Esiste un comune pensiero secondo cui se sei un rapper 1) hai un´infanzia difficile alle spalle, 2) vieni dal ghetto e 3) sei un poco di buono. Potevamo scrivere 4) sei americano, ma questo è dato per scontato. Professor Green – al secolo Stephen Paul Manderson – invece è bianco, viene dal quartiere popolare di Hackney (Londra) e ha avuto sì un´infanzia difficile alle spalle (è stato cresciuto dalla bisnonna e dalla nonna e ha avuto problemi per spaccio di marijuana), però lo scotto più grande l´ha pagato quando si è visto mettere sotto contratto da Mike Skinner (The Streets) e dopo poco si è ritrovato invischiato nel fallimento dell´etichetta The Beats, con guai giudiziari al seguito, e ancor di più quando si è visto arrivare in faccia una bottiglia rotta che poteva portargli via la vita e invece gli ha ´solo´ procurato una cicatrice alla guancia sopra al benaugurante tatuaggio "Lucky". Vita, morte e rinascita di un rapper di periferia dal flow di prima categoria, esemplare del revival della scena hip hop inglese gradito alle masse grazie al riff degli INXS nella sua I Need You Tonight ed entrato nelle grazie di Lily Allen, che ha conosciuto in chat su Facebook e con cui ha registrato Just Be Good To Green. "Alive Till I´m Dead" è il suo album di debutto, e come rapper debuttante Professor Green è assai spiazzante. Giudicate voi.
I Need You Tonight si sente dappertutto.
"Lo so, è una cosa assurda a cui devo ancora abituarmi ...".
Usare il sample di una canzone tanto famosa quando quella degli INXS non è pericoloso? Voglio dire, c´è il rischio che si ricordi più il riff che la tua parte.
"Il riff è famosissimo ed è per questo che ho voluto utilizzarlo, dando ovviamente una mia interpretazione: io non sono figo come Michael Hutchence per cui sono io a dover correre dietro alle ragazze! Vedo comunque che ai miei concerti tutti sanno ogni parola delle mie canzoni, quindi il pericolo è scongiurato".
I rapper ci hanno abituati ad essere pieni di ragazze, tu invece devi inseguirle. Stai cercando di rompere un cliché?
"Esattamente, voglio che la mia musica sia onesta e diciamocelo, le ragazze non corrono dietro a nessuno come se fossi miele ...".
Parlando di onestà, I Need You Tonight nasce da un´esperienza reale?
"Ehm ... Sì, mi sono ritrovato in una situazione di questo tipo".
E come è andata a finire?
"L´ho spuntata io. Lei pensava sarebbe stata solo una notte e via, ma io so essere molto insistente".
Sul disco c´è una canzone dedicata alla tua bisnonna, Goodnight. Rappresenta la tua parte più tenera?
"Per me è stato molto difficile renderla pubblica, perchè mette in scena una parte molto importante e personale della mia vita. Lei per me rappresentava tutto quello che cpera di buono, sono stato cresciuto da lei mentre mia nonna era fuori per fare 3 lavori e mantenerci, mi leggeva e insegnava le cose".
Come è stato essere cresciuto da due donne?
"Grandioso, voglio dire, hanno fatto e dato tutto per me. Mi dispiace averle deluse nel corso della mia vita, ma dai miei errori ho capito che devo portare rispetto non solo alla mia vita ma anche alla loro, che mi hanno sempre amato tantissimo. Da loro ho imparato che occorre lavorare sodo per arrivare ad avere qualcosa nella vita".
Adesso nella tua vita è rimasta tua nonna, come si relaziona con la tua carriera di artista?
"Non mi segue in giro per il mondo, e mi manca. Però quando posso la porto fuori con me, per farle vedere con i suoi occhi quello che sto vivendo. Qualche sera fa siamo andati con lei e Amelle Berrabah (Sugababes, nda) in un locale a bere e a ballare, si è divertita moltissimo".
Cosa ti manca di più di casa, ora che sei sottoposto a un regime di promozione intensivo?
"Il mio letto, e il mio cane. Sapere che sono i miei amici a portarlo fuori a passeggiare mi tranquillizza, però vorrei essere io a farlo. Appena ho qualche giorno libero corro da lui".
In Oh My God c´è una rima decisamente spinta dedicata a Pixie Lott...
"Vorrei non averla mai scritta! È imbarazzante! Soprattutto doverla spiegare quando mi viene chiesto di farlo in pubblico".
Come ha reagito sapendo che hai cantato di questa tua cotta per lei?
"Bene, l´ho incontrata ad un evento e mi ha chiesto il cellulare per fare una chiamata e ci ha lasciato dentro il suo numero. Siamo diventati buoni amici".
Niente di più? Si dice vi stiate frequentando...
"No no, niente di più. Lei è una persona incredibile. Mia nonna, quando ha saputo di questa rima, mi ha telefonato e si è arrabbiata; mi ha detto: ´Come ti sei permesso di scrivere quelle cose su Pixie Lott? Lei è uno zuccherino!´. Le ho promesso che mi sarei scusato".
Hai scoperto la tua vena di MC molto tardi, a 18 anni. Come è successo?
"Ero ad una festa e c´era una gara di rime, e mi sono buttato. Si sono girati tutti increduli verso di me: ´Sai rappare?!´, e io: ´...No!´. E da lì non ho più smesso".
Chi è la tua icona hip hop?
"Biggie. Il suo flow era incredibile, pensa che non si scriveva niente su carta”.
Molti invece ti paragonano a Eminem, cosa ne dici?
"Eminem è un grande, non frainterndermi, però non ne posso più di chi dice che siamo simili solo perchè siamo bianchi e facciamo rap. Abbiamo vite e stili completamente differenti".
Credi che l´hip hop inglese sia pronto a conquistare il mercato americano?
"Assolutamente sì. L´hip hop americano è arrivato ad un punto di stallo, non sta creando niente di nuovo e continua a ripetere le stesse formule, mentre l´hip hop inglese è a un livello creativo quale quello degli americani di fine anni ´80. Credo ci vorrà davvero poco perchè guardino dall´altra parte dell´Oceano verso di noi... E poi vuoi mettere l´accento?".
web: www.professorgreen.co.uk
Elisa Bellintani
(25 ottobre 2010) |