Ci viene presentata attraverso il ROmantiCK Cinema un Ania Cecilia differente
“In realtà c’è sempre un comune denominatore. Sono cambiate le sonorità, le melodie che sono un po’ più inglesi, ho faticato parecchio per metterci i testi in italiano. C’è ancora il rock anche se striziamo un po’ l’occhio alla musicalità anni 80. L’anima è rimasta quella di “Tutto e niente” e in alcune ballate si ritrova ancora “Nuda”. C’è un po’ più di ricerca, per riassumere”.
Quanta fortuna ti sta portando “Guardami”?
“Non voglio parlare di fortuna ma di affetto concreto, come prima mai. Sto ricevendo parecchio anche da chi non mi conosceva ed è rimasto incuriosito”.
E’ un riconoscimento più plateale per il tuo progetto?
“Si fa sempre tanta fatica, ma in effetti c’è una curiosità maggiore. Il brano è arrivato a molte più persone. Unire musica e cinema è una magia”.
L’amore di cui si parla viene trattato in maniere sfrontata, anche di quel tipo di amore di cui non si parla nella nostra società. Quanto è stato difficile comporre?
“I prime 5 brani sono nati subito. Sono quelli più immediati, “Ua-ah”, “Amarsi”, “A me piace lei” sono usciti di getto e ho fatto fatica sul testo per via della metrica, anche per non essere banale. Non voglio lasciare andare le cose. Ci tengo che arrivi il messaggio. E’ stato difficile non tanto comporre, ma terminare il disco fisicamente. Poi il puzzle si è composto”.
“Guardami” è il brano che ti lega agli album precedenti ma si discosta da quelli di questo
“In effetti “Guardami” è arrivato in composizione inoltrata. La proposta della colonna sonora di “Una donna per la vita”, implicava un brano che raccontasse dei protagonisti. E’ più vicino a “Nuda” in questo senso. Spero che presto che arrivi il resto del disco. Che è più cazzuto”.
Questo cinema quanto è romantico?
“E’ romantico ma è anche un po’ assassino. Romantico criminale. Come si evince dal titolo è romantico ma pur sempre rock. Credo che questo disco racchiuda l’ironia, il divertimento e quella rabbia positiva”.
Chi è Ania oggi?
“È una che è cresciuta nella musica, che da calci per sfondare i muri che ci sono intorno alla musica. Ma che non potrebbe fare altro nella vita”.
http://www.aniaworld.it/
Testo di Elena Rebecca Odelli |