A vedere le decine di fan appostate davanti all’ingresso di questo hotel nella zona fiera di Milano è subito chiaro che qui alloggeranno i Tokio Hotel! Come fanno a sapere sempre dove si trovano? Mentre aspettiamo l’orario prestabilito per la round table, ci intrufoliamo in mezzo a loro per sentire quello che stanno provando.
Sono tutte molto eccitate, non vedono l’ora di veder passare i propri beniamini e magari riuscire a strappare loro un autografo, il premio più ambito, dopo tante ore di attesa. Chi si trucca, chi fa le prove con la macchina fotografica per vedere se riuscirà ad avere una buona visuale per le foto lampo, chi seduta per terra aspetta il momento tanto atteso. Finalmente il van nero, che non lascia intravedere nemmeno le ombre al suo interno, si ferma davanti all’ingresso e con grande entusiasmo dei loro spettatori escono uno ad uno Bill, Tom, Georg e Gustav, come sempre circondati da bodyguards, salutano con la mano le fan, qualche sorriso e poi via, diretti in hotel.
Li seguiamo all’interno. Ci sediamo per qualche minuto nella hall, aspettando il nostro momento, quello dell’intervista. Dobbiamo attendere ancora un po’, ma nel frattempo ci fanno posizionare nella sala congressi, dove ci vengono spiegate dal loro staff tedesco alcune regole: niente video, niente foto e niente domande strettamente personali! Siamo in una quindicina di giornalisti seduti ad un tavolo che si scambiano commenti ed opinioni: chi cerca nuove domande a quelle già scritte, chi impazientemente attende il loro arrivo. Tardano di un’ora, ma del resto, anche questo è essere star!
Finalmente arrivano e si siedono al tavolo, il loro look come sempre impeccabile: sembrano appena usciti da un set fotografico! Bill con la sua nuova cresta punk spicca su tutti, è magnetico! Tom nel suo stile rapper con le treccine ai capelli, inconfondibile!
Iniziamo ad uno ad uno con le domande, a rispondere sono quasi sempre Bill, senza dubbio il leader, e Tom; gli altri due, bassista e batterista, rimangono un po’ nell’ombra ma c’era da aspettarselo, conoscendo il grande carisma dei gemelli.
Tra una settimana uscirà il vostro nuovo album “Humanoid”, a 2 anni di distanza da “Scream”; c’è qualcosa in particolare a cui vi siete ispirati per la sua realizzazione e cosa è cambiato da quello precendete?
Bill: “Quando abbiamo iniziato a scrivere il nuovo album non avevamo in mente niente di specifico, non abbiamo cercato un filo conduttore di partenza, ma ci siamo accorti man mano che ci trovavamo a rileggere le canzoni che c’era molta fantascienza al loro interno e che probabilmente questa sarebbe stata l’impronta di tutto l’album, e così è stato. Comunque siamo molto contenti, perché tutti noi adoriamo i film fantascientifici!”. Tom: “Per quanto riguarda il cambiamento, beh credo che sia un processo naturale. La lontananza e il passare del tempo portano a cambiamenti, questo accade anche nella musica. Volevamo provare suoni e stili nuovi che potessero rispecchiare e accontentare i gusti musicali di tutti e quattro. Abbiamo voluto staccarci dal basso e dalla batteria per arrivare all’elettronica, sperimentando qualcosa di nuovo ed eccoci qua!”.
Parliamo un po’ di Automatic, il vostro primo singolo estratto dal nuovo album, quello che vi ha rilanciato nel successo e che ha scatenato il delirio tra le vostre fan più accanite: come è nato e per quale motivo avete scelto proprio il Sud America per girare il video omonimo?
Bill:“Automatic è stato l’ultimo brano dell’album ad essere scritto, ma più lo ascoltavamo e vivevamo e più ci rendevamo conto che rappresentava tutto l’universo dei Tokio Hotel. Parla di un amore automatico, che segue degli schemi, un po’ come la nostra vita, sempre organizzata, quasi come fossimo macchine comandate. Per questo abbiamo scelto di farla uscire come primo singolo e di mettere come protagonisti del video due robot, perché rappresentano perfettamente il significato del brano”. Tom: “Esatto! Anche la scelta del deserto non è stata casuale. Girare il video è stata un’avventura! Le riprese sono durate 5 giorni, nei quali abbiamo davvero passato di tutto! Ci siamo trovati per la prima volta nel bel mezzo del nulla, senza internet, telefoni, acqua calda e riscaldamento, eravamo completamente isolati, ma era proprio ciò che serviva per rendere ancora meglio l’atmosfera di Automatic e siamo molto soddisfatti del risultato!”.
Abbiamo saputo che avete scelto l’America per incidere il vostro nuovo album. Come mai questa scelta? Avete intenzione di fare un tour oltre oceano dopo l’uscita di “Humanoid”?
Tom: “Non è importante dove si fa musica, ma come si realizza. Abbiamo scelto di registrare il nostro nuovo album in proprio in America perché quasi tutte le canzoni al suo interno sono state scritte durante i nostri viaggi là e anche perché abbiamo voluto sfruttare i più grandi studi di registrazione esistenti, presenti negli USA! E per di più, le fan americane non sono niente male! Questo non guasta!”.
Bill: “Per quanta riguarda il tour, non abbiamo ancora fissato nessuna data, ne in America ne in Europa, perché avendo cambiato agenzia, i tempi di organizzazione sono molto più lunghi. Ma vi posso assicurare che varrà la pensa attendere, perché faremo tante date in Italia! Non vediamo l’ora!”.
Siete stati lontani dalla scena per quasi un anno, e come ben si sa, si corre il rischio di perdere l’attenzione delle fan e di conseguenza anche di fare un flop. Pensate che questo sia il vostro caso, che questa assenza vi abbia fatto perdere popolarità?
Bill: “Questo è un rischio al quale si può sempre andare incontro, non puoi mai sapere come andrà, ma è necessario prendersi del tempo a proprio disposizione per poter creare qualcosa di nuovo, nuove canzoni. E’ necessario staccare la spina dai riflettori per rinchiudersi in studio solo con il tuo foglio e la tua penna.. nessuna distrazione, solo tu e la tua musica. Noi siamo fortunati perché abbiamo al nostro fianco, a sostenerci, le migliori fan del mondo! Loro non ci abbandonano mai, anche dopo mesi di attesa. Perciò credo che questo non sia il nostro caso”.
Una piccola curiosità: abbiamo saputo che molte della vostre fan hanno prenotato delle stanze proprio oggi, in questo hotel, per poter passare la notte “vicino” a voi… Se una di loro venisse a bussare alla vostra porta, come vi comportereste?
Tom: “Dipende da come sono girato e dipende dalla fan! Tutti sanno che difficilmente rifiuto una bella donna. Del resto non avrei alle mie spalle tutte queste innumerevoli esperienze, se non fosse cosi! Comunque, potrebbe anche essere interessante!”.
Bill: “Prima dovrebbero arrivarci alla porta della stanza! Dubito con tutta la security che fa la guardia lì fuori tutta la notte!”.
Torniamo ad un discorso un po’ più delicato. Sappiamo che negli ultimi periodi alcuni di voi sono stati vittime di aggressioni, anche da parte di fan. E’ cambiato il vostro rapporto con loro? Avete aumentato la vostra security?
Tom: “Il rapporto con le nostre fan è tale uguale a prima, perché coloro che hanno avuto il coraggio di commettere tali azioni (parla delle stalkers) non possono essere considerate fan, sono solo delle pazze psicopatiche, che andrebbero rinchiuse. L’essere fan è ben altro e noi siamo fieri delle nostre fan!”.
Bill: “La nostra security è sempre stata molto stretta, credo che più di cosi non sia possibile!”.
E per concludere, dato che negli ultimi tempi si sta parlando molto spesso di pirateria... Voi cosa ne pensate? C’è qualcosa che vorreste dire a chi scarica musica illegalmente?
Bill: “Non c’è niente di gratis al mondo! Questo è un argomento molto serio e che mi sta particolarmente a cuore, ma per farla breve vi dirò che sono più che convinto che il download illegale sia la causa della crisi delle case discografiche e che questo uccida gli artisti e la musica, e impedisca alle band emergenti di fare carriera! E’ davvero una tragedia!”.
Tom: “Nemmeno quando ero piccolo ho mai scaricato musica illegalmente e mai lo avrei consigliato. Credo che non ci sia niente di più bello che andare a comprare il cd del proprio gruppo o cantante preferito! L’emozione di scartarlo, di leggere il libretto con i testi, guardare le foto e scambiare le proprie emozioni con gli amici. Non c’è paragone!”.
Georg: “Furto è, e furto rimane!”.
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