Fra le varie esperienza che ho avuto nel passato, ho fatto da corista all’Orchestra Sinfonica Terra d’Otranto; tra le varie trasmissioni in cui siamo stati, agli Oscar TV ho dovuto sostituire Massimo che era in ritardo per le prove; mi dissero di cantare nel frattempo la sua parte; a un certo punto, lui è arrivato e, al termine della mia esibizione su Rose Rosse mi abbracciò e mi fece i complimenti, facendomi quell’augurio alla fine si è davvero realizzato! È stato un buon profeta, dovessi reincontrarlo lo ringrazierò”.

So che sei felice di essere a Sanremo, ma lo sei ancora di più nell’esserci proprio in QUESTO Sanremo?
“Sì, assolutamente, per il nuovo corso intrapreso dalla commissione artistica: puntare su qualcuno che abbia qualcosa da dire e che abbia già un progetto artistico ben definito. Questo si sposa perfettamente anche con la mia concezione artistica. Sono doppiamente orgoglioso di essere in questo cast, spero di esserne all’altezza!”


Sito web: www.antoniomaggio.net


Andrea Grandi

14 febbraio 2013 


TRACKLIST "NONOSTANTE TUTTO":

1) NONOSTANTE TUTTO
2) MI SERVIREBBE SAPERE
3) ANCHE IL TEMPO PUO´ ASPETTARE
4) SOTTO LA NEVE
5) PARIGI
6) DORETTA MIA
7) UN´ALTRA VOLTA
8) INCONSOLABILE
9) FIGLI MASCHI
10) CHIEDILO ALLA SERA