Nell�ambito musica giovane la parte del leone oggi la fanno i talent show. Questo tipo di vetrina/opportunità fa bene alla musica?
"Alla musica fa bene la musica, che sia in TV oppure per strada l’importante è che sia il tema principale".
Da qualche anno le case discografiche si sono accorte dei ragazzi che partecipano ai talent e scommettono su di loro. Questo ha forse comportato qualche tipo di variazione nei meccanismi di selezione, così come nel tipo di lavoro svolto con i ragazzi?
"Beh scommettere dopo 6 mesi di televisione è una scommessa data alla pari! Noi con Tony Maiello abbiamo aspettato che lui fosse pronto, non è detto che un ragazzo sia preparato ad uscire sul mercato. Questo tipo di meccanismo ha sicuramente dato noia ai ragazzi come Martino Corti, che prima che uscisse il disco aveva suonato solo nei locali. Per cui è un emergente, nel senso strettissimo del termine".
Da addetta ai lavori si è fatta un�idea di che tipo di pubblico e mercato hanno la musica oggi?
"Il mercato della musica ha ridotto il suo bacino in maniera notevole. Il pubblico fruisce la musica come dato di fatto, una cosa che tanto c’è. Pochi pensano che è un lavoro che va pagato, tanti pensano all’artista senza considerare i team di lavoro, dietro un solo artista ci sono tantissime persone che ci lavorano".
Guardare all�estero e aspirare ai modelli dei Paesi anglosassoni ha senso per un artista o occorre concentrarsi più sull�identità di italiani?
"Ognuno deve pensare a se stesso, ognuno è il modello di sè. Forse dare uno sguardo in giro aiuta a cercare cose di culture diverse che possono influenzare le proprie attitudini, che oramai con la globalizzazione del mondo non si può più non conoscere. A non conscere l’inglese sono rimasta da sola!".
Come si articola il suo lavoro di talent scout al di fuori di "X Factor"?
"Arrivano i demo, li ascoltiamo e se troviamo qualcosa di interessante comincia il lavoro. Sempre considerando che di solito ci vogliono come minimo due anni di lavoro. Martino Corti ce ne ha messi tre, mentre Tony Maiello uno e mezzo".
Qual è la qualità che la colpisce subito di un artista?
"La vocalità e la comunicazione".
La musica si trova da un po� di tempo in crisi. Questa crisi si riscontra solo nelle vendite dei dischi o c�è un discorso più profondo che investe anche tutto il dietro le quinte?
"Beh la crisi del mercato discografico ha portato anche a ridurre gli investimenti, non riuscendo a rientrare neacnhe più dei costi di produzione. Questa crisi influenza tutto il mondo discografico e artistico in generale".
Togliendo i talent show, Internet sembra essere diventato il nuovo palcoscenico privilegiato dai giovani artisti, con Myspace, YouTube, BandCamp, LastFM, e tanti altri siti/blog di aggregazione. Secondo lei la facilità con cui oggi si fa e si fa conoscere la propria musica è un bene o questa sovraesposizione può diventare controproducente?
"Tutte queste piattaforme sono interessanti ma sicuramente dispersive. Tutti possono cantare, recitare ed essere visti e seguiti. Io credo che in realtà sia democratico, ma non sempre producente".
In redazione quotidianamente ci arrivano cd di nuove band o cantanti che vorrebbero entrare nel mondo della musica. La maggior parte di loro però non ha un progetto ben definito e soprattutto non ha punti di riferimento sui quali basarsi per districarsi tra normative e management. Quale consiglio darebbe loro per il tipo di percorso da seguire?
"Di affidarsi ad un produttore l’artista deve pensare solo a lavorare molto sulla sua espressione artistica e lasciare la burocrazia a manager e discografici".
Il classico percorso "gavetta - mandare in giro cd - fare serate - qualcuno ti nota - ti fa un contratto" è secondo lei diventato privilegio di pochi? Da cosa dipende?
"No assolutamente, è la vera prassi! Adesso stiamo lavorando anche su un gruppo che fa serate a Firenze già da qualche anno e sono arrivati a noi tramite una demo recapitata in ufficio".
Quali artisti ascolta lei a casa? Qual è l�ultimo cd che ha acquistato? E concerto?§
"Di solito a casa non ascolto musica! Però amo alla follia Aretha, Billy Joel, Ray Charles e mi fermo che mi viene da piangere! L’ultimo cd che ho comprato è quello Martino Corti, si fa per par bonheur! L’ultimo concerto è stato quello della Gianna".
Da ascoltatrice riesce ancora a meravigliarsi di qualche progetto artistico o nota un abbassamento della qualità?
"Noto sicuramente un abbassamento della qualità in generale in tutto il mondo, ma qualcuno che riesce ancora a stupirmi c’è!".
WEB: www.nonholeta.it
Elisa Bellintani
3 giugno 2010
|