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BJORK |
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I SUBLIMI ‘UNIVERSI’ SONORI DI…BJORK |
“With a palm full of stars/ I throw them like dice on the table /Until the desired constellation appears” questo è un saggio lirico di “Medulla”, il nuovo album di Bjork, che mostra la fantasia e l’estro della cantante islandese , oltre al suo singolare approccio con la musica e il songwriting…
Raccontando dell’evoluzione di questo progetto, un’affermazione ha immediatamente fatto chiarezza su alcuni fattori “Instruments are so over” (l’uso degli strumenti è sorpassato). In effetti la maggior parte del lavoro è una sintesi di timbri, assonanze, modulazioni vocali…Tutti componenti non tradizionali per realizzare un disco.
Come ha voluto spiegare, inizialmente lei non aveva pianificato una direzione sonora di questo genere. “Homogenic” del ’97 era estroverso, “Vespertine” del 2001 era introverso; questo doveva essere un disco senza regole. “Stavo lavorando e improvvisamente un intuizione. Mutare alla consolle del mixer tutti i suoni degli strumenti! Fantastico” ha detto la cantante. “Bisognava solo prendere una decisione: fare un disco con una parte tradizionale e tutto il resto con dissonanze, sonorità non convenzionali e a cappella. Ampio margine alla sperimentazione. E così che ho iniziato a metter insieme le particelle di ‘Medlla’”
Questa la fase embrionale da dove si è sviluppato il progetto “Medulla”, registrato in 18 differenti location, tra cui New York, Islanda, Venezia e le Isole Canarie (Spagna). Un complicato e originale reticolo sonoro intessuto grazie alla collaborazione tra Bjork e un team di alchimisti della musica come Mark Bell, Mark ‘Spike’ Stent e Valgeir Sigurdsson da diverso tempo al seguito di Bjork o le new entry come il vocalista giapponese Dokaka, la cantante Tanya Tagaq Gillis, Robert Wyatt , l’ex cantante dei Faith No More Mike Patton e Rahzel rapper dei The Roots.
In veste di produttore di “Medulla”, Bjork ha diretto l’eclettico ensemble con grande intuito “Adoro tutti coloro che sono capaci di realizzare i suoni speciali che appaiono su questo nuovo LP” con questa frase ha manifestato la sua ammirazione per il gruppo di collaboratori che hanno lavorato al set. Suoni angelici e diabolici, sound sconnesso, componenti che permettono all’ascoltatore di abbandonarsi e godere momenti di grazia sublime. Anche la scelta del titolo del disco è stata molto elaborata. Dopo l’uscita di “Vespertine” (2001) Bjork è stata molto impegnata tra Greatest Hits e Box set… “… “L'album in realtà doveva intitolarsi Ink (inchiostro), perché volevo che esprimesse uno spirito antico, passionale, oscuro” ” ha spiegato Bjork. “La scelta di Medulla è avvenuta durante una serata con l’amica e artista Gabriella. 'Medulla' significa ‘midollo’ , inteso come l’essenza di qualcosa. Tutte le voci di questo disco creano questa percezione” ha concluso.
“In questo album non ci sono state regole per la stesura dei testi delle singole canzoni” ha spiegato Bjork “Se tu volevi cantare della fiamma della candela; si faceva…tutto è stato fatto seguendo liberamente il treno dei pensieri”. Il risultato non tradisce le aspettative: come “Vespertine”, “Selma Songs”, o la colonna onora del film “ Dancer In The Dark” del 2000, “Medulla” conduce l’ascoltatore in un magico e singolare mondo. “Un disco che mi completa, la vera natura del mio subconscio. Questo mi fa sentire molto bene, mi ha permesso di compiere un’apertura dell'interazione con le persone, di tutti quei micro-momenti di vita reale finora ignorati, che pensavo fossero solo degli attimi di sospensione dell’esistenza ”.
Carlo Cassani
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