Noel Gallagher’s High Flying Birds uscirà il 18 ottobre. Alla conferenza stampa Noel si presenta con la sua solita polo scura a manica corta e il solito anello d’oro al dito.
Quarantacinque anni e la consapevolezza che “a quarantacinque anni, con tre figli, non si può essere trasgressivi e ribelli”.

Quarantacinque anni e la consapevolezza che gli Oasis ormai sono alle spalle “Il successo capita non è una cosa dipendente da me. Sarei dispiaciuto solo se queste canzoni non piacessero alla gente. Al tempo stesso però so che non riuscirò a fare nemmeno la metà di quello che ho fatto con gli Oasis”. “Se in futuro mi offrono un sacco di soldi per fare una reunion con gli Oasis forse potrei pensarci”.

Quarantacinque anni e la svolta “questo non è rock da stadio, Nessun cambiamento drastico, forse però è musica più intimista. Ci sono strumenti che non ho mai suonato finora. Fiati in stile New Orleans, bicchieri. C’è perfino una sega”.

Un disco che spazia dalla dimensione più intimistica con canzoni non autoreferenziali ma che parlano del tu esteso. Il disco è una marcata ricerca di nuove sonorità come l’apertura in chiave morriconiana di ‘ Everybody’s on the run ‘, o il rock-blues di ‘ Soldier boys and Jesus Freaks ‘, una canzone che a detta di Noel “parla di guerra e religione, due cose che ritengo completamente inutili” . ‘ AKA…What a life ‘ in cui “ci sono gli echi delle nottate che ho passato da giovane all’Hacienda e di quella scena alternativa di Manchester”. Nella tracklist compare anche ‘ Stop the clocks ‘ pezzo più volte annunciato e mai pubblicato “quel pezzo doveva finire prima in ‘ Dont’s believe the truth ‘e poi in ‘ Dig out your soul ‘ ma non siamo mai riuscita a terminarla, mancavano le voci. Mio fratello era troppo occupato per farla” in pieno stile”british humor”.



Il 23 ottobre parte il tour (il 28 novembre sarà a Milano): “stare sul palco è la cosa che mi preoccupa di più. Io non sono nato per fare il frontman, è una fottuta scocciatura. Saremo in formazione classica: io voce e chitarra insieme a un altro chitarrista, poi basso tastiera e batteria.”
Alla domanda se farà canzoni degli Oasis, la risposta è lapidaria “non posso rinunciare a pezzi come ‘ Don’t look back in anger ’. dopotutto a scrivere le canzoni sono sempre io. Quelle sono le “mie” canzoni.
Tutta la questione famigliare, il rapporto con Liam, semplicemente quelli sono questioni esterne a questo disco. Un disco atteso, un disco che risponde alle aspettative.

Testo di Elena Rebecca Odelli