La cantautrice pugliese è tornata sulle scene con “Evoluzione della specie” , il suo quinto disco di inediti: 11 brani (più bonus track su iTunes), di cui 7 pezzi in co-produzione con Roberto Vernetti, dal ritmo sostenuto e dal sound allegro e solare, un efficace pop-rock contaminato dall’elettronica.

Il primo estratto, Il sole di domenica, è già sul podio dei brani più trasmessi nelle radio.

 

“Questo disco è stato molto più istintivo e spontaneo, rispetto ai precedenti; anche la scrittura delle canzoni è stata meno lunga e tormentata. L´elemento di partenza è stata la Wii col gioco “The Beatles: Rock Band”, dove con la batteria elettronica andavo alla stragrande! Mi sono detta: proviamo a mettere a fuoco questa passione per la ritmica che ho sempre avuto, forse si percepiva già dalla pizzica rock di Siamo tutti là fuori. Quindi sono andata a studiare per avere gli elementi indispensabili per cominciare a scrivere le canzoni partendo dalla ritmica, cosa che ha influenzato spesso anche la scrittura. Mi sono presa 3 mesi di full immersion ascoltando circa 150 album di musica di ogni genere andando a cercare le radici musicali dei gruppi attuali che stimo, come MGMT, Phoenix, Empire of the Sun, ritrovandole nel blues di fine anni ’60, primi anni ’70 (in primis Genesis e gli America). Di questi gruppi, ho preso il modus operandi di suonare dal vivo con strumenti veri e poi contaminarne il sound successivamente in fase di mixaggio”.

Dalla tipologia maschile raccontata ne Evoluzione della specie uomo pare predominino ancora gli uomini del “me la dà, me la dà”…

“è una presa in giro ironica della classe maschile, il cui approccio è inizialmente intellettivo, ma poi subentra il linguaggio binario, 0 o 1, “me la da o non me la da”… è vero che c’è una differenza sostanziale fra universo maschile e quello femminile, però nel brano Nel regime delle belle apparenze racconto un uomo intellettuale, che scrive poesie, incline al fascino perpetuo della malinconia; io lo vedo risplendere nel suo pensiero e lo ammiro, nella sua inquietudine nel porsi le domande. Un po’ il poeta maledetto, la figura maschile che mi attrae di più!”

 

“Però tutto in realtà parte dall’elemento sociale, dalla situazione attuale, dall’incertezza del futuro, dove non c’è spazio per le idee e dove culturalmente non si muove nulla. Come se guardassimo un futuro visto dal passato, come se non fosse il nostro. Da qui, inizio la ricerca di un punto di riferimento, anche fra le amicizie. Credo sia arrivato il momento per ognuno di noi di decidere da che parte stare, di scegliere”.

 

Una donna romantica come Katy del brano A un passo dalla felicità è un esempio che stimi?
“Katy è una donna che ho conosciuto realmente in montagna. Lei aveva conosciuto un’estate in Italia il suo attuale compagno, è tornata in America dove ha messo da parte i suoi risparmi per tornare nel nostro paese.. a insaputa di lui! Non si erano scambiati i contatti. C’è stato un lieto fine: si sono ritrovati e ora stanno insieme da anni, sono innamorati e hanno una splendida famiglia. Mi ha colpito questo desiderio di osare per avere la felicità ma non so se io sarei riuscita a comportarmi come lei”.

 

“Non ne ho la più pallida idea! Forse starei montando turbine.. Avrei finito ingegneria, penso. Ultimamente, fra l’altro, l’ho ripresa e ho dato un altro esame. La musica comunque mi permette di esprimere una parte di me importante, quella creativa, e che mi dà la possibilità di pormi delle domande; mi ha cambiato anche nel modo di rapportarmi verso gli altri. Non è più solo una passione, ora è proprio parte intrinseca del mio carattere”.

“Vado a fasi alterne, in questo periodo sì. Attualmente sto leggendo “Alla ricerca del tempo perduto” di Proust, ma dubito riuscirò mai a finirlo, anche se lo adoro!”

 

“Faccio l’allestimento ai primi di giugno e quest’estate farò un po’ di date. Non vedo l’ora!”

“Paolo Nutini: mi piace molto, la sua voce, la sua musica e, perché no, lui! È un ragazzino rispetto a me, ma…!”

 

“Come donna mi piace giocare con il look, ma non voglio essere fraintesa per questo. “Ecco, c’ha la cresta, allora è punk”. È troppo limitativo. Preferisco essere giudicata per la mia musica”.

“Sì, per sostenere la Fondazione ANT Italia Onlus nella sua campagna contro i tumori: c’è di bisogno di gente che credano in qualcosa e si impegnino in prima persona, come loro. E poi musicalmente è stato un bellissimo evento!”

“Ho provato già a supportare un progetto, “SenzaAtomica”, per la denuclearizzazione dalle armi; in merito all’energia nucleare, è un argomento che mi ha interessato molto quando frequentavo Ingegneria. Sviluppare questa forma di energia, questo desiderio di onnipotenza, sulla carta, è intrigante. Però la storia ci ha insegnato che l’uomo non è in grado di gestirla, è sopra le nostre possibilità”.

Sei stata al Concerto in Vaticano nel 2003: qual è il tuo rapporto con la fede?

“Io credo, anche se non sono praticante, mi piace la figura di Gesù e il suo messaggio allucinante e potentissimo “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Recentemente mi sono avvicinata per curiosità anche al buddismo giapponese, il Soka Gakkai, che è comunque legato alla vita reale e non tanto ai precetti, e non è in contrasto con la fede in una religione”.

 

“Per me è stata una faticaccia, ero in tournée e avevo orari sballati, era drammatico alzarmi alle 4 per stare sul set alle 5! Potrei rifare quest’esperienza, anche se la mia realtà è su un palco”.

Andrea Grandi

 

(17 maggio 2011)