“It don´t mean a thing if it ain´t got that swing”, cantava Ella Fitzgerald in un celebre standard jazz; e davvero non serve a nulla cercare la perfezione della forma senza metterci il cuore, perché tanto prima o poi qualcuno si accorgerà dell´inganno. Allo stesso modo, nella commedia “Pigmalione” di G.B. Shaw, Henry Higgins rimane con un palmo di naso quando la ´sua´ creatura sceglie di sposare un povero gentiluomo e sfugge all´universo di fredde e buone maniere che lui le ha pazientemente insegnato. Proprio dalla risoluta protagonista femminile del “Pigmalione” prende il nome Eliza Doolittle, nata Caird, una giovane ragazza inglese di 22 anni che con la sua Pack Up ha portato una ventata di freschezza nell´airplay di fine estate.

Il tuo nome d´arte fa subito pensare al “Pigmalione” e a “My Fair Lady”, quanto ti riconosci nel personaggio di Eliza Doolittle?
“La verità è che il soprannome mi è stato dato quando andavo a scuola, perché mi chiamo Eliza. Mi piace e per questo continuo ad utilizzarlo, ma non c´è una vera continuità di ispirazione con Eliza Doolittle e tutto quello che rappresenta”.

Quando ti hanno chiamato così per la prima volta come ti sei sentita?
“Ho pensato che tutto sommato mi potesse calzare: mia madre viene dall´East End, mio padre è quello che si dice un vero gentleman, perciò poteva funzionare. Ma davvero, è soltanto un nome in fondo”.

Pack Up è una canzone allegra dal messaggio positivo: mettete da parte i problemi e lasciatevi andare. Rispecchia quella che è la tua filosofia di vita?
“Mi piace essere una di quelle persone che mettono allegria, tutti desiderano essere felici e se posso aiutare a far spuntare un sorriso, perché no? La musica arriva a tante persone, l´idea di tutta questa gente che per un attimo è felice mi fa volare a mezz´aria”.

Hai pensato a qualcuno in particolare quando la hai scritta?
“Ai miei amici. Li vedevo spesso cupi, ombrosi, perché anche se sei giovane la vita ti riserva la tua dose di preoccupazioni. Mi sono detta: ´Dai, aiutiamoli a ritrovare un attimo di serenità´”.

A te cosa dà preoccupazione?
“Salire su un palcoscenico! Di recente ho aperto per Kylie Minogue al Gay Pride di Madrid, migliaia e migliaia di persone ai miei piedi… Da far girare la testa! Però divertente da morire”.

Il cuore di Pack Up è una marcetta inglese del 1910. Com´è che una ragazza giovane come te recupera una canzone tanto datata?
“Perché fa parte del nostro patrimonio nazionale, e perché ogni volta che la sento mi mette di buonumore. Inoltre è il suo messaggio ad avermi fatto venire l´illuminazione: dice di prendere tutti i brutti pensieri, metterli in una sacca e seppellirla in riva al mare per non pensarci più. Ho detto al mio amico Lloyd Wade se voleva cantarla per me, e anche lui è stato ben contento di rendere omaggio a George Henry Powell; molti considerano la sua Pack Up come una ´canzonetta´, ma questa ´canzonetta´ racconta una grande verità”.

Ti ricordi di quando hai sentito per la prima volta quella canzone?
“Ero molto piccola, me la cantava mia nonna. E poi ce la insegnarono a scuola. Mi piaceva già allora”.

In Moneybox dici che non c´è bisogno di uscire a fare chissà cosa, basta rimanere in casa ad ascoltare i vecchi vinili. È una cosa che fai spesso?
“A dire il vero io non ho una collezione di vinili… Ma mi piacerebbe molto averla. Ho iniziato a comprare qualche disco in più e CD in meno”.

Quali sono allora i CD a cui tieni di più?
“´The Velvet Rope´ di Janet Jackson e ´Acoustic Soul´ di India.Arie: adoro Ready For Love”.

Il tuo sito è un blog aperto dove posti tutto quello che ti piace. C´è una sezione che mi ha incuriosito: quella della Lady Of The Week. Come mai ogni settimana chiami in causa un personaggio femminile?
“Perché mi piacciono le donne forti, belle, di successo. Quando una donna diventa un´icona, che sia un´attrice, una regina, una scrittrice, è sempre bello ricordare la sua storia, che non è mai uguale a quella di nessun´altra”.

Chi è la tua preferita?
“Carole King. È la mia autrice e cantante preferita”.

So che scrivi canzoni da quando avevi 12 anni. Ti ricordi ancora la prima?
“Oh sì! Si chiamava Mr Mysterious, era dedicata ad un ragazzo e io volevo diventare come Beyoncé: ero pazza delle Destiny´s Child! Poi mi sono resa conto che quel filone non faceva per me: voglio dire, Beyoncé è unica e quello che fa lo fa meglio di chiunque altro”.

Hai sempre voluto fare la cantante? E se non avesse funzionato?
“Sempre. Un giorno ho detto a mia madre: ´Voglio fare la cantante´. Lei sembrava non prendermi troppo sul serio, allora ho aggiunto ´La cantante pop´. Mi ha guardato un po´ stranita, ma mi ha detto: ´OK, se ci credi davvero allora sappi che dovrai darti molto da fare´. Mi ha sempre sostenuto, poi”.

Infine in Skinny Genes racconti di una relazione con un uomo insopportabile ma che a letto ci sa fare. Esperienza personale?
“Noooo… Osservo quello che mi succede intorno!”.

E se ti capitasse?
“Non mi ci sono mai trovata ma credo che non accuserei il colpo subito. Insomma, se si può divertirsi un po´ perché non farlo? A volte è una canzone a farti stare bene, altre… Un bel ragazzo senza complicazioni!”.

web: www.elizadoolittle.com

Elisa Bellintani
(27 ottobre 2010)