Non è facile intervistare via skype un artista. Vittorio ha fatto sembrare questa “chiacchierata” come uno di quei rituali abituali tra amici che si conoscono da tempo.
Il 21 Ottobre uscirà “Palazzi”. Terza fatica per l’artista che proviene dalla scuola di Torino.
Eccoti ,se vuoi iniziamo
V: “si ok .ciao”
Allora… tre anni di distanza tra un disco e l´altro....scelta casuale/ obbligata/ scaramantica/ dovuta? e perchè?
V: “casuale, il tempo di organizzarmi scegliere i brani e arrangiarli. ma son contento della ripetizione del "tre"…"la combinazione dei tre elementi"”
io ci vedevo già una strana scelta astrale....eheheh....come nasce Palazzi?
Tre anni implicano un gran lavoro di affinamento e non solo...
V: “tre anni son tanti avrei potuto farlo in un anno, ma il tempo vola, poi ci sono altri impegni, anche se non grossi. "Palazzi" nasce da una scelta di brani, poi, essendo io stesso ad arrangiare i brani, mi trovo di fronte a scelte che a volte sembrano facili, ma poi si ascoltano i brani si modificano, vengono musicisti a suonare ecc ecc… e il tempo se ne va. Scusa gli eventuali errori, ne faccio tanti.”
mi prendo la licenza eventualmente di correggerli..."Fuori da ogni schema eppure profondamente pop"...chi è Vittorio??? è quello che esce in "Quello che"? e come mai la scelta di questo come primo singolo?
V: “chi sono, domanda psicanalitica.. uno che non cresce e vuole ancora fare nel senso di vivere e non fermarsi, con i classici su è giù del morale. "Quello che" è il primo singolo perchè a settembre c´ e ancora il ricordo del mare, e, questo brano, mi ricorda quelle cose li, il mare appunto, le vacanze finite, il ricordo di quel primo amore universale.”
Come è nata la collaborazione con Christian Frascella?
V: “ci hanno invitato entrambi ad una rassegna dove affiancavano un musicista ad uno scrittore, mi hanno dato il suo libro e a lui il mio cd, ci siamo piaciuti e, dopo un po’, mi ha mandato un testo chiedendomi se volevo musicarlo, ho cambiato qualche parola ed è nato il brano.”
se potessi descrivere questo lavoro in 3 parole?
V: “eh…non ci riesco.. son tre"
potrei suggerire (anzi in questo caso passarti il bigino) di quello che viene in mente a me?
V: “mi piace l´idea, difatti mi incuriosisce…prendo il bigino”
Umorale, malinconico realista e romantico... una l’abboniamo…quanto c´è di queste tre?
V: “mi piace. Ci siamo, difatti rispetto agli altri è più malinconico, però toglierei malinconico…ora tocca a te?”
Ahaha, ok.. Autunnale, sensibile-attento , romantico
V: “sempre bene”
Sta diventando il gioco delle parole...eheheh....quindi il 25 novembre all´hiroshima porti tutto questo?????
V: “si presenta lì, sarà una bella serata. Dal vivo siamo migliorati tanto, oltre ai magnifici deian e schifo, rispettivamente organo elettrico e batteria, si è aggiunto un bassista ("cato") e siamo molto contenti, per l´occasione, giocando in casa, ci saranno anche una tromba e un sax.”
Quanto c´è di Torino in quello che scrivi, suoni, arrangi?
V: “tanto perchè è quello che vedo, fossi in campagna non vedrei i "Palazzi", ma a volte ci vado perchè i miei ci abitano. Fossi a "Milano" i palazzi li vedrei lo stesso, ma forse qualcosa cambierebbe”
Tipo, stesso cielo ma scuola diversa da cui attingere?
V: “cielo simile, da qui si vedono le montagne, da Milano non so. Qui ho diversi amici che suonano con me, sento delle cose. Qui non è una metropoli, è una cittadona, con molte cose interessanti e nascoste un posto tranquillo dove lavorare.”
Sono per metà torinese e mi ci vedo in queste immagini....ultimissima domanda poi non ti tedio più....perchè dovrebbero comprare il tuo disco????
V: “vorrei comprarmi un palazzo tutto per me. A parte ciò, mi sembra un bel disco, ma non tocca a me giudicare, allora aspetto il responso di altri che giudicherrano.”
Forse dovrei dirvelo io il perché comprare “Palazzi”, ma sarebbe scontato. Diciamo che è quel sapore di cioccolata calda di una volta (quella amara per intenderci), a cui ci aggiungi una punta di peperoncino per creare l’elemento inaspettato. Un sapore di casa, con quella maturità in più che tre anni ti caricano addosso e che rendono il tutto, gradevole al palato.
http://www.vittoriocane.it
Testo di Elena Rebecca Odelli
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