Giordana Angi è la vera outsider fra le giovani proposte di questo Festival di Sanremo.
18 anni, da Aprilia (Latina), ha presentato il suo brano Incognita poesia senza nessuna etichetta alle spalle alla competition Sanremo Social. Tra i 1.200 aspiranti è passata prima nei 60 che si sono esibiti davanti alla commissione e poi nei magnifici 6 che si sfideranno sul palco dell’Ariston.
Voce corposa, duttile e già matura, forgiata nei suoi riferimenti musicali, i grandi artisti soul e blues degli anni ’60 e’70, come Ray Charles e Aretha Franklin.
Sei rimasta stupita di essere stata selezionata dalla commissione?
“È stata una grande sorpresa per me. Non avevo una casa discografica, il mio erano un brano solo piano e voce e l’ho consegnato tre giorni prima della scadenza. Quando la Rai mi ha richiamato per informarmi che ero stata convocata, ho chiesto conferma col codice fiscale! Poi, fortunatamente, è subentrata la Warner. Una bella storia, una speranza per i giovani artisti”.
Sei nata in Francia, a Vannes (Bretagna), sei madrelingua. Senti di avere uno spirito (anche musicale) più italiano o più francese?
“Assolutamente italiano, il mio modello di riferimento per la composizione è Riccardo Cocciante, mentre per la tecnica Mina, una sua canzone non vale 20 lezioni di canto!”
Il tuo brano Incognita Poesia prende ispirazione da Baudelaire.
“Spesso mi rifaccio a lui, mi dà nuove idee, nuovi spunti. Come tutta la poesia, in generale. Il tema del brano è duplice: è una storia d’amore ma è anche il mio rapporto con la musica”.
Ti piace la nuova versione orchestrale del brano?
“Ne sono orgogliosa, Adriano Pennino ha fatto un grande lavoro, e in una sola settimana, per giunta. Ha reso perfettamente quello che volevo e sognavo. L’aggiunta della partitura degli archi l’ha reso ancora più sognante”.
Sei cantautrice già da un po’.
“Sì, avevo già seguito due anni di chitarra quando ho iniziato a frequentare il liceo classico; in questo modo parole e musica si sono magicamente unite, scrivo canzoni da quando ho 14 anni”.
E in genere come ti nasce una canzone?
“Spesso dalla sofferenza. Quando sto male, lo scrivere mi aiuta a superarlo e ad esorcizzarlo”.
A maggio è previsto il tuo album d’esordio, cosa dobbiamo aspettarci?
“Sicuramente brani miei, nessuna cover, blues e soul con base pop e melodica”.
Scrivi anche in inglese e in francese?
“Sì, ma il disco conterrà brani solo in italiano, che è anche la lingua con la quale mi trovo più a mio agio nella scrittura”.
Gli artisti sono sensibili e fragili, come purtroppo Whitney Houston e Amy Winehouse hanno recentemente e tragicamente dimostrato. Tu, anche se hai solo 18 anni, sembri avere un carattere forte.
“È così, in effetti. Sono decisa sui miei obbiettivi, so che la musica è la mia vita. Fa un po’ tristezza e pena vedere persone che hanno tutto, oltre a un talento sconfinato, buttarsi via in questo modo. Un artista dovrebbe avere anche rispetto per il proprio pubblico”.
Qui a Sanremo qual è il tuo obiettivo?
“In realtà l’ho già raggiunto, essendo qui. E, soprattutto, con un mio disco in uscita. Adesso, vada come vada”.
Andrea Grandi
14 febbraio 2012 |