A guardare bene le Dum Dum Girls non si direbbe che amino fare shopping nei Mall, la chirurgia estetica e perdere le ore sotto al sole spalmandosi cremine glitterate al sapore di Bubble Gum. Molto lontane dallo stereotipo californiano, capitanate da una leader gotica - ma attenta al look quanto basta da meritarsi l’appellativo di “fashion dark lady” - le “Girls” sul palco non scherzano. Geniale cocktail di musica e look sono riuscite ad attirare l’attenzione della Sub Pop Records, importante etichetta indipendente che le ha messe sotto contratto nel 2009, nonché ottenere Richard Gotterher - storico produttore dei Blondie – al remixaggio finale dell’album.

Quattro chiacchiere, con Dee Dee - all’anagrafe Kirsten Gundred - anima, cuore e cervello del progetto.

Parliamo di “I Will Be”: il vostro album riflette ampiamente sonorità vintage. Come mai?
“Dal punto di vista prettamente musicale la principale fonte d’ispirazione sono stati i gruppi femminili degli anni ’60 come anche tutto il movimento punk del decennio che segue. Per quanto riguarda la ´gestazione´ dei testi devo dire che apprezzo molto la musica pop; cerco soprattutto di scrivere canzoni dove tutti riescano ad immedesimarsi e ritrovarsi. Importante, nella musica che facciamo, è anche una certa armonia vocale, accompagnata da strumenti semplici. Direi che in ´I Will Be´ si può ritrovare tutto questo.”

All’interno dell’album c’è anche una canzone cantata in tedesco O Mein M…
“Si, mi piace scrivere in tedesco perché ho avuto l’opportunità di studiarlo al college. Alcune canzoni suonano meglio se cantante in altre lingue. Quando l’ho scritta ho cercato di ´fotografare´ le emozioni che può procurare l’amore a prima vista.”

Facendo delle ricerche mi sono imbattuto su una tua dichiarazione riguardo la California: “tutto è così perfetto che ti stimola e deprime al tempo stesso” credi che questo “bipolarismo” si rifletta molto sulla scena musicale? Qual è la tendenza più forte al momento?
“Si è vero, quella frase, in particolare, si riferiva al Sud della California. Io vengo da San Francisco quindi, per me, già solo Los Angeles è un mondo completamente differente. Non posso generalizzare e parlare per tutte le altre band californiane però, nella scena underground, credo che si stia registrando un continuo ritorno alle canzoni pop. La gente non ha più paura di scriverle.”

Avete già collaborato con diversi artisti e musicisti già affermati come Nick Zinner, degli Yeah Yeah Yeahs, che suona la chitarra in Yours Alone. Qualcuno con cui vorreste lavorare in futuro?
“Vorremo collaborare con gli Hunx and His Punk (rock ‘n’ roll band proveniente da Oukland, California, NdR). Faremo in modo che questo accada presto.”  

Le altre Dum Dum Girls sono arrivate dopo che avevi finito di registrare l’album. In futuro lavorerete insieme alla musica?
“A scrivere i testi sarò sempre io ma penso proprio che musicalmente ciascuna delle altre componenti del gruppo avrà la sua voce, sarà inevitabile nel processo di registrazione. Per il momento io ho già scritto tutto il materiale per il prossimo EP e metà del prossimo album.”

Richard Gotterher (storico produttore dei Blondie) ha lavorato al mixaggio finale di “I Will Be”. Come hai fatto ad ottenere la sua prestigiosa collaborazione?
“Si è stato un sogno che si è realizzato. Evidentemente il mio progetto ha attirato la sua attenzione, ci siamo trovati subito e ha capito immediatamente la mia visuale artistica. Sono molto entusiasta e non vendo l’ora di lavorare assieme al secondo disco, dove sarà ancora coinvolto. Questa volta svilupperemo la collaborazione con più calma, in maniera più classica e tradizionale.”

Siete in tour da parecchi mesi, com’è stata la vostra esperienza italiana?
“Il pubblico varia molto da città a città, penso che sia stato fantastico avere l’opportunità di suonare al di fuori degli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Italia in particolare, Ravenna è stata una data memorabile!”

web: wearedumdumgirls.com

Jean Marc Mangiameli
(12 giugno 2010)