Innanzitutto parliamo del titolo di questo nuovo album. Cosa significa “Musica da serial killer”?
“Quel titolo voleva essere presa in giro della concezione che si ha sui rapper in Italia. Spesso chi fa questo genere di musica è visto come un soggetto a parte: esce sempre prima il personaggio, che è sempre un soggetto strano, un pazzo o un maniaco, una persona pericolosa, da evitare. Mi piaceva lŽidea di scherzare su questo, poi non è che in realtà lŽalbum parli di serial killer... Forse la canzone che ci si avvicina di più a quel tema è Dimmi di cosŽhai paura”.
Se dovessi raccontare il disco in poche parole, cosa diresti?
“Si tratta in buona parte di un viaggio allŽinterno della psiche umana. Ci sono pezzi che molto descrivono le paure che abbiamo tutti, quelle cose che pensi e non dici a nessuno, ma anche canzoni che parlano degli istinti, come quello sessuale in Quanta carne, o della ricerca della fama in CosŽhai di nuovo”.
NellŽanno che è passato da “Animale in gabbia” non sei certo stato fermo, ad esempio hai pubblicato in free download lŽEP “Maschera a gas” e brano Non è un paese per giovani. Potendo distribuire tua musica in questo modo, perché hai fatto un album? Che cosa cambia per te da un disco a un EP?
“Sono due cose molto diverse, perché cambia molto il modo in cui li realizzi e come vengono percepiti dal pubblico: quando penso a un album completo spero sia un prodotto che rimanga e che duri nel tempo; le cose che metto online invece sono più attuali e veloci sia come produzione che come consumo, ci sono brani più da battaglia e dal sapore più genuino. In generale cerco di essere più presente possibile, di uscire con qualcosa anche online perché lŽattenzione delle persone è sempre minore... Ora di un disco se ne parla per un mese al massimo, poi ne frattempo sono già usciti altri 10”.
Solo non ho capito perché “Musica da serial killer” sia etichettato come mixtape e non come album...
“Giuro che è lŽultima volta che uso quel termine, perché crea solo confusione! Chi non sa cosa sia di preciso un mixtape non capisce, e chi invece lo sa si rende conto che non si tratta di un mixtape vero e proprio! EŽ comunque un album prodotto fino alla fine, ma gli ho voluto dare quellŽaccezione perché mentre con “Animale in gabbia” volevo fare un lavoro che fosse solo mio, in cui io fossi al centro, prodotto in un certo modo, questa volta ho cercato di mettere insieme qualcosa di più sperimentale. Ci sono anche pezzi che non avrei mai avuto il coraggio di inserire in ŽAnimale in gabbiaŽ”.
E ci sono anche molte più collaborazioni, fra cui Ensi, Nesli, Palla da Phella, Dan-T, Fedez, Primo dei Corveleno e Michelle Lily. Come le hai scelte?
“Appunto. Vedi, fare sia il rapper che il produttore dei tuoi brani ti porta praticamente a farti il doppio delle pippe mentali, ti fai mille domande... Volevo una cosa un poŽ più fresca, e per questo ho voluto dare spazio a persone che rispetto dellŽambiente, per avere anche altri punti di vista e altre idee da inserire nel disco. Sono tutte scelte nate dal rispetto personale e dallŽamicizia”.
Qualche collaborazione che non è andata in porto, e che ci dobbiamo aspettare in futuro?
“EŽ da tempo che cerco di fare un pezzo con Vacca, ma lui adesso vive in Giamaica ed è un poŽ fluttuante... Però appena incastreremo gli impegni faremo qualcosa di sicuro!”.
Sia con Non è una paese per giovani che in Come un Italiano hai preso svolta inedita, quella politica. EŽ un tuo nuovo percorso? Come mai scelto proprio quello come primo singolo?
“Non ho mai parlato di politica o di Italia negli anni scorsi perché era una cosa di cui mi interessavo poco, forse anche per una questione anagrafica, mentre semplicemente guardo di più i telegiornali e mi rode molto di più il fegato per quello che accade. Con Non è un paese per giovani sentivo che fosse un dovere per me parlare di certe cose, perché colpiscono i giovani, per attirare lŽattenzione di quelli che non si interessano alla politica e per dare un appoggio a chi già lotta per i propri diritti. Come un Italiano invece è il contrario: è un singolo nato a disco chiuso, perché mi mancava il pezzo che si staccasse dal resto e che potesse fare la differenza... Mi sono messo ad ascoltare un poŽ di classici e quando sono arrivato a Carosone ho avuto unŽilluminazione! EŽ nata prima la base poi il testo, ma ne sono molto contento, anche perché quello che mi dispiace è che in questo momento lŽItaliano medio sia abbastanza giù di morale, perciò volevo far sorridere e parlare un poŽ dellŽItalia... Sarebbe bello se avessimo un poŽ più di orgoglio nazionale, almeno su questo dovremmo cercar di imparare un poŽ dai francesi”.
Hai già delle idee per il futuro, o pensi di fermarti un poŽ adesso che il disco è uscito?
“Per ora di sicuro sarò impegnato a promuovere e portare in tour ŽMusica da serial killerŽ. Poi sto terminando un EP di 12 tracce intitolato ŽIl fumo uccideŽ, che sarà liberamente scaricabile dal mio sito e che uscirà quasi certamente a fine gennaio: una cosa fresca e veloce, alcuni freestyle su degli strumentali americani, un poŽ più uno street tape che un album, una chicca per i miei fan. Poi non so, sicuramente un altro album a gennaio dellŽanno prossimo!”.
web: www.mondomarcio.net
Alberto Lepri
(02 febbraio 2011) |