A tu per tu con Maria Germinario, in arte Mama Marjas. La chiara dimostrazione che il trinomio donna-reggae-Italia negli anni 2.0 è possibile.
Donna-reggae-Italia…un trinomio alquanto strano non ti sembra?
“Già è un binomio strano di suo Donna-Reggae,lo è sempre stato...in Italia ancora di più. Ci sono molte donne, però, in Italia che si cimentano sul reggae. Pochissime sono conosciute, quindi, secondo me, è proprio questo il problema: per una donna che vuole fare reggae in Italia, la difficoltà è emergere e reggere la concorrenza dei colleghi uomini. Per luogo comune un uomo è "più adatto" a fare il reggae o il rap,ma io penso che non sia cosi´. Ci sono artisti bravi che tengono il palco e questo indipendentemente che tu sia uomo o donna”.
Passi da influenze R’n’B /soul a dance hall… qual è il suono che ti senti sulla pelle? Quanto studio?
“Lo studio è stato l´ascolto infinito di musica. Io ho iniziato con le cassette, poi i cd (ma essendo piccina ne compravo davvero pochi per questioni economiche) e poi è arrivato internet. Lì mi si è aperto un mondo ed era bellissimo avere tutto quello che volevi ascoltare,con le cassette non era cosi´. Stavi giorni e mesi a capire artista e titolo, registravi i programmi in radio o amici facevano cassette che distribuivano in giro per "diffondere la cultura". Ho ascoltato tantissima musica, prevalentemente reggae(anche se è riduttivo) e tanta altra diversissima l´ho suonata con l´orchestra spettacolo della mia famiglia (dal repertorio napoletano al liscio per intenderci).Quindi ti dirò, il suono che mi sento sulla pelle è quel suono "con la negritudine", quello che mi fa emozionare:dal soul alla vecchia melodia italiana. Il suono per me deve avere il groove, deve fari muovere o muoverti qualcosa dentro”.
Hai un’immagine forte e proponi spettacoli carichi di energia, il tutto un po’ in contrasto con dei testi impegnati: valori, sentimenti calpestati…chi è Mama Marjas? Entrambe in che misura?
“Mama Marjas sono io: Maria Germinario di Santeramo in colle, cosi´ com´è con le sue mille sfaccettature e i suoi mille mondi. Mi piace fare 50 e 50 con divertimento e messaggio perchè sono due momenti importanti, tutti e due in un live come nella vita. Quando è il momento di ballare è giustissimo e sacrosanto divertirsi per "sudare via Babilonia" e quando è il momento di pensare è sacrosanto essere partecipi ed esprimersi”.
Se fossero cinque parole, come descriveresti “We Ladies”? E perché?
“Roots: perchè è la roba più roots-rock-reggae sulla quale abbia mai cantato. Fluido: perchè scorre senza accorgertene,è nato tutto nello stesso periodo,questo disco è una fotografia indelebile di quella preparazione affrontata con la mia amicona miss Mykela. Armonioso: è un incrocio tra melodie ed atmosfere diverse ma congruenti,proprio come me e miss Mykela. Intenso: ogni brano di “We ladies” affronta la sua tematica in modo deciso e forte,l´unica debolezza si manifesta in “Ancora” in una situazione di amore non corrisposto,ma in questo caso è proprio quest´ingrediente che da intensità alla canzone. Speranzoso: sono 11 brani che ricordano di essere forti e determinate in ogni step,in ogni scelta,in ogni circostanza della vita e la vita di una donna è sicuramente più seminata da insidie”.
Pensi che sia ancora presente il divario culturale che descrivi nei brani? Sono anche valori a confronto in qualche modo
“Il divario non dovrebbe essere presente, ma ci sono anche le eccezioni nelle quali si avverte e molto. Se si pensa realmente all´essere "cittadini del mondo e frutti di questa terra" non ha differenza essere di Palermo o di Torino. I valori sono universali e i luoghi comuni piano piano si sfateranno. Secondo me, ci vorrà tanto tempo ancora perchè si dovrebbe cambiare quella che è stata la mentalità che ha portato a formare il divario tra nord e sud. Anche se un minimo, ci sono delle differenze dovute proprio al fatto di vivere in due posti proprio geograficamente diversi e climaticamente. E’ chiaro che le tradizioni sono differenti, ma ripeto, i valori ci sono e sono universali”.
Non hai mai pensato, magari in un momento difficile: ok ora mollo tutto e me ne vado? (mi viene in mente un certo Alborosie nel chiedertelo)
“Perchè andarmene se non ho ancora finito?! Preferisco sempre finire quello che inizio e non posso lasciare l´Italia senza aver compiuto la missione:semplicemente REGGAE MUSIC ON A MISSION. Andrò dove lei mi condurrà con tutta la mia famiglia della Love University!”.
Testo Elena Rebecca Odelli |