Trovare La Fame di Camilla, ora dopo un anno di tour del disco precedente, dopo le soddisfazioni che “Buio e Luce” ha loro regalato. Trovare La Fame di Camilla prima della partenza per la Cina alla volta di Hit Week. Trovare Ermal, Jhonny, Lele e Dino e riderci su in quella che è un’intervista semi seria, o meglio una chiacchierata tra occhi che non si vedevano da un po’.
Inziamo subito con la domanda che o sulla punta della mia lingua biforcuta da un po’: come mai avete deciso di uscire con un singolo che non è stato scritto da voi (Susy e l’infinito ndr.)?
E: (ride ndr.) “Solo il testo non è stato scritto da noi”.
Rettifico …come mai la scelta di uscire con un singolo non scritto testualmente da voi?
E: “Perché è il pezzo più radiofonico dell’album quindi volevamo aggredire le radio”.
L: “L’intenzione era quella. Ci siamo riusciti abbastanza”.
L’attesa quindi, ne è valsa la pena?
E: “Sì, assolutamente sì”.
Nell’album c’è la contrapposizione tra il crescere che implica un movimento e l’attesa che implica stasi.
E: “In realtà sono due facce della stessa medaglia. Puoi decidere di star fermo mentre cresci o decidere di occupare il tuo tempo,facendo qualcosa anche per gli altri. Rivoluzione rappresenta infatti questo passaggio”.
E’ rivoluzionaria quindi la fame di camilla? E se sì, in che misura?
E: “Per noi la rivoluzione è una presa di coscienza e noi ci rispecchiamo in questo. L’album sostanzialmente è questo, è il passaggio dal trovarsi fermi immobili, al prendere coscienza”.
L’hanno definito l’album della maturazione è così? E’ un punto di arrivo per La Fame?
D: “Tu come lo definiresti?”.
Per me è la terra di mezzo
E: “E’ un album più maturo rispetto al precedente sicuramente. Definire il secondo album quello della maturazione, implica che tutto ciò che faremo dopo saranno solo delle copie di questo”.
L: “E’ un album sicuramente più maturo rispetto al primo ma meno maturo rispetto al disco che verrà”.
Ah quindi state già scrivendo i pezzi per il prossimo album?
E: “Assolutamente sì”.
Avendo aspettato così a lungo prima di fare uscire L’Attesa, c’è un pezzo che ora pensate però se l’avessi messo?
J : “No”.
E: “ Abbiamo chiuso con estrema coscienza e sapendo che gli altri brani che sono nati, faranno parte del prossimo lavoro”.
L:”Noi siamo contentissimi, e comunque c’è sempre qualcosa che rimane fuori”.
D: “A un certo punto ti rendi conto che stai continuando a creare. Quello che è successo a noi è che, parte dell’attesa, è un disco che è nato contemporanea a Buio e Luce e lungo tutto il tour 2011. Ad un certo punto senti l’esigenza di fare uscire il disco perché quello che stai creando ha già un aspetto diverso”.
E allora vi chiedo, i pezzi che avete messo dentro non rispecchiano più il vostro mood ?
D: “Io credo che la scelta dei pezzi sia stata fatta coerentemente. Abbiamo lasciato fuori brani che arrivano da una Fame di Camilla più da primo disco”.
L: “C’è sempre un percorso,un percorso che dura un anno e mezzo. E’ chiaro che pezzi che nascono un anno e mezzo fa sono un po’ più vecchi per noi”.
D: “In realtà il materiale nuovo che stiamo creando ora, durante il tour de L’ Attesa, è già molto diverso dai brani presenti nel disco”.
Quindi vi sentite un po’ più cresciuti, non solo di età intendo
E: “Ci sentiamo più simili”.
A cosa?
E: “Al clima musicale”.
D: “Crescere è normale. Come la pelle invecchia, così anche la musica tende a trasformarsi”.
Aspettative?
J: “Suonare in posti nuovi, confermare quello che abbiamo dato di noi nel precedente tuor e proporne un nuovo. Un tour con una scaletta più ricca e variegata”.
Secondo voi L’Attesa è un disco che è stato capito dalla gente e dagli addetti
D: “Parzialmente si, il messaggio è comunque arrivato”.
J: “Secondo me ci vuole un po’ più tempo. E’ ancora troppo presto per rispondere completamente alla domanda”.
D: “Ci vuole tempo per colpire l’attenzione di molti degli addetti ai lavori. Le persone che si sono avvicinate a noi,anche le persone nuove che non ci conoscevano, hanno in parte assorbito il nostro entusiasmo per il disco”.
J: “Tutti coloro che hanno ascoltato L’Attesa attentamente hanno apprezzato questo nostro lavoro. Solitamente la gente si limita a un “bello, però il primo…” ecco questo a noi non è capitato”.
Quindi il secondo album non è stato il più difficile
E: “Assolutamente no”.
E il terzo?
E: “Sarà un qualcosa atomico”.
Dai su smentiamo coloro che dicono che questo,è il disco che sancisce la vostra maturazione
E: “In realtà è quello che a loro è arrivato”.
L: “Sarebbe anche un po’ presuntuoso da parte nostra”.
E: “C’è chi ci definisce maturi anche in considerazione del fatto che abbiamo un sound molto identificativo”.
L: “Quindi a partire da questo siamo più maturi”.
Questo è vero ma allora mi domando “Bye Bye Baby che c’azzecca con il resto del disco? È una markettata?
J: “No assolutamente. In realtà il sound ha dovuto adeguarsi al testo che era volutamente ironico. Noi siamo una band però abbiamo anche il nostro lato scanzonato, leggero”.
E: “Noi abbiamo abituato chi ci ascolta assiduamente a cambi di scenari musicali. Abbiamo voglia di cambiare scenario ogni tanto. Se pensi a “39” non centra molto con il primo disco”.
J: “In realtà questo brano si avvicina molto a “Storia di una favola” (Brano contenuto all’interno del primo disco “Buio e Luce” ndr.). Abbiamo voluto regalare un ulteriore lato de la Fame di Camilla, se pensi a brani come Giuda e Astronauti sono molto più complessi musicalmente”.
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