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YELLOWCARD |
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IL PUNK MELODICO PIU' RIVOLUZIONARIO ARRIVA DALLA CALIFORNIA ... YELLOWCARD |
Sono una delle rivelazioni dell’anno. Gli Yellowcard vengono dalla California, sono giovani giovanissimi (poco più che ventenni), fanno punk ma un punk sopra le righe: melodico e con la particolarità classica data dal tocco del violino. Innovativo. Fresh. Ti ubriaca inesorabilmente le orecchie.
Gli Yellowcard sono risaliti dal gorgoglio sotterraneo di gruppi e gruppetti puntando molto sul rapporto diretto coi fan. Nel senso che gli Yellowcard hanno lavorato molto sulla promozione ai concerti, e sull’organizzazione di special acts nelle scuole superiori, autoinvitandosi in palestre e aule magne; perché loro che sono giovani lo sanno come si fa: vai a scuola, fatti conoscere, e vedrai che ti ameranno per sempre. Dopo un primo album venduto ai ragazzini che andavano ai loro concerti, ed un EP che ha gettato le basi del successo futuro, è uscito l’album della consacrazione internazionale, “Ocean Avenue”; dove il punk melodico è piacevolmente arricchito dalla profondità (sembra assurdo da dire di una band punk e giovanissima) dei testi: non c’è sarcasmo, non c’è melò, non c’è illusione. C’è solo vita vera.
Li conosciamo meglio questi Yellowcard? Dai, eccoveli qui! Vi abbiamo visto pochi giorni fa, sul palco degli MTV Video Music Awards, a ritirare un premio che può significare tanto per una band agli esordi. Per voi cosa ha rappresentato? E’ stato prima di tutto un grande onore vincere un premio simile, tra l’altro in una categoria in cui è stato il pubblico a votare, di questo siamo enormemente grati ai nostri fans, che ci seguono con così tanto calore. Non ho mai perso una cerimonia degli MTV Awards, tutti gli anni mi trovavo davanti alla TV a seguirla, fin da quando ero bambino, sognavo prima o poi di trovarmi su quel palco a ritirare, ma in realtà non avrei mai creduto che sarebbe potuto succedere. E’ stata una emozione unica.
Può segnare un cambiamento nella vostra carriera? Diciamo che si tratta di un nuovo ulteriore passo, sta procedendo tutto in modo graduale, siamo partiti lentamente e piano piano abbiamo avuto maggior successo. Questo traguardo sicuramente porterà nuovo interesse verso il gruppo, forse sarà più difficile camminare per strada, ma siamo felici di questo riconoscimento e del fatto che sempre più persone si avvicineranno alla nostra musica. Quali sono le vostre ispirazioni musicali? Sono molto diverse per ognuno di noi. Sean ha ovviamente maggiori ispirazioni provenienti dalla musica classica, Longineu ascolta soprattutto heavy metal, gruppi come Pearl Jam, Pink Floyd, io amo molto i Foo Fighters, Nirvana, Green Day, ma più di tutti amo le canzoni, sono un amante delle belle canzoni, comunque esse siano. Negli Stati Uniti avete avuto successo subito dopo l’uscita dell’album o c’è voluto tempo? No, non è stato nulla di immediato, ma una situazione che si è sviluppata progressivamente. All’inizio vendevamo 11.000 copie a settimana e già per noi si trattava di qualcosa di straordinario, ci sono tanti gruppi come noi che negli anni del college producono un CD e già riuscire a venderne 1.000 copie è un grande traguardo. Poi abbiamo iniziato a suonare in giro, tanti concerti serali e al pomeriggio nei college, ci abbiamo creduto e abbiamo dedicato tutto il nostro tempo alla musica, si è creato un grosso passaparola, è cresciuta l’attenzione dei nostri confronti e così i vari media hanno iniziato a dedicarci più spazio. Così siamo arrivati ad un periodo in cui vendevamo 30.000-40.000 copie a settimana, è stata una bella soddisfazione, ma c’è voluto tempo e tanta determinazione.
Pensate che la stessa cosa possa ripetersi anche in Europa? Ci speriamo molto, per noi è importante far conoscere la nostra musica anche al di fuori degli Stati Uniti, è la terza volta quest’anno che veniamo a suonare in Europa ed ogni volta vediamo più gente ai nostri concerti ed anche una maggiore partecipazione del pubblico. Sono segnali che ci fanno ben sperare. Cosa consigliate a tutti i gruppi giovani come voi, che stanno cercando di raggiungere il successo ma che sono scoraggiati da tutte le difficoltà che si presentano? Purtroppo è un momento difficilissimo per la musica, la discografia è in crisi ed è dura per i gruppi più giovani riuscire ad ottenere un contratto e ad emergere. Possiamo soltanto dire che il successo si misura anche in base all’amore con cui si fa musica, se un gruppo riesce a restare unito e a trarre soddisfazione dalla propria passione per la musica, può considerarsi soddisfatto. Il successo non si misura solo in base a quanto sei famoso. Si ringrazia yellowcard.it 14 settembre 2004 |
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2004 Ocean Avenue | | | 2001 One For The Kids | | |
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