Cosa si può chiedere ad una band che in appena 6 anni di attività ufficiale ha venduto 10 milioni di copie spalmate su tre dischi, ha scritto alcune delle canzoni più trasmesse dalle radio e ha infilato ben 2 album nella top20 dei migliori album inglesi di sempre secondo i lettori di Q Magazine, unici insieme a Beatles, Oasis e Radiohead? Quali sorprese aspettarsi da una realtà artistica consolidata che spesso si finisce per semplificare con l´etichetta "piano rock band", e che ha un sound nettamente riconoscibile? E ancora: quali nuovi equilibri possono entrare in gioco se la quasi totalità del processo creativo di una band viene affidata a quello che non è il cantante (e i deja vu famosi si sprecano)?

Parlando dei Keane, le certezze sono punti di vista decisamente opinabili.

Tanto per incominciare, la eco mediatica ed il successo del debutto "Hopes And Fears" (2004) è un fenomeno difficilmente ripetibile; Somewhere Only We Know, Everybody´s Changing e This Is The Last Time sono ormai considerati dei classici del pop, momenti di immediato imprinting melodico. Il successivo "Under The Iron Sea" (2006) e "Perfect Symmetry" (2008) hanno rappresentato le conferme di una vitalità in divenire, senza però riuscire a bissare lo spessore di "Hopes And Fears" nonostante la continua ricerca di imprevedibili stimoli sonori (come nel coraggioso Spiralling). Di fronte all´eterno dilemma se crogiolarsi nel comodo stagno dei "suoni che funzionano" oppure avventurarsi in percorsi nuovi ed imprevisti, i Keane non hanno mai avuto dubbi: osare. E oggi questo è più che mai l´imperativo da mettere in pratica: un mini-album in uscita, una intrinseca difficoltà a legare insieme le 8 tracce presenti, la partecipazione di due artisti che mai e poi mai ci si aspetterebbe di veder condividere il microfono con i Keane (il rapper somalo-canadese K´Naan e la MC giapponese Tigarah), la prima cover ufficiale in tracklist (particolare omaggio all´elettropop nipponico della Yellow Magic Orchestra con You´ve Got To Help Yourself, cantata metà in giapponese e metà in inglese), l´evidente accantonamento di quello che sembrava lo strumento feticcio – il piano. Non solo. L´autore principale, Tim-Rice Oxley, che si mette a cantare parcheggiando momentaneamente la storica voce di Tom Chaplin (succede su Your Love), un tour estivo nelle foreste e la dichiarazione politically correct che "Il treno è il nostro mezzo di trasporto preferito", con i Keane che tornano essere bravi ragazzi ecologisti dopo aver candidamente messo sulla piazza qualche anno fa i problemi di dipendenza del cantante da droga e alcool. "Night Train" è appunto il titolo del mini-album che ha il compito di rimuovere ogni certezza musicale sui Keane e che impone ai fan una riflessione importante: comprendere ed eventualmente condividere le ragioni di questo desiderio di cambiamento, di apertura. Raggiungere Tim diventa necessario per comprendere cosa sta accadendo negli equilibri dei Keane.

8 tracce per "Night Train", registrato nei momenti liberi del vostro tour mondiale: perchè un EP, perchè non aspettare per completare l´album?
"Nemmeno noi lo consideriamo un album, è un disco che ha una sua storia particolare perchè è nato proprio come hai detto nel nostro tempo libero, tra una data e l´altra, per cui lo spirito che anima ogni canzone è molto legato alla creatività di un particolare momento e risente delle influenze del luogo in cui ci trovavamo in quel preciso momento. E allo stesso tempo riflette il nostro desiderio di crescere, di cambiare, e di condividere con la gente la nostra musica".

L´impronta fortemente personale delle singole tracce è quindi da imputare al fattore geografico cui accennavi?
"Sì, abbiamo visitato Paesi molto diversi tra loro, il Brasile, l´Estremo Oriente, gli Stati Uniti, il Nordeuropa ed il Mediterraneo, ognuno con la propria cultura e storia. Sembra banale da dire, ma ritrovarsi immersi in un´aria che non è la tua ti accende la curiosità e la creatività, è per questo che ci siamo dedicati a scrivere e registrare nuove canzoni invece che riposare o fare i turisti. E ogni luogo ci ha lasciato un´impressione differente, ecco perchè sembra che le canzoni siano un po´ ´slegate´".

Qual è tra tutti il Paese che ha colpito di più la vostra immaginazione artistica?
"Gli Stati Uniti, con i loro paesaggi immensi e sconfinati e la magia dello spazio naturale che arriva fino a ridosso delle grandi città".

Il titolo dell´album è "Night Train". Davvero il vostro mezzo di trasporto preferito è il treno?
"Assolutamente sì. Insieme con il tourbus".

Sembra una scelta anacronistica, in un mondo che va tanto veloce.
"Mi rendo conto. Ma nel corso di un viaggio in treno puoi parlare, riposare, guardare il panorama, quanti posti meravigliosi ho incrociato dai finestrini, incontrare nuove persone condividendo il viaggio, scrivere, leggere, progettare e sognare ... Il treno è un luogo altamente creativo, per noi".

Quali viaggi sono stati indimenticabili?
"Il treno tra San Pietroburgo e Mosca è un´esperienza unica. E così anche arrivare a Berlino di notte, una tempesta di luci e di emozioni e memorie storiche".

Il treno è anche un mezzo di trasporto ecologicamente corretto, è da inquadrare in quest´ottica anche la vostra partecipazione Forest Tour?
"Inizialmente la abbiamo vista come un´opportunità per esibirci in un contesto che fosse diverso dai soliti cui siamo abituati. Però ci auguriamo che le persone che parteciperanno recepiranno il messaggio: la location che ci circonda è talmente bella che voglio impegnarmi per prendermene cura".

Quanto sono ´verdi´ i Keane? Mai calcolata la vostra impronta ecologica?
"Mai ... In quanto band è complicato, ed è impossibile non lasciare tracce sul pianeta se penso ai tour chr abbiamo fatto. Però facciamo qualcosa di attivo: ci muoviamo principalmente in treno o pullman, nei weekend, e viviamo in campagna".

"Night Train" è un album spiazzante. A partire dall´ouverture strumentale, House Lights.
"Ci sembrava l´introduzione perfetta, dato che l´abbiamo usata per inaugurare le date live; crea le giuste aspettative, ci abbiamo lavorato e l´asbbiamo messa su disco per dare un´idea di come può essere un nostro concerto".

Altra cosa che si fa notare: il grande assente, il pianoforte.
"Questo è un equivoco che è cresciuto a dismisura negli anni. La stampa e le persone hanno bisogno di etichettare un prodotto artistico per parlarne più facilmente, e all´epoca del nostro debutto quello che ci contraddistingueva era appunto l´uso del piano. Poi negli album che sono seguiti abbiamo distorto il pianoforte, che rimane un suono che amo, però abbiamo affrontato queste canzoni da un punto di vista più ampio. Non è che lo abbiamo abbandonato, semmai non lo abbiamo mai considerato così centrale alla produzione".

E poi ci sono due ospiti assai particolari: K´Naan e Tigarah. Adesso vi volete contaminare con il mondo del rap?
"Ti dirò una cosa che magari non ti aspetti: ci sono molti insospettabili dell´ambiente hip hop da cui abbiamo ricevuto complimenti; per dire, Kanye West non ha mai fatto mistero di apprezzare la nostra musica. E anche noi non siamo così snob come potremmo sembrare. Ci piace ascoltare e scoprire cose nuove, e il lavoro con K´Naan è nato così, da un incontro fortuito; il risultato è poi andato ben oltre le nostre aspettative artistiche".

Così facendo non si rischia di andar perdendo quello che è il tratto distintivo del vostro sound?
"Tu pensi al piano, o al pop, o alle melodie romantiche, immagino. Invece io penso che il tratto distintivo dei Keane sia proprio l´imprevedibilità e l´apertura".

Tom ha detto di Back In Time che potrebbe essere la colonna sonora perfetta per il prossimo James Bond. E in Looking Back c´è un sample di Rocky. I Keane vogliono divertirsi, insomma?
"Evidente, no? Ci divertivamo anche prima ma adesso vogliamo farlo di più, e vogliamo che la gente si accorga che l´idea che si era fatta di noi forse era un po´ limitante".

In Your Love canti tu. Come l´ha presa Tom?
"In quanto autore ogni tanto ci sono canzoni a cui ti senti molto legato e che vorresti non dover dare ad altri; ho pensato: abbiamo già mischiato le carte partecipando tutti alla scrittura, adesso vorrei provare a cantare. L´occasione è venuta ad un concerto, quando Tom aveva la voce abbassata; mi ha ceduto il microfono, senza particolari problemi o gelosie. È venuta bene, e nello spirito dell´EP è qualcosa di nuovo. Ti dirò: è stato molto emozionante essere io il leader, per una volta".

Cosa resta da provare a una band pluripremiata e piena di soddisfazione come i Keane?
"Non mi vergogno a dirlo: continuare a crescere, vedere sempre più gente ai concerti, trovare sempre meno album sugli scaffali perchè sono stati venduti tutti. Questione di cifre. Tanto il divertimento da parte nostra è assicurato".

WEB: www.keanemusic.com

Elisa Bellintani
7 luglio 2010