Questa dolce ma determinata 25enne marchigiana aveva partecipato alla seconda edizione di X-Factor, dove era già stata notata da Ivano Fossati; a Sanremo Giovani presenta “Lontano da Tutto”, buon pezzo pop-folk firmato testo e musica da Niccolò Fabi, e che le ha permesso nella serata di mercoledì di accedere alla finalissima di venerdì.
Palco di X-Factor o l´Ariston?
Sono due palchi molto diversi, X-Factor è un’esperienza ormai lontana, fatta due anni fa, dove ho cantato per 4 puntate, su basi editate e registrate, spesso con canzoni che non mi appartenevano completamente.
Adesso sono me stessa, mi metto a disposizione della musica per come sono, sperando che al pubblico arrivi la vera Serena. E se ci sono in parte riuscita, è anche grazie alla grande orchestra a nostra disposizione.
Ti dispiacerebbe se X-Factor dovesse davvero essere chiuso?
Sinceramente sì. Un conto sarebbe poi se le case discografiche tornassero in strada e nei locali a fare i talent-scout ,senza passare più dai talent-show; dall’altra, resterebbe un unico talent show, Amici, e la situazione resterebbe, per certi versi, più “squilibrata”.
Come è avvenuto l’incontro con Niccolò Fabi, autore di “Lontano da Tutto”?
Nell’estate 2009, grazie al mio manager, Michele Giordino. Ho avuto la fortuna di sottoporgli i miei brani e gli sono piaciuti; Ivano Fossati, che ha scritto un brano del mio cd ed è un grande estimatore di Niccolò, gli ha chiesto personalmente di collaborare e lui ha accettato volentieri in modo molto generoso e umile. Gli sono veramente grata.
Parlaci del tuo primo disco, uscito proprio in questi giorni.
Sono davvero felice del risultato finale, ci ho lavorato per due anni. Sono 6 tracce (+ una bonus track su iTunes), di alcuni sono coautrice per musica e testo, ma è stato un grande lavoro di equipe (Gelsi, Spinetti Varale, Fossati), una squadra straordinaria di cui io sono alla fine una “portavoce”; ognuno di loro ha dato il proprio personale e indispensabile contributo.
C’è un brano all’interno cui sei particolarmente legata?
In realtà a tutti, non riuscirei a cantare pezzi che non mi appartengono; certo, sento particolarmente miei “Alle Mie Spalle”, “L’Opposto di Me” e “Amianto”, essendone coautrice.
Serena Abrami che musica ascolta?
Ho gusti variegati, sono molto curiosa e la musica mi piace a 360 gradi. Tra gli italiani, adoro La Perturbazione, Cristina Donà, Marta Sui Tubi, oltre ai grandi cantautori come Tenco, Dalla, Paoli, Fossati. E poi anche Daniele Silvestri, Samuele Bersani, Max Gazzè. Il nostro è musicalmente un paese ricco di artisti e talenti. Tra gli stranieri Radiohead, Elbow, Fister.
Pronta a tornare ai live?
Sì, non vedo l’ora! Ho sempre fatto live e quella è la mia dimensione ideale, dove riesco a comunicare me stessa al meglio, più che a semplici parole.
Fra poco sarai anche architetto…
Ho finito gli esami da due anni, devo prendere questa laurea e ogni volta c’è una scusa musicale che me lo impedisce… Ma è una scusa bellissima!
A chi dedicheresti la vittoria?
Alla mia famiglia. Poco ma sicuro.
Andrea Grandi
(17 febbraio 2011) |