Spesso è proprio dagli incontri casuali che nascono le cose migliori. E´ il caso di Beautiful, progetto che vede affiancati i Marlene Kuntz, Gianni Maroccolo e il dj e produttore inglese Howie B: artisti molto diversi, uniti però dall´amore per la musica.
Come è nata l´idea di mettere in piedi il progetto Beautiful?
Maroccolo “Il progetto è nato da un incontro abbastanza casuale, quello tra musicisti abbastanza lontani tra loro. Tutto è successo quando ci siamo incontrati in occasione della presentazione di ´Indipendance´, un´opera video alla cui sonorizzazione avevamo lavorato con i Marlene, mentre Howie B si era occupato del missaggio. Ci siamo subito piaciuti, e da quella volta abbiamo deciso di ritrovarci a delirare artisticamente: è un disco che abbiamo fatto per il puro piacere di fare musica assieme”.
Godano “Non era una cosa assolutamente preventivata: l´incontro con Howie è avvenuto circa due estati fa, e da poche chiacchiere e dalla stima reciproca è nata l´idea di fare qualcosa assieme. Il fatto poi che la cosa sia andata avanti è stato un caso, perché nella maggior parte dei casi queste cose si fermano a livello delle chiacchiere e non proseguono”.
Avete scelto di registrare il disco dal vivo al Teatro Petrella di Longiano. Come mai?
Godano “E´ stata una scelta quasi obbligata, visto che non avevamo molto tempo. Vista la natura estemporanea del progetto, e visto che trovare il modo di combinare gli impegni di tutti è stato molto difficile, ci siamo dati 15 giorni di tempo per registrare. La scelta del Teatro Petrella è stata dettata dal desiderio di tornare in un luogo che tutti conosciamo bene, un punto di passaggio abituale per il circuito rock e cantautorale che viene utilizzato spesso anche per le prove dei tour e registrazioni”.
Maroccolo “C´è poi anche da dire che quello dell´improvvisazione live è un modo di fare musica e comporre che amo molto: spesso nella mia carriera ho fatto dischi in questa maniera, iniziando da poche idee, più cosa non fare che su cosa fare, e portando avanti il lavoro come in una una specie di laboratorio creativo. E´ un metodo che a me è più congeniale, anche se capisco che per i Marlene Kuntz possa essere stato diverso, visto che sono abituati a produrre la loro musica in maniera meticolosa e quasi esasperante. Beautiful invece è stata un´esperienza opposta”.
Beautiful è composto per tre quinti dai Marlene Kuntz, e la vostra impronta è abbastanza evidente: è stato difficile riadattarvi in questa nuova dimensione, assieme a Gianni e Howie B?
Godano “In realtà non è stato difficile adattarsi alla situazione, perché siamo sempre stati abituati ad improvvisare, basta pensare alle nostre Spore. La differenza a cui ci siamo trovati di fronte è stata che, anziché improvvisare in maniera anarchica come facciamo noi di solito, in questo caso c´era Howie a fornirci un input: in questo modo ci siamo trovati a improvvisare all´interno di una griglia, che è molto diverso da sperimentare senza nessun paletto. Credo che questa particolarità abbia dato al tutto un maggior groove, anche perché Howie viene dal mondo del clubbing”.
Una cosa che colpisce subito, anche perché piuttosto insolita, è sentire Cristiano cantare in inglese. Perché avete scelto di evitare l´italiano?
Maroccolo “Anche la scelta dell´inglese è stata una casualità. All´inizio il progetto era quasi completamente strumentale, poi abbiamo iniziato ad inserire della parti cantato e Howie ha insistito per l´inglese, un po´ anche perché altrimenti non avrebbe capito tutto, e così Cristiano si è buttato in questa cosa di cantare in inglese. Perciò i testi hanno una funzione secondaria in questo caso, non tutti i brani sono cantati e forse l´unica realmente composta, su cui è stato fatto un lavoro più approfondito per quello che riguarda il testo, è In Your Eyes”.
Godano “Molti mi fanno domande riguardo al cantato in inglese, ma questo è un aspetto che vuole allontanare Beautiful dall´idea che si ha generalmente dei Marlene Kuntz: in questo caso l´aspetto dei testi è complementare, anche perché non sento affatto la necessità di esprimermi in inglese nello stesso modo in cui lo faccio in italiano. Se la cosa avrà un seguito e dovesse esserci un altro capitolo forse potrei prestarvi maggiore attenzione, ma in questo caso la componente dei testi è veramente secondaria. E´ stata una scelta voluta anche per dare a questo progetto la possibilità di avere una risonanza internazionale, per alimentare la speranza che possa aprirsi anche all´estero”.
Se doveste indicare la vostra canzone preferita su “Beautiful”, quale sarebbe?
Godano “A me piace molto In Your Eyes, forse perché è quella meno improvvisata e più vicina all´idea di una canzone composta e confezionata da cima a fondo”.
Maroccolo “Dovendo scegliere un brano direi che Flowers sia quello che raccoglie meglio lo spirito del disco, visto che è quasi un quarto d´ora di delirio improvvisato. Poi in realtà ogni episodio riporta ad un momento particolare, e ha una sua atmosfera ed un suo fascino”.
Un´ultima curiosità: perché il pomodoro in copertina? Ha un significato particolare?
Maroccolo “Non saprei come sia nata la cosa... Come il nome anche l´idea della copertina è nata dallo stare bene insieme. Il nome del progetto e uscito fuori perché le cose stavano riuscendo bene e continuavamo a dire ´bello, bello´, all´inizio per la copertina avevamo lavorato su un´immagine dall´altro del teatro allestito per le registrazioni, poi un giorno Howie ha avuto l´idea di chiedere al grafico di costruire qualcosa a partire da un pomodoro. Non so come gli sia venuto in mente, o se possa funzionare, ma se consideri che uno dei dischi più importanti della storia della musica ha in copertina una banana...”.
Godano “E´ stata un´idea di Howie. Per noi rientra anche nell´idea di allontanarsi dall´idea dei MK, non credo che con loro avremmo mai pensato di mettere un pomodoro in copertina”.
web: www.alkemirecords.eu
Alberto Lepri
(11 ottobre 2010) |