E´ passato ormai molto tempo da quando una giovanissima Katy Hudson cantava in chiesa, crescendo musicalmente tra i gospel e il rock cristiano, decideva di adottare il cognome da nubile della madre (per non rischiare di essere confusa con l´attrice Kate Hudson) e faceva il suo esordio prima con il brano U R So Gay, pubblicizzato gratuitamente da Madonna che dichiarò che la canzone era una delle sue preferite, poi con il suo primo singolo ufficiale I Kissed A Girl, che le è valso non solo il successo ma anche qualche problemino con i genitori, entrambi molto religiosi. Con la sua immagine solare e pulita ma pur sempre sexy da ragazza della porta accanto, Katy ha conquistato in un attimo praticamente tutto il mondo seguendo il principio per cui ogni pubblicità, buona o cattiva che sia, è pur sempre pubblicità.
Un esempio? Riuscire ad attirarsi addosso prima svariate accuse di omofobia e qualche mese dopo creare scandalo per un brano chiaramente omofilo. Insomma, sembra che il dogma di Katy sia semplicemente fare quello che vuole quando vuole, ed essere se stessa: un motto che in un qualche modo deve averle portato i suoi frutti, dal momento che l´album di esordio “One Of The Boys” ha venduto più di cinque milioni di copie e l´ha resa una star riconosciuta internazionalmente.
Ora, a due anni di distanza, Katy torna sulle scene con un secondo album che già sulla carta si presenta come un potenziale successo: una squadra composta dai migliori produttori, fra cui Max Martin, Tricky Stewart, Stargate, Dr. Luke e soprattutto Greg Wells, collaboratore di Katy sin dagli esordi; un primo singolo, California Gurls, che è già diventato un tormentone radiofonico oltre che una hit dell´estate (ormai, ahinoi) scorsa e che l´ha vista dividere la scena con un nome importantissimo come Snoop Dogg; infine una buona dose di gossip che l´ha vista protagonista e che ha spaziato dai nomi illustri che avrebbero dovuto firmare canzoni per l´album (solo per citarne un paio, Ryan Tedder degli OneRepublic e Rivers Cuomo degli Weezer, collaborazioni mai portate a termine) fino a questioni più personali come il fidanzamento e ora ufficiale matrimonio con il comico inglese Russel Brand.
Ma quindi, com´è questo “Teenage Dream”? Ecco cosa ci ha raccontato la stessa Katy, che abbiamo raggiunto telefonicamente a Londra in una calda serata estiva.
Buonasera Katy. Prima di cominciare... come stai? So che hai avuto un piccolo incidente e ti sei fatta male ad una gamba, giusto?
“Ora va molto meglio, grazie! E´ successo mentre mi trovavo all´aftreshow dei MuchMusic Video Awards in Canada, stavo ballando e sono caduta. Questi 17 punti nella gamba mi hanno dimostrato una volta per tutte di non essere invincibile... e di non essere Janet Jackson!”.
Parliamo un po´ di questo nuovo album, “Teenage Dream”. Tanto per cominciare, come hai scelto il titolo, e che significato ha per te?
“Ho deciso di dare all´album lo stesso nome della canzone Teenage Dream perché si tratta di un brano a cui mi sento particolarmente legata. E´ una canzone che parla di com´è l´amore quando sei una teenager: a quell´età senti ogni cosa come se fosse una questione di vita o di morte, e il sentimento dell´amore è molto più forte, anche perché non lo hai mai vissuto prima. Ed è così bello quando incontri qualcuno che ti fa sentire ancora così, quando ti innamori e ti senti ancora un po´ una ragazzina! In relazione al disco può anche riportare a quel periodo in cui da teenager ti appassioni talmente tanto alle cose da innamorartene, o ti affezioni tanto alla musica di qualcuno da attaccarne il poster alla parete della tua camera. Nel mio caso il poster era quello di Gwen Stefani, magari invece adesso qualcuno avrà il mio, e potrei diventare io il vostro ´teenage dream´!”.
Quali sono, secondo te, le caratteristiche che rendono questo tuo nuovo lavoro diverso da “One Of The Boys”, oppure quali sono i punti i comune?
“Beh, io cerco sempre di essere onesta in quello che faccio, e credo che le persone che ascoltano la mia musica se ne rendano conto, così come credo si accorgerebbero se smettessi di raccontare della mia vita e delle mie esperienze, se iniziassi ad essere falsa. Detto questo, penso che il nuovo album sia diverso dal primo nello stesso modo in cui io mi sento diversa, perché è passato qualche anno e la mia vita è cambiata parecchio: se quando ho scritto I Kissed A Girl e Hot N´ Cold avevo tra i 17 e i 23 anni e mi trovavo in mezzo a relazioni varie e tutta una serie di cambiamenti nella mia vita, ora ho 25 anni e una relazione stabile e sono riuscita a fare della mia musica un´occupazione a tempo pieno. Entrambi i dischi fotografano perfettamente il periodo della mia vita in cui sono stati scritti, e si differenziano esattamente per questo motivo”.
Effettivamente tra il successo e il matrimonio imminente sei passata attraverso ad un sacco di cambiamenti durante questi anni. Questo in qualche modo ha influenzato il tuo modo di scrivere?
“No, nemmeno un po´, anzi: credo che questo disco sia persino più onesto e diretto del precedente. Quando scrivo una canzone ci metto sempre il cuore e l´anima, c´è sempre uno scopo, un messaggio che voglio mandare o un peso che mi devo togliere dallo stomaco. E´ una cosa che non posso cambiare, è il mio modo di essere, e anche se tutto quello che ho attorno a me è cambiato in questi anni io non credo di essere cambiata così tanto... O almeno credo, si vedrà!”.
Visti i numeri del tuo esordio sono comunque sicuro che ci saranno parecchie pressioni ed aspettative sul successo di “Teenage Dream”. Come è stato lavora a quest´album? Ti sei sentita sotto pressione, hai delle paure o delle speranze su come sarà accolto dal pubblico?
“Devo dire che, guardandomi indietro, quando ho fatto il mio primo disco ero veramente spaventata e molto emozionata, ma più che altro perché era la prima volta che facevo una cosa del genere, era tutto nuovo e strano, e comunque mi sentivo molto libera di fare quello che volevo anche perché non avevo molto da perdere. Lavorando a questo secondo album mi sono resa conto di avere più confidenza con la mia musica, ma di avere anche molto da dimostrare: non voglio essere indulgente con me stessa, e per questo motivo ho voluto che “Teenage Dream” fosse un´evoluzione rispetto a “One Of The Boys”. Nell´album non ci sono solo canzoni da ballare... Beh, certo, California Gurls non è il massimo della profondità, ma è solo una canzone di tutto il disco! In realtà ci sono anche brani molto personali, che fanno ballare ma che al loro interno hanno anche un messaggio”.
Le firme sul disco, a livello di produzione sono parecchie: qual´è il produttore con cui ti sei trovata meglio, il tuo preferito?
“Beh sai, i produttori sono tutti molto diversi, ognuno ha il suo modo di lavorare, i suoi lati positivi e negativi. E´ difficile dire con chi mi sia trovata meglio, forse se dovessi scegliere direi Greg Wells: il suo non è stato solo un lavoro di editing ma abbiamo fatto anche molto assieme, confrontandoci parecchio non solo in una situazione di conflitto ma anche di rispetto e stima reciproca”.
Il singolo di lancio del nuovo album è stato California Gurls: com´è nata l´idea di dedicare un brano alla tua terra natia, la California?
“Un sera mi trovavo ad una festa e quando ad un certo punto il Dj ha messo Empire State Of Mind tutta la gente ha alzato i bicchieri ed ha iniziato a cantarla, tutti erano esaltati da quella canzone. E mentre la sentivo pensavo: ´Ma perché la gente si riconosce tanto in questa canzone? Parla di New York... e noi siamo in California!´. Non fraintendermi, amo quella canzone e mi piacciono tantissimo sia Jay Z che Alicia Keys, però ho sentito il desiderio di scrivere un brano come California Gurls perché volevo che anche la California fosse rappresentata in una canzone”.
E la collaborazione con Snoop Dogg, com´è nata?
“Volevo collaborare con lui in California Gurls perché Snoop è una vera e propria istituzione della California, rappresenta completamente la West Coast e con lui il brano risulta molto più autentico. L´approccio è avvenuto tramite la EMI, che è anche la sua casa discografica, e ha subito accettato, forse anche perché ho inserito apposta nel testo qualche esca messa appositamente per convincerlo, come ad esempio l´idea di citare Gin & Juice. La cosa bella è che con lui mi sono trovato veramente bene: quando lo incontri di persona ti rendi conto che è vero, non si atteggia come una star. Insomma, se ne va in giro parlando in rima persino quando hai già finito di registrare!”.
Guardando il video di California Gurls, così come le tue cose precedenti, quello che colpisce è come tu abbia mantenuto un tuo stile, soprattutto di questi tempi in cui gran parte delle cantanti optano per un´immagine molto trasgressiva, un po´ a seguire il solco di Lady Gaga.
“La cosa che cerco sempre di fare è essere me stessa. Non cerco di fare cose assurde per faarmi notare, preferisco essere onesta. Non voglio essere solo un altro prodotto del mercato e basta. Non voglio essere frainesa, mi sento ispirata e motivata guardando il lavoro delle altre, ma io ho un mio stile e voglio mantenerlo. L´attenzione delle persone di questi tempi è così labile che se non fai in modo di imprimergli nella mente un´immagine nel cervello quella sarà sostituita presto da qualcos´altro. Per questo canto di ciò che sono, e cerco di essere sexy senza ricadere nel trash”.
Nel periodo di “One Of The Boys” eri ossessionata dalla frutta, ora dai dolci: il prossimo passo?
“Ah, non lo so: probabilmente per il terzo disco mi vedrete indossare bikini di pancetta o altre stupidaggini del genere! Il fatto è che mi piace provare cose nuove ed evolvermi, un po´ come quando Madonna da un disco all´altro faceva cose completamente diverse”.
Ora ti faccio una domanda un po´ da iettatore. Noi ti vogliamo tutti bene e ci piaci tantissimo, ti auguriamo ogni bene e speriamo di vederti invecchiare su Mtv... Ma se non dovessi più avere successo, c´è qualcosa in particolare che ti piacerebbe fare?
“Veramente non lo so, non credo riuscirei mai a smettere di fare musica nella vita. Anche se la fama dovesse venire meno penso proprio che cercherei comunque di continuare a fare sempre quello che faccio ora: non potrei mai smettere di scrivere e fare musica, perché mi accorgo di come sia una cosa che oltre ad aiutarmi a capire meglio me stessa possa aiutare anche le atre persone. Al massimo credo che ad un certo punto potrei decidere di rallentare un po´, perché ora mi posso permettere di tenere questi ritmi perché sono giovane, ma non so per quanto reggerò!”.
E se dovessi decidere di scrivere per qualcun altro chi sceglieresti? C´è qualche artista in particolare a cui ti piacerebbe far cantare un brano scritto da te?
“Oddio, che domanda difficile! Non saprei, anche perché credo di avere un modo di scrivere molto personale. Il mio punto di riferimento sono sempre state donne come Annie Lennox o Bjork, ma proprio perché hanno uno stile tutto loro, quindi non avrebbe senso che cantassero una mia canzone. Come ti ho detto per me scrivere vuol dire parlare delle mie esperienze, come scrivere un diario, e non so se riuscirei a separarmi da una mia canzone. Per ora l´unico caso è stato quello di Kelly Clarkson, ma tutto è successo in maniera molto casuale: lei ha sentito queste due canzoni che avevo scritto ma che non erano entrate nel disco, le sono piaciute e ha deciso di registrarle. Se non altro mi ci pagherò una casa a Malibu... Grazie Kelly!”.
Ora che il disco è finito, dopo che sarà uscito e avrai finito la promozione, che desideri hai?Hai già dei progetti per il futuro?
“Beh, per il momento... sposarmi!”.
Ehm, beh, ovvio. Non sapevo se toccare questo tasto, magari poteva dare fastidio.
“No, non ti preoccupare, sono così felice! A parte quello comunque, per restare sulla musica, come prima cosa non vedo l´ora di portare questo nuovo disco in tutto il mondo: ci sono l´Asia e altri posti che non sono stati toccati dal mio tour precedente ma che hanno contribuito tantissimo a farmi diventare quello che sono, perciò voglio andarci e portare là la mia musica, e stringere le mani di quelle persone che con il loro amore mi hanno permesso di arrivare fino a questo punto”.
COS'E'?
Newsic ? il portale dedicato al mondo della musica che abbraccia tutti
i
generi e tutte le preferenze. Artisti da classifica, nomi emergenti,
tendenze del momento e successi del passato: noi non facciamo
differenze, tutto quello che ? cool lo troverete nelle nostre pagine. CHI SIAMO?
Siamo una redazione attenta a dove si sta muovendo la musica oggi.
Crediamo nell'informazione e nell'arrivare prima di tutti a
darvi gli
stimoli giusti per essere sempre aggiornati su quanto succede in Italia
e nel resto del mondo. Ma prima di tutto siamo degli ascoltatori
appassionati. Tutto quello di cui vi parliamo ? stato 'testato'
da noi. PERCHE'?
Perch? siamo in prima linea. Perch? siamo pronti e preparati. Perch?
non
vi raccontiamo storie. Perch? crediamo nel rapporto di fiducia con i
nostri visitatori. QUANDO?
Sempre. 24 ore al giorno. 7 giorni su 7. 365 giorni all'anno.
Newsic non
vi lascer? mai da soli. DOVE?
Online, certo; non solo su newsic.it ma anche su tutti gli altri
siti del nostro circuito.