Ha frequentato il CIAM (Centro per l´Informazione e l´Attività Musicale) a Bordeaux, ma il suo percorso artistico si snoda tra artisti di strada, esperienze uniche (come i concerti in Marocco e Siberia) ed allergia ai posti di lavoro sicuri (come quello di cantante per un cabaret di Montmartre). Tra jazz manouche, suoni gitani e musica afro-latina, Zaz – nata Isabelle Geffroy – mette sul piatto una intensità vocale unica, roca e profonda, che ad alcuni ha fatto venire in mente il timbro inquieto di madame Edith Piaf.
Zaz è venuta in Italia per presentare il suo disco di debutto, "Zaz", già annunciato dal forte airplay di Je Veux, e per anticipare il concerto del 1 dicembre ai Magazzini Generali di Milano.
Da dove viene Zaz?
"Il mio vero nome è Isabelle, Zaz è il mio soprannome da quando sono bambina. Mi piace l´idea della ciclicità, la Z e la A, l´ultima e la prima lettera dell´alfabeto, l´alfa e l´omega. Tutto ciò che finisce rinascerà".
Sul disco si ascoltano molti generi ed influenze. Gli incontri con le persone hanno contribuito al sound?
"Quando ho fatto il disco non ho riflettuto, nel senso che non ho deciso di farlo suonare così. Con me hanno lavorato tante persone, e da ognuno di loro ho preso quello che mi piaceva. Non amo dedicarmi ad un unico stile di musica, mi piace mettere diversi colori".
Che cosa allora unisce queste canzoni?
"La mia voce è probabilmente l´unica cosa che le unisce ... E la produzione".
Come è nata Je Veux?
"Per scherzo. Lavoravo in un cabaret dove facevo la cantante e mi pagavano anche bene, ma sentivo di essere diventata una sorta di funzionaria della musica; ho onorato il mio contratto fino alla fine, ma avevo voglia di cambiare, di libertà, e così ho risposto ad un annuncio su internet in cui si chiedeva ´una voce rock´ e ho mandato questa canzone dicendo: ecco, io sono questo. La risposta su internet e dalla gente è stata incredibile, e ho continuato a scrivere".
Non hai paura che la tua Je Veux, che già è un tormentone, diventi un cliché?
"Sono le persone a creare i pregiudizi ed i cliché. Per me i soldi devono essere un mezzo e non un fine, ho sempre vissuto così e continuerò a farlo; i luccichii ed i lustrini non fanno per me, sono cose false, frivole, dentro alle persone c´è altro da vedere".
Davvero il successo non ti sta cambiando?
"A me personalmente no, forse potrebbe avere effetto sulle persone accanto a me ma i miei amici e la mia famiglia sono quelli di sempre. Per quanto mi riguarda, il mio vero successo c´è da 10 anni, da quando faccio quello che mi piace fare, non è certo iniziato oggi".
Che cosa ti sta aiutando ad andare avanti mantenendo l´integrità che mostri di avere?
"La fede, la vita ... La mia capacità di essere spesso innocente. Mi sono sempre servita di cose esterne a me per crescere, e c´è stato un momento della mia vita in cui c´è stata una concomitanza di eventi e situazioni, tra cui anche la morte di un amico, e da allora mi sono sempre ripromessa di mettercela tutta per essere felice. Da quel giorno io ho deciso per me e la mia vita".
Je Veux parla di denaro e sentimenti, e tante altre canzoni si rivolgono ai giovani. Stai provando ad insegnare ai ragazzi ad avere un buon cuore, prima di tutto?
"Non voglio insegnare niente a nessuno, non è questo il mio ruolo, semmai sto provando a dare degli input, delle esperienze. Le persone scelgono consapevolmente dove portare il proprio ragionamento, per me c´è stato un prima ed un dopo, ad un certo punto della mia vita mi sono detta: voglio fare questo. Sei tu che scegli la tua realtà, non gli altri che te la impongono, si tratta solo di allenare il pensiero a scegliere con accortezza la strada da seguire. Se uno ha chiaro in mente la visione di se stesso e delle sue scelte allora anche la società sarà in grado di proseguire secondo una linea di pensiero proficua al benessere di tutti".
Cosa pensi del tuo disco di debutto? Sei soddisfatta?
"Sì, ma mi rendo anche conto che è pieno di imperfezioni e vorrei farne già un altro ... Nel frattempo io sono cambiata, altre persone ed altri incontri mi hanno influenzato, e ho voglia di continuare ad esprimere quello che sento".
WEB: www.sonymusic.it/zaz
Elisa Bellintani
29 settembre 2010 |